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Shein sta provando a redimersi con un concorso universitario in America

Ma anche la partnership con il FIDM potrebbe trattarsi di un buco nell’acqua

Shein sta provando a redimersi con un concorso universitario in America Ma anche la partnership con il FIDM potrebbe trattarsi di un buco nell’acqua

Il gigante del fast fashion Shein ha recentemente annunciato una partnership con l’istituto di moda e merchandising di Los Angeles FIDM, un progetto che vedrà una delle aziende più inquinanti e moralmente discutibili al mondo lanciare un corso di design e una borsa di studio. La notizia ha colto di sorpresa molti, soprattutto considerando che da diversi anni Shein è stato colpevole di innumerevoli casi di plagio, anche nei confronti di stilisti emergenti. La partnership prevede che dodici studenti del FIDM riceveranno una borsa di studio di 40.000 dollari e parteciperanno ad un programma di creazione di una collezione di dieci capi destinata alla vendita sul sito Shein. Il presidente americano dell'azienda, George Chiao, ha dichiarato che questa partnership fornirà un'opportunità utile per gli studenti di avviare la propria carriera nella moda e di ottenere un accesso al network di clienti di Shein.

Nonostante l'intento benefico espresso nelle dichiarazioni di Chiao, molte delle controversie che circondano il produttore di fast fashion rendono questo programma poco convincente per molti. Oltre ai casi in cui Shein è stata accusata di aver copiato i design e i prodotti di artisti e designer indipendenti, l'azienda cinese è famosa per essere insostenibile dal punto di vista ambientale e etico. Secondo una ricerca di Rest of World, il sito mette in vendita dai 1000 ai 20000 capi al giorno, molti dei quali prodotti in materiali sintetici e di bassa qualità. Inoltre, gli impiegati delle sue fabbriche manifatturiere sono spesso costretti a lavorare in condizioni inumane. Come documentato da un report di Public Eye, molte delle pratiche di Shein violano le leggi cinesi sul lavoro, e molti lavoratori sono costretti a turni sottopagati di 75 ore settimanali. È quindi difficile comprendere come un istituto di fashion design, che dovrebbe premiare l'innovazione artistica in favore della sostenibilità e del progresso nel mondo della moda, ritenga una buona idea collaborare con un'azienda come Shein. Purtroppo, questo progetto e altri simili sono la triste prova di come le scuole internazionali non sufficientemente finanziate siano costrette a fare compromessi con le grandi aziende dell'industria del fast fashion, nonostante le pratiche discutibili che queste continuano a portare avanti e di cui tutto il mondo è a conoscenza.

 

Che questo corso sia l'ennesimo tentativo di Shein di riscrivere la propria storia? Negli ultimi mesi, l'azienda cinese ha subito una perdita di valore di mercato a seguito dell'arrivo del rivale Temu. Prima di questa partnership con il FIDM, Shein aveva già intrapreso iniziative per migliorare la propria reputazione, come la promozione della moda circolare e l'aggiunta della sezione "quiet luxury" al sito web. Tuttavia, deve ancora dimostrare una maggiore coerenza se vuole guadagnare credibilità come rivenditore affidabile.