Perché il velluto va così forte a Natale Non è solo una questione di eleganza

Durante il periodo natalizio, e più in generale quello invernale, è abbastanza comune vedere numerose persone indossare capi in velluto. Nel corso degli anni, questo tessuto è diventato particolarmente apprezzato durante le festività: morbido, caldo e avvolgente, da tempo – nella stagione fredda e in particolare verso la fine dell’anno – torna puntualmente nelle vetrine dei negozi, sia fisici che online.

@alaynamrk never too early to start thinking holiday outfits imo!! Love the bow, velvet, and cut on this dress from @Cider !! #holidayoutfit #velvetdress #christmasoutfit #size8fashion #tallgirlfashion Sleigh Ride (Just hear those sleigh bells jingling, ring tingle tingling too) - The Ronettes

Secondo alcuni osservatori, il velluto è la soluzione ideale per chi, durante le festività e non solo, cerca un look versatile, capace di far sembrare elegante ma al tempo stesso "sbarazzino". È infatti molto comodo e "facile" da portare, ma parallelamente è un tessuto capace – da solo – di veicolare un'immaginario un po' "classico" che in certe occasioni, come il Natale, funziona particolarmente. Slate lo descrive in modo più ironico come «la versione cool dei maglioni brutti di Natale». 

Che cos'è il "velvet trend"

Eppure la popolarità del velluto è stata comunque piuttosto altalenante. Intorno al 2008, per esempio, non era molto considerato come tessuto, complice il successo di uno stile più essenziale; dal 2016 è tornato ad avere visibilità, e persino i marchi più celebri lo proponevano nelle loro collezioni – poi la sua fama si è nuovamente affievolita. È ricomparso sulle passerelle nel 2021, soprattutto in versione nera. Lo scorso autunno, vista la sua grande presenza in commercio e sui social media, si è addirittura iniziato a parlare di “velvet trend” – fenomeno che è continuato fino agli ultimi mesi del 2025.

Per la stagione FW25 brand come Hermès Emporio Armani, tra i tanti, hanno proposto il velluto in diverse versioni, sfruttando questo tessuto per rendere eleganti, lucenti e sofisticati anche capi potenzialmente pensati per essere ready-to-wear. Ne è un esempio il blazer in velluto di LGN Louis Gabriel Nouchi, che mostra come spesso gli abiti realizzati in questo tessuto siano adatti sia per "elevare" un look da ufficio, sia per essere indossati a una serata. Nel contesto del “velvet trend”, in occasione della FW25 i designer hanno anche giocato con le silhouette, dalle forme oversize di Willy Chavarria a quelle più sartoriali di Todd Snyder, dimostrando quanto il velluto sia di per sé versatile. Ma anche gli accessori hanno seguito questa tendenza: borse, scarpe e piccoli dettagli in velluto permettono infatti di aggiungere un tocco di classe all'outfit, richiamando un fascino vintage e glamour, pur senza risultare eccessivamente appariscenti.

La storia del velluto

@mtv Gwyneth Paltrow showing up to the 1996 #VMAs in the timeless red Gucci suit… the world was GOOPED & GAGGED!!! Tom Ford’s Gucci era in full force + the #VMA original sound - MTV

Il velluto non è un materiale a sé, ma un tipo di lavorazione caratterizzata da un pelo fitto e perpendicolare alla base. Fino all’Ottocento era così difficile e costoso da produrre che potevano permetterselo solo i membri più ricchi della società, come i reali, gli alti esponenti della Chiesa e le famiglie più benestanti, anche perché veniva realizzato solo in seta. Il velluto arrivò in Italia grazie intorno al 13° secolo, e in particolare a Venezia e a Palermo, grazie ai contatti con il mondo asiatico e arabo. Nel Quattrocento la produzione di velluto si estese ad altre città italiane, come Genova e Firenze, che poi esportarono il tessuto in tutta Europa.

Fino al Seicento l’Italia rimase il principale esportatore di velluto, ma con la Rivoluzione industriale la sua produzione diventò più veloce ed economica. Il tessuto si diffuse sempre più perché era molto comodo e rappresentava un’alternativa ai completi rigidi dell’epoca. All'inizio del Novecento il velluto iniziò a costare ancora meno, grazie all'uso di materiali come il cotone e la lana; negli anni Sessanta e Settanta, poi, la sua popolarità aumentò ulteriormente, spinta da artisti e celebrità dell'epoca. Il momento di maggiore visibilità del velluto arrivò però negli anni Novanta, in particolare nel 1996, quando Gwyneth Paltrow indossò agli MTV Video Music Awards un completo interamente realizzato in questo tessuto, di colore rosso e disegnato da Tom Ford per Gucci.

Più in generale, il velluto tende a essere popolare soprattutto nei periodi di massimalismo che attraversano il settore della moda (come nel caso della collezione FW25 di Valentino, curata da Alessandro Michele), e in parte è anche per questo se oggi continua a piacere e a vendere così tanto. Ma a farci caso, il tessuto funziona anche in momenti storici caratterizzati da una forte nostalgia per il passato, in particolare per gli anni Novanta (com'è accaduto di recente) – un decennio in cui era per l'appunto piuttosto diffuso.