A Guide to All Creative Directors

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L'importanza delle coppie nella moda, nell'arte e nell'architettura

Omaggio alle coppie creative

L'importanza delle coppie nella moda, nell'arte e nell'architettura  Omaggio alle coppie creative

L’ego-mania è finita da molto tempo. L’idea del genio isolato, solitario, che disegna una collezione o un progetto in una stanza vuota, è un concetto vecchio anche per i narratori più popolari. I creativi non sono mai soli, che si tratti di lavorare in grandi team o di condividere l'attività con un’altra persona. È il supporto e la collaborazione che aiuta a confrontarsi e ad avere costantemente un punto di vista esterno sul proprio lavoro. L’amore, in tutte le sue complesse sfumature, è un tema esaminato quasi sempre con superficialità. In due si è un esercito: non si tratta infatti del solo rapporto duplice, dove uno inspira e l’altro produce, perché la complessità delle coppie creative genera scontri, incontri, passi indietro, e visioni opposte che trovano un punto in comune in grado di plasmare e ridimensionare i progetti e renderli a volte fruibili a più persone possibili. In questo omaggio alle coppie creative, raccontiamo il funzionamento di dualità in grado di rendere perfetto un progetto attraverso tre esempi.

Miuccia Prada e Patrizio Bertelli 

L'importanza delle coppie nella moda, nell'arte e nell'architettura  Omaggio alle coppie creative | Image 563445
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La leggenda narra che i due si siano avvicinati grazie a uno dei tanti elementi che inaspettatamente riescono a unire le persone: l’odio. Bertelli, che proviene da una famiglia che si occupava di pelletteria in Toscana, copiava per un periodo le prime creazioni di Miuccia Prada proprio mentre la designer aveva preso in mano le redini dell’azienda di famiglia, una storica  bottega di Milano. Si racconta di un furiosissimo scontro, in fiera, in cui Miuccia urlò contro il burbero Toscano che la stava copiando. Alla fine Bertelli, cosciente di aver effettivamente rubato i design Prada, sottolineò che le “sue” copie erano costruite decisamente meglio. Da lì a poco, l’amore fece nascere un perfetto sodalizio che, anni dopo, creerà uno degli imperi della moda indipendenti più forti al mondo. Bertelli, con visione imprenditoriale che solo le province Italiane possono dare, e la giovane attivista politica dalla visione estetica rivoluzionaria sono il perfetto esempio di una coppia che ha saputo arrivare a un perfetto connubio funzionante. Lui ha la vela, lei l’arte contemporanea: entrambi coltivano passioni che li tengono occupati in sfere diverse. In business, come in amore, la salvaguardia della coppia passa per gli spazi propri. 

Michèle Lamy e Rick Owens

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Michèle Lamy e Rick Owens formano un duo inscindibile, capace di annullare il confine tra vita privata e pubblica per offrirsi come universo aperto, pronto ad accogliere chiunque voglia entrarci. Si conoscono a Los Angeles nel 1990: è Lamy ad assumere Owens come modellista per il suo brand, attivo tra spettacolo e moda underground nella LA di quegli anni. Il mondo che ruota attorno a Owenscorp – che ha base in Italia e un fatturato di circa €125 milioni – non stabilisce ruoli rigidi tra i due. Owens è ossessionato dal prodotto, dal capo in sé. Lamy, invece, conferisce una sensibilità che guarda più all’arte contemporanea che alla moda tradizionale. La sua forza sta anche nell’uscire dai confini del marchio per dichiarare un amore più ampio, contribuendo a tenere il brand in una sacralità autoreferenziale. Lamy indossa Comme des Garçons, collabora con Nico Vascellari per LAVASCAR, disegna gioielli, cura l’arredo del marchio, e ha fatto scoprire l’arte ad A$ap Rocky portandolo alle fiere internazionali. Il loro dualismo permette al brand di restare fedele a sé stesso, ma anche di esplorare nuovi immaginari. In una coppia tutt’altro che binaria, dove l’amore va oltre il corpo e assume i contorni di un legame tra musa e creatore, Lamy e Owens dimostrano che nella moda c’è ancora spazio per un pensiero libero, indipendente e allo stesso tempo economicamente solido. Anche se, ogni tanto, serve qualche iniezione esterna dal mondo dello sportswear — senza mai rinunciare alla propria voce.

Charles e Ray Eames

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Anche nell'architettura, come nella moda e nell’arte, la collaborazione è sempre stata centrale, come nel caso di Charles e Ray Eames, una coppia che ha rivoluzionato l’idea della casa e del design. Ricordiamo sicuramente tutti l’iconica Lounge chair sviluppata dalla coppia: anche questa, appunto, parte dall’unione di due magnifici pensatori. Ray, prima di conoscere Charles, faceva parte degli astrattisti americani. La sua formazione da scultrice, disegnatrice tessile e pittrice influenza enormemente l’estetica del duo per tutto quello che sarà il loro lavoro sul design e sull’architettura, inconfondibile palette di colore compresa. La loro casa in campagna, dove la vita lavorativa e quella intima si mischiano profondamente, è un manifesto di come poter integrare il design industriale con la natura circostante. In tutti questi esempi la collaborazione è organica, ognuno si occupa di un aspetto creativo che condivide con l'altro, ed ognuno corrisponde a un tassello fondamentale di ciascun progetto. La creazione, dopotutto, è come una danza: in due viene meglio.