FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

Cosa sta succedendo a Meta? Capire la storica sentenza sulla concorrenza delle Big Tech

Di recente, Meta – proprietaria di Facebook, Instagram e WhatsApp – ha ottenuto un’importante vittoria in tribunale, dove è stato respinto il tentativo della Federal Trade Commission (FTC) – l’agenzia governativa statunitense incaricata di proteggere i consumatori e garantire la concorrenza leale tra le imprese – di obbligare Meta a vendere o cambiare Instagram e WhatsApp.

La FTC sosteneva che, acquistando queste piattaforme, Meta avesse cercato di eliminare la concorrenza e consolidare un monopolio nel settore dei social media. Secondo l’agenzia governativa – spendendo miliardi di dollari per acquisire Instagram e WhatsApp, rispettivamente nel 2012 e nel 2014 – Meta avrebbe indebolito potenziali concorrenti emergenti, invece di competere in modo corretto, riducendo così la scelta per gli utenti e ostacolando l’innovazione nel settore.

Il mercato dei social media è competitivo?

In particolare, il giudice statunitense James Boasberg ha stabilito che Meta non detiene un monopolio perché il mercato dei social media è molto più ampio e competitivo di quanto la FTC avesse inizialmente considerato nell’intentare la causa. In particolare, Boasberg ha fatto notare che piattaforme come TikTok e YouTube, così come le app di messaggistica di Apple, esercitano un’effettiva pressione concorrenziale, che impedisce a Meta di controllare realmente l’intero settore. 

Inoltre, il giudice nella sua sentenza ha sottolineato che il panorama dei social media è cambiato molto negli ultimi anni: la stessa Instagram non è più utilizzata principalmente per aggiornamenti personali, ma compete in un ecosistema globale di piattaforme diverse, che attraggono gli utenti con contenuti e funzionalità a loro volta molto differenti. Secondo Boasberg, escludere quindi realtà come TikTok o YouTube dall’analisi del mercato, come aveva fatto la FTC, significa ignorare gran parte della concorrenza effettiva.

Gli impatti della sentenza

@pbsnews A federal judge ruled that Facebook's parent company, Meta, does not have an illegal monopoly over social networking. It's a huge win for the social media giant and means that Meta won't have to spin off its Instagram and WhatsApp platforms. In his ruling, Judge James Boasberg said times have changed since the government first brought its case five years ago, with competitors like TikTok mixing things up in the market. Tuesday's decision is a sharp contrast to recent rulings that found Google engaged in an illegal monopoly in both search and online advertising. #pbsnewshour #newshour #pbsnews #meta #socialnetworking #news original sound - pbsnews

Come riporta Business of Fashion, la sentenza rappresenta la prima vittoria netta di una grande azienda tecnologica contro l’azione antitrust della FTC, che continua comunque a perseguire altri casi contro colossi tecnologici come Amazon, Google e Apple. In particolare, la sentenza riguarda quello che è stato considerato il più importante processo contro Meta in materia di concorrenza.

La FTC per il momento non ha rilasciato dichiarazioni in merito. Meta ha invece difeso la sua strategia di acquisizioni sostenendo che comprare aziende innovative invece di sviluppare internamente prodotti concorrenti è una scelta commerciale legittima, e che la presenza di competitor globali come TikTok e YouTube mostra che il mercato resta aperto e competitivo.

Un portavoce di Meta ha poi commentato la sentenza precisando che i prodotti dell’azienda continuano a essere molto utili a numerose persone e imprese, e che per gli Stati Uniti rappresentano un’opportunità di innovazione e crescita economica – per questo, la società continuerà a investire nel Paese, anche collaborando con le istituzioni. 

Le big tech e i rapporti con il governo

@nxthompson

A simple, but also highly creative, test that showed the government has wrongly identified its competitors.

original sound - Nicholas Thompson

La causa della FTC era stata presentata alla fine del primo mandato di Trump: il caso era continuato senza che venisse ritirato anche durante la presidenza di Joe Biden, e poi di nuovo durante il secondo mandato di Trump.

Da tempo, però, i leader delle grandi aziende tecnologiche si stanno avvicinando al governo degli Stati Uniti, da un lato con l’obiettivo piuttosto evidente di ottenere vantaggi dalle politiche di deregolamentazione in vari settori portate avanti da Trump, e dall’altro per cercare di limitare gli effetti negativi di altre misure – come quelle relative ai dazi. 

La vicenda ha comunque implicazioni importanti per il futuro della regolamentazione delle grandi aziende tecnologiche statunitensi. Con questo “precedente”, le big tech potrebbero sentirsi più libere di acquistare piattaforme emergenti senza rischiare di doverle vendere in futuro per motivi legati all’antitrust. Al contempo le autorità come la FTC in futuro dovranno adattare le loro strategie per tenere maggiormente conto della rapidità con cui si evolvono i mercati digitali.