
Gli enfant terrible dell’imprenditoria italiana hanno sempre amato la vela
Moda e vela, due mondi che richiedono visione e strategia
26 Marzo 2025
Il legame tra moda, imprenditoria e vela non è soltanto questione estetica, fatta di luoghi come la Sardegna o la Costa Smeralda, ma anche questione di attesa. Tutti gli imprenditori devono conoscere e convivere con questo tratto. Quando ci si lancia in un'impresa, grande o piccola che sia, i risultati non sono sempre già scritti; spesso sono percorsi iperbolici e contrastanti fatti di nulla cosmico che si incontrano con momenti di massima esaltazione dove la concentrazione non va mai persa, nei momenti di calma piatta così come in quelli di tortuose condizioni climatiche. Così la vela insegna: il vento e la natura comandano, non l’uomo, che deve stringere e prendere tutto il vento possibile per correre più degli altri. Questo è forse il motivo che accomuna progettisti e figure del business come Gianni Agnelli, Renzo Piano, Patrizio Bertelli e i fratelli Loro Piana, sono tutti accomunati dalla passione per il mare. Esattamente come collezionisti d’arte queste figure collezionano, e in alcuni casi disegnano, imbarcazioni con la stessa serialità di chi accumula opere.
L’avvocato Gianni Agnelli, rampollo della famiglia a comando del gruppo Fiat (dal 1966 al 1996), è sicuramente emblema di questo incrocio tra potere economico e amore per il mare, con trame nascoste come la storia segreta con Jackie Kennedy, moglie di JFK, che ispirò il nome di una borsa iconica di Gucci. L’avvocato, conosciuto da tutti così, iniziò la sua raccolta con L’Agneta: due alberi, costruita in Svezia nel 1948, dal sapore senza tempo, interamente in legni pregiati. Molte delle foto dell’avvocato in vacanza nel mediterraneo sono state scattate proprio su questa barca. Amante della velocità e capostipite dei libertini, Agnelli imponeva a bordo un rigore estetico a tutto l’equipaggio che doveva indossare solo lino bianco e i pantaloni sempre ben stirati. Lui, al contrario, era sempre mezzo nudo e, anche se si dice che non sia stato un grandissimo timoniere, voleva prendere sempre il timone. A L'Agneta si sono successe barche dal sapore più moderno e sempre più grandi, come quando chiese ad uno dei migliori progettisti al mondo, German Frers, di costruire un 36 metri dal sapore completamente diverso. Come Bertelli, è passato alla storia della vela Italiana per la partecipazione con Azzurra (trionfo del Made in Italy disegnata da Andrea Vallicelli) all’American’s Cup 1982, forse la più popolare e famosa delle regate di tutto il mondo. Da lì le esperienze si sono susseguite, da Il moro di Venezia di Raul Gardini a Mascalzone Latino del napoletano Vincenzo Onorato.

Ma ritorniamo alla moda. Facendo un passo in avanti, ci sono altri due casi importantissimi che si posizionano esattamente al centro del nostro discorso. Pierluigi Loro Piana, della Loro Piana leader nel settore delle fibre nobili nel distretto del Biellese che ha venduto l’80% del capitale ai Francesi di LVMH, è un amante del bello, come tutti i personaggi che abbiamo citato finora. Le sue barche toccano la perfezione per quello che riguarda il design e, soprattutto, il livello di performance delle imbarcazioni da loro scelte. La serie di barche one-off (modelli costruiti soltanto per lui) ha il nome di My Song in onore di Keith Jarrett ed è stata interamente costruita dai due cantieri più importanti e prestigiosi al mondo: Baltic e Nautor Swan - quest'ultima, fino al 2024 di proprietà del gruppo Ferragamo. Le My Song sono forse le barche a vela private più belle ed eleganti che si siano viste negli ultimi venti anni. L'ultima prodotta, una versione più piccola (si fa per dire) è una barca velocissima, realizzata totalmente in carbonio.
Finiamo con due esempi di eccellenza per l’amore estremo e la dedizione alla vita di mare nella sua totalità. Il primo un toscano, con una passione che supera qualsiasi immaginario: Patrizio Bertelli, presidente del consiglio di amministrazione e amministratore esecutivo di Gruppo Prada. Con una flotta personale di otto barche, tutte massimi esempi di avanguardia e sperimentazione nel design di imbarcazioni a vela, racconta attraverso la sua collezione l’amore per il progetto nella sua totalità, la ricerca di oggetti che hanno, con minuscoli dettagli o grandi stravolgimenti, cambiato le regole del gioco. Oltre alle sue otto barche personali non contiamo le tantissime Luna Rossa, tra prototipi e barche definitive, dal 1999 ad oggi. Patrizio Bertelli è indiscutibilmente il re di questa classifica, un tecnico di eccezionale intelligenza e astuzia che si manifesta sia negli affari che nel gusto per le barche ma soprattutto per i folli investimenti con Luna Russa che, ogni quattro anni esattamente come i mondiali di calcio, ci fa sentire forse tutti più italiani sfidando i migliori team del mondo per l’American’s Cup. Quello che non si sa forse delle avventure di Luna Rossa è il lavoro costante impiegato da tutto il team, che ha una base fissa in Sardegna. Bertelli è un romantico della barca, un maniaco della precisione come nel lavoro e uno scaramantico eccezionale - pensiamo all’ansia di Miuccia Prada ogni volta che deve varare un nuovo scafo, guai se non si rompe la bottiglia al primo colpo.
@fashioncricket «Ti battezzo Luna Rossa!». Come da tradizione #MiucciaPrada ha partecipato al varo della nuova #LunaRossa , battezzando l’imbarcazione con la quale l’Italia parteciperà alla 37esima #AmericasCup , a partire dal prossimo 22 agosto a Barcellona. #LunaRossa #Prada #Woolmark #Pirelli #AmericasCup2024 #Sardinia #Fashion #Sport #Sportswear #Style #Fashion #LOfficielHommesItalia suono originale - Fashion cricket
Infine l’Archi-star più famosa del belpaese è Renzo Piano, architetto genovese che, oltre ad aver progettato il suo personalissimo yacht Vismara, ha applicato con estrema sensibilità il suo amore per il mare all’architettura. Nel caso del meraviglioso Store di Hermès a Tokyo da lui progettato, dove ha deciso di dare un'opacità ai vetri ispirandosi ai venti che con il tempo donano una particolarissima opacizzazione a causa dell'effetto del sale. Quello che accomuna tutti, alla fine, tralasciando le palesi possibilità economiche, è l’amore per questo folle desiderio di controllare, ed essere allo stesso momento controllati, da fenomeni che si possono anticipare come le analisi di mercato ma che ti mettono continuamente alla prova.