
L'eterna sensualità delle slim sneaker
In pochissimo tempo sono diventate l'accessorio cult per eccellenza
06 Febbraio 2025
Dopo il successo travolgente del 2023, si credeva che le adidas Samba avrebbero raggiunto la saturazione del mercato nel breve periodo. Contrariamente alle previsioni, non solo hanno continuato a mantenere il loro fascino ma hanno anche anticipato un trend molto più ampio nel mondo della moda. Guardando il footwear dell’ultimo anno è evidente che le sneakers stanno vivendo una trasformazione che va ben oltre il singolo modello: le suole si stanno assottigliando fino a quasi scomparire, riflettendo un cambiamento culturale ed estetico che coinvolge la società su più livelli. Ad enfatizzare la tendenza uno su tutti è Kanye West, che a inizio anno ha introdotto sul mercato le SL-01 al prezzo di €19,95, un modello che si avvicina più a dei calzini che a una vera scarpa. Ma come siamo arrivati a questo punto? C’è stato un periodo, non molto lontano, in cui più le sneaker erano voluminose, più riscuotevano successo, cavalcando l’onda dello streetwear e dell’oversize. Era il momento delle chunky sneaker, di cui manifesto estetico sono diventate in breve tempo le Triple S di Balenciaga (2017).
@cancelgooie theyre fun and make me tall
Pilsplaat - Bonkers
Molte cose, anzi tantissime, sono cambiate da quel periodo. È stata la stessa maison francese a lanciare già nel 2020 il modello Zen, delle scarpe ultrasottili e leather-free che richiamavano le Mostro Perf Leather di Puma. In quel momento però il modello rientrava sotto l’ombrello più ampio delle ugly sneaker piuttosto che segnare l'inizio di un nuovo trend minimalista nel mondo delle calzature. Nel frattempo è arrivato il lockdown e la passione dei consumatori per il gusto discreto, la predilezione per la magrezza, il quiet luxury, il basic, la fascinazione per il vintage, il Y2K che ha reso le Onitsuka Tiger Mexico 66 - di nuovo - desiderabili, il balletcore e così via, tutti fattori che intersecati tra loro hanno determinato una nuova direzione per il mercato delle calzature. Se da un lato l’evoluzione dello stile Old Money dei nostri giorni, o semplicemente il lusso sussurrato, ha riportato al centro dell’attenzione i mocassini, dall’altro il trend dedicato alla danza classica ha innescato un inspiegabile desiderio per le ballerine (le ricerche su Pinterest per "balletcore" sono esplose del 1.566%, mentre i post di TikTok relativi alla tendenza si attestano attualmente a 94,8 milioni). Quelle di Miu Miu in raso, così come quelle in pelle e cristalli di Alaïa hanno determinato, dalla loro uscita nel 2022, una tendenza globale ancora oggi molto presente e il consecutivo lancio sul mercato di centinaia di dupe.
I really need some onitsuka tigers they are too fire
— i hate red 40 (@swooshx2) February 4, 2025
L’ibrido tra questi due mondi, immersi in un clima generale di propensione al vintage, trova dunque una facile risposta nel mercato delle sneaker, che nonostante la sua volatilità continua a crescere a ritmo sostenuto. Secondo un rapporto di Statista, si stima che il valore globale del settore raggiungerà i 101,7 miliardi di dollari entro il 2030, con un tasso di crescita annuo composto (CAGR) del 3,5%. Così, dopo l'uscita delle Balenciaga Drive nel 2020 e delle Paris nel 2022, l'intero settore del footwear di lusso ha seguito la tendenza, specialmente nell'ultimo anno, con modelli che di piatto hanno solo la suola—non certo i prezzi. Nostalgiche, sottili e rich-looking: dalle suede sneakers di Dries Van Noten, tra gli hottest product di LYST Q2-2024, alle collaborazioni di New Balance con Miu Miu prima e Issey Miyake, dopo, con il lancio delle MT10O per la PE2024, le ballet runner in nylon di Loewe, per arrivare alle Prada Collapse che segnano un aumento della domanda al 291% secondo Lyst, declinate in pelle, suede o Re-Nylon, passando per le Flexion di Alexander McQueen, dallo stile snello e retrò; fino ad arrivare alle naked shoes come le Five Fingers di Vibram.
A consolidare il trend si aggiungono le Puma Speedcat, it-sneaker di stagione e le infinite repliche della grande distribuzione. Da Cos a Zara, gli altri non hanno impiegato molto tempo a posizionarsi sul mercato con le proprie versioni low cost delle sneaker sottili. Per dirla alla Kate Moss: «nothing tastes as good as skinny feels». Cosa rende questa tendenza ancora così rilevante e popolare, quasi come se alle scarpe fosse stata somministrata una dose di Ozempic? Se da un lato questi modelli SL riescono ad adattarsi a numerose variazioni di un’estetica essenziale, dall'altro è anche una questione di proporzioni. Negli ultimi anni non sono cambiate solo le calzature ma l’abbigliamento in generale: se un tempo alle suole esagerate corrispondevano gli skinny jeans, oggi, in un paradigma ribaltato, la risposta ai pantaloni wide e baggy sono le sneaker ultralight. È dunque arrivato il momento di dire addio alle suole?