
Instagram diventerà una TV? Il social di Meta punta a ridefinire la fruizione della televisione
Presto guarderemo i Reels di Instagram sul televisore. Secondo quanto riportato da Bloomberg, la piattaforma starebbe lavorando a un’app dedicata agli schermi TV, una mossa che segnerebbe una sfida diretta a YouTube e una spinta in più verso i soli contenuti video dell’azienda di Meta. Con oltre 3 miliardi di utenti attivi mensili, Instagram è ormai molto più di una piattaforma mobile: è un ecosistema audiovisivo che punta a superare il confine dello smartphone per entrare nel luogo più tradizionale della fruizione: il salotto di casa.
@simonandthem Some cool YouTube videos I’ve seen recently #letterboxd original sound - simon a.
A livello globale, il modo in cui consumiamo video è già cambiato. Secondo un rapporto di Nielsen, nel maggio 2025 lo streaming ha superato per la prima volta la somma di broadcast e cable, raggiungendo il 44,8% del tempo totale trascorso davanti alla TV negli Stati Uniti. La stessa tendenza si riflette in Europa e Asia: il pubblico preferisce formati brevi, personalizzati e on-demand, che sostituiscono la logica lineare dei palinsesti. YouTube, in particolare, si è trasformato in una vera piattaforma televisiva: più di 1 miliardo di ore vengono guardate sul televisore, che negli Stati Uniti è ormai il primo dispositivo per la visione dei video. Nel Regno Unito, secondo Ofcom, il tempo medio passato su YouTube ha raggiunto i 39 minuti al giorno, e la quota di visione via TV è cresciuta dal 34% nel 2023 al 41% nel 2024. Il consumo video, quindi, non è più un’esperienza domestica passiva ma un gesto quotidiano frammentato e continuo, distribuito su più schermi, dallo smartphone al televisore.
In Italia e in Europa, il piccolo-grande schermo non muore mai
La settimana santa di settembre pic.twitter.com/rnflfA2LYW
— INDIFFERENZA ASTRALE (@trashastrale) September 26, 2025
La centralità della TV resta solida anche in Europa. Secondo Advanced Television, gli italiani trascorrono in media oltre quattro ore al giorno davanti alla TV, contro circa due ore e mezza online. Ma non si tratta più solo di televisione tradizionale: oggi il 74% delle famiglie italiane possiede un televisore connesso, per un totale di oltre 22 milioni di dispositivi attivi, con una media di cinque schermi per nucleo secondo Freewheel Report. La televisione, insomma, non è scomparsa: ha semplicemente cambiato pelle, diventando una piattaforma digitale connessa che si adatta alle stesse logiche dei feed social. È proprio su questo terreno ibrido, tra streaming, on-demand e social viewing che Instagram vuole entrare.
Quando il CEO Adam Mosseri ha confermato a Bloomberg che il team sta «Esplorando un’app per la TV», non parlava solo di tecnologia, mentre al The Economic Times ha spiegato che «se il comportamento e il consumo di queste piattaforme si sta spostando verso la TV, allora anche noi dobbiamo passare alla TV». Instagram è nata come piattaforma mobile-first con interazioni veloci, scroll continui, formati verticali. Portare tutto questo sullo schermo della TV significa cambiare prospettiva e passare da un consumo individuale e tattile a uno più collettivo, da divano.
Negli ultimi anni, l’app si è già spostata verso una logica audiovisiva più profonda, centrando il suo ecosistema su Reels, Stories e messaggistica privata seguendo la trasformazione dei consumi digitali: i formati snackable hanno sostituito la visione sequenziale dei programmi. Il Reuters Digital News Report 2024 mostra che il 32% dei 18-24enni si informa tramite TikTok e Instagram, mentre solo il 20% guarda ancora telegiornali o programmi lineari. Il pubblico si sposta dove l’attenzione è più breve e la gratificazione più immediata: scroll, loop, replay. In questo contesto, un’app TV per Instagram non è un capriccio tecnologico ma la naturale estensione di un comportamento già consolidato, tanto che, secondo eMarketer, il consumo di video su smart TV cresce del 15% all’anno, e la pubblicità sule connected TV in Europa supererà i 15 miliardi di dollari entro il 2026. È uno spazio che YouTube presidia da tempo, ma che resta aperto ai formati brevi: quei video da trenta secondi o un minuto che, visti in sequenza, diventano binge-content.
Che cos’è oggi la televisione?
@seun_pelz Unboxing my 100 inch TV For such a small space , this feels like a cinema room. The struggle to get a tv console large than the width of this TV is Do we regret it? Did we return it? We’ll see #100inchtv #hisense @hisenseuk growth - Gede Yudis
Un tempo rituale collettivo, oggi la TV è una piattaforma ibrida dove i contenuti dei social si mescolano a talk show, news e streaming. Se Instagram riuscirà a inserirsi in questo flusso, potrebbe ridefinire l’idea stessa di programma: non più un palinsesto, ma una sequenza infinita di micro-momenti da guardare assieme sul divano. Il rischio, però, è evidente. Formati nati per lo schermo del telefono, ottimizzati per l’attenzione immediata e l’interazione tattile, potrebbero apparire eccessivamente brevi su un televisore. Mosseri lo ha ammesso: «Portare Instagram sulla TV richiede un cambiamento radicale nel modo in cui le persone fruiscono dei nostri contenuti». Per restare rilevante (e non cadere nella trappola della concorrenza con YouTube o TikTok a tutti i costi) Instagram dovrà rivedere il modo in cui si guarda un video sulla loro app, spostando l’esperienza dal pollice al telecomando. Se Instagram saprà tradurre la rapidità dello swipe in un momento di condivisione domestica, potrà ridefinire non solo la piattaforma, ma anche il modo in cui pensiamo alla televisione stessa.














































