
Subs sarà il nuovo OnlyFans?
L'ex proprietario e fondatore di OnlyFans Tim Stokely ha aperto una nuova piattaforma
04 Luglio 2025
Quando venne lanciato nel 2016, OnlyFans riuscì ad attirare numerosi utenti in tempi relativamente brevi, ma il vero successo arrivò con la pandemia Covid-19. Se nel 2019 erano circa 100mila le persone che pubblicavano contenuti sulla piattaforma, nell’arco di un anno erano diventati circa un milione. Oggi, secondo le stime, i creator attivi su OnlyFans superano il milione e mezzo. Nonostante tale mercato continui a espandersi, la piattaforma presenta diverse criticità, sempre meno apprezzate da chi la utilizza per scopi professionali. Uno degli aspetti più contestati di OnlyFans è la scarsa visibilità interna offerta ai creator, che costringe gran parte degli utenti a passare da altri canali per scoprire e raggiungere i loro profili. Non è un segreto che l’azienda debba la propria fama ai contenuti espliciti pubblicati da modelle e sex worker, anche se sulla piattaforma si condividono anche altre tipologie di materiale. Ma chi desidera attirare nuovi abbonati è quasi sempre costretto a coltivare la propria presenza su altri social network, in particolare su Instagram. È noto che su queste piattaforme i creator condividono foto o brevi video gratuiti, con l’intento di indirizzare i follower verso i contenuti a pagamento disponibili su OnlyFans. Come fece notare già nel 2021 il New York Times, godere di una certa visibilità online diventa quindi un elemento quasi imprescindibile per convogliare una buona base di utenti sul proprio profilo OnlyFans, e sperare così di generare introiti.
OnlyFans but it’s me dressed in rick owens reading you existential philosophy pic.twitter.com/D7aiqo1Fpr
— unsubscribe (@zone6danny) August 5, 2020
Su OnlyFans la concorrenza non è poca. A dirla tutta, il mercato è già piuttosto saturo. Per un creator attivo su OnlyFans, insomma, il successo dipende da un insieme di fattori, non sempre facili da controllare – che vanno, ad esempio, dalla fama pregressa al tempo che si è disposti a dedicare a questa attività, tra le tante variabili. Inoltre, chi opera su OnlyFans resta comunque esposto a diversi rischi, sebbene il lavoro sessuale online sia generalmente più sicuro rispetto a quello offline. Il pericolo più evidente e comune è lo stigma sociale: su OnlyFans, viene spesso associato al sex work anche chi non pubblica contenuti esplicitamente sessuali, con tutte le conseguenze del caso come insulti e discriminazioni. Inoltre, in quasi tutti i Paesi occidentali esistono leggi che limitano o vietano la vendita o l’acquisto di servizi sessuali, cosa che limita fortemente il riconoscimento dei diritti di chi opera nel settore del sesso a pagamento. E le conseguenze sono reali: ci sono creator che faticano ad accedere a mutui e altri servizi finanziari, tra le varie cose. Inoltre, chi ha un altro impiego e utilizza OnlyFans per “arrotondare” non di rado rischia di finire in una shitstorm, come è accaduto di recente a una maestra italiana di una scuola per l’infanzia, stata licenziata per comportamento inappropriato.
A causa di queste problematiche legate alla creator economy, in particolare per quanto riguarda i contenuti espliciti, Tim Stokely – fondatore di OnlyFans e CEO fino al 2021, anno in cui ha lasciato l’azienda – ha lanciato Subs, una nuova piattaforma nata dall’ascolto delle critiche e delle esigenze di molti lavoratori attivi su OnlyFans. Pur somigliando a quest’ultima in termini di funzioni (anche su Subs è possibile codividere contenuti per adulti), Stokely dice che la nuova piattaforma ha obiettivi differenti e che vuole offrire più libertà, visibilità e opportunità di guadagno ai singoli creator. L’intento, come si legge sull’edizione statunitense di Wired, è di essere brand-friendly. In altre parole, Stokely non vuole inimicarsi i creator come sembra sia successo con OnlyFans.
Subs mette a disposizioni strumenti che non ci sono su OnlyFans e che permettono ai creator di non dover necessariamente essere presenti su altri social per traghettare gli utenti. Per farlo, la piattaforma ha integrato in un unico spazio molte delle funzioni già presenti su altri siti, come la possibilità di fruire di video essay, di navigare sul feed, di effettuare chiamate o di sfruttare l’AI per ottenere suggerimenti mirati. L’obiettivo è racchiudere in una sola piattaforma quello che i creator oggi sono costretti a spalmare su più canali. Inoltre, Subs garantisce (almeno sulla carta) una gestione più equilibrata dei creator e strumenti di monetizzazione più completi, come la suddivisione dei ricavi tra collaboratori e degli incentivi per gli utenti che invitano altre persone a unirsi alla piattaforma. Tuttavia, Wired fa notare che il progetto di Stokely, nonostante l’enorme esperienza nel settore, è parecchio sfidante. Le polemiche verso piattaforme come OnlyFans stanno man mano favorendo l’apertura di altri spazi online, ma forse riuscire realmente a occuparli, scalzando i grandi nomi dalla loro posizione dominante, è pressoché impossibile: ci sarà ancora spazio per un grande nuovo social network?