FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

La Silicon Valley italiana è a Napoli Con l’unica Apple Developer Academy in tutta Europa

Napoli è conosciuta in tutto il mondo per una miriade di motivi: la cucina, la musica, il mare, il suo folklore. Insomma, quando si pensa alla città partenopea, viene subito in mente una lunga serie di elementi culturali che oggi definiamo con l’espressione “soft power”. Tra questi, però, difficilmente si immagina però l’industria tech. Eppure, negli ultimi dieci anni, proprio intorno al capoluogo campano si è sviluppata una piccola Silicon Valley italiana, grazie soprattutto alla Apple Developer Academy, inaugurata nel 2016 in collaborazione con l’Università Federico II. L’accademia non si trova nel centro storico, ma a San Giovanni a Teduccio, quartiere che per anni ha avuto la fama di essere il “Bronx di Napoli”, ma l’Apple Developer Academy ha dato il via a un significativo processo di riqualificazione urbana e sociale, tanto da spingere Lisa Jackson, vicepresidente di Apple, a definire Napoli come il polo nazionale degli sviluppatori durante una sua visita ufficiale. In quasi dieci anni, l’Academy ha formato oltre 2.500 studenti, molti dei quali hanno avviato carriere importanti come programmatori per iOS, il sistema operativo di Apple. La presenza del colosso di Cupertino ha inoltre attratto altre grandi aziende tech nella zona, portando così alla nascita di un ecosistema digitale, un distretto innovativo paragonabile, per dinamiche, a quello californiano.

@angietutorials Non sai che fare? why not academy #angietutorials #appleacademy #appledeveloperacademy #invitedby Refreshing and light indie pop(1552207) - Cheng Lee

Nonostante questi importanti passi avanti, nel dibattito pubblico permane ancora l’idea che il Meridione sia tecnologicamente meno avanzato rispetto al resto del Paese. Napoli, tuttavia, sta dimostrando con fatti concreti di poter superare questo stereotipo. Oltre all’Apple Developer Academy, infatti, ci sono istituzioni consolidate come la Città della Scienza, che rappresenta un centro chiave per l’innovazione e la divulgazione scientifica e atenei pubblici come la Federico II e l’Università di Salerno a Fisciano, considerati punti di riferimento a livello nazionale per le materie STEM. Lo sviluppo è stato ulteriormente confermato dall’interesse di Plug&Play Tech Center, uno dei più importanti acceleratori d’impresa della Silicon Valley, noto per aver finanziato startup di successo come Dropbox. Come riportato in un comunicato stampa della Regione Campania, il manager Mohannad El Khairy, durante una visita a Napoli nel 2024, ha incontrato esponenti locali della ricerca e dello sviluppo tecnologico, valutando concretamente l’opportunità di investimenti nella regione. La zona individuata come più promettente per ospitare un eventuale acceleratore è proprio quella di San Giovanni a Teduccio, già sede di laboratori e centri di ricerca universitari.

Come riportato anche da Il Post, negli ultimi anni diverse multinazionali del digitale hanno scelto Napoli come sede per aprire nuovi uffici e filiali operative, attratte dalla qualità del capitale umano locale e dalla posizione strategica della città per i mercati del Sud Italia. Aziende di fintech come Accenture, Engineering, Capgemini, DXC e Almaviva hanno consolidato la loro presenza sul territorio, affiancate da colossi del software e cloud come IBM e del settore telecomunicazioni come TIM, che ha un laboratorio di ricerca sul 5G proprio in città. Parallelamente, Napoli sta vedendo crescere un ecosistema di startup innovative, nate da spin-off universitari o fondate da ricercatori locali. Alcuni esempi rilevanti sono MegaRide, specializzata in soluzioni digitali per la mobilità sostenibile, Logogramma che lavora con l’intelligenza artificiale, Bhblasted nel marketing digitale e TechVisory nella gestione e analisi dei dati. Apple è riuscita a ricoprire un ruolo di trailblazer: la presenza della principale azienda tecnologica americana ha portato alla nascita di molte altre Academy nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, in partnership con la Federico II e altri grandi gruppi digitali, come l’HackAdemy, la Cisco Academy e tante altre. Quindi, no, Napoli non è solo la città del sole, della pizza e del mare, ma anche dello sviluppo tecnologico e dell’innovazione. Resta solo sperare che nei prossimi anni la fuga dei cervelli prenda una nuova piega, desiderio condiviso anche dal Sindaco Manfredi