Abbiamo sottovalutato Pinterest? L'app preferita della Gen Z, forse ancor prima di TikTok

Pinterest è diventata una piattaforma sempre più popolare tra i giovanissimi, in particolare tra gli utenti della Gen Z che oggi rappresentano oltre il 40% degli iscritti a livello globale. Molto del suo successo è dovuto al fatto che la piattaforma è riuscita a intercettare questo segmento di pubblico, un cambiamento non scontato per un servizio lanciato nel 2010 e inizialmente frequentato soprattutto da un pubblico adulto e prevalentemente femminile. Oggi Pinterest detiene oltre 500 milioni di utenti in tutto il mondo: questo risultato è il frutto di strategie ben precise messe in atto dall’azienda volte a rendere Pinterest più adatto anche ai minorenni. Ne è un esempio l’avviso che compare dal lunedì al venerdì per gli utenti statunitensi e canadesi tra i 13 e i 17 anni, che invita a concentrarsi sulla scuola e a sospendere l’uso della piattaforma fino al termine delle lezioni. «La concentrazione è una cosa meravigliosa. Resta sul pezzo, chiudendo Pinterest e sospendendo le notifiche, almeno finché a scuola non suona la campanella», dice il messaggio. Allo stesso tempo, Pinterest ha rafforzato gli strumenti di parental control, offrendo ai genitori nuove possibilità di monitoraggio delle attività dei figli, e ha introdotto maggiori restrizioni sulla condivisione di immagini di nudo, compresi i contenuti di tipo artistico. L’azienda, a differenza di altri social network, è riuscita quasi ad azzerare la circolazione di contenuti controversi – già in origine meno diffusi rispetto alle piattaforme concorrenti; il funzionamento e la struttura di base di Pinterest, però, non ha subito alcun stravolgimento.

I pro e i contro di Pinterest

@badcatclub_

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La piattaforma si distingue dagli altri social network per essere una sorta di motore di ricerca, dove gli utenti possono intercettare reference visive su una vasta gamma di argomenti – dall’interior design alla grafica fino alle fotografie – e salvarle in raccolte ad hoc pubbliche o private. A differenza di social media come Instagram o TikTok, qui like e visualizzazioni non sono così importanti: l’attenzione degli utenti, infatti, si concentra sulle immagini in sé, non sul profilo che le ha pubblicate. Su Pinterest, la logica tipica dell’influencer marketing risulta quindi poco rilevante: il sistema serve maggiormente a costruire un immaginario visivo di riferimento, piuttosto che a guadagnare follower e visibilità personale. In quest’ottica il social network è più simile a Tumblr che a Instagram. Inoltre, le interazioni dirette tra utenti sono piuttosto limitate, e molti iscritti apprezzano questa caratteristica perché riduce la pressione sociale e il rischio di sviluppare forme di dipendenza. Le differenze con gli altri social network si vedono anche nell’algoritmo alla base della piattaforma: quello di Pinterest è progettato appositamente per mostrare contenuti fortemente personalizzati, a differenza di quanto accade su altre piattaforme, dove spesso vengono proposti post fuori contesto per sondare nuovi interessi.

@dariazeccardo

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Pinterest ha anche alcune caratteristiche negative, che alcuni utenti hanno iniziato a segnalare con crescente frequenza. Tra gli aspetti più discussi c’è la massiccia presenza di contenuti sponsorizzati nella homepage, frutto della strategia dell’azienda di trasformare Pinterest anche e soprattutto in una sorta di e-commerce, dove è possibile acquistare direttamente ciò che si vede – un po’ come TikTok Shop. A questo si aggiungono le preoccupazioni legate alla moderazione dei contenuti: recentemente, parte del team umano è stato sostituito da sistemi automatizzati, che come accade anche su altre piattaforme non sempre riescono a filtrare correttamente i post inappropriati. Un altro tema emerso riguarda la crescente diffusione di immagini create con l’intelligenza artificiale, che stanno alterando la qualità dei risultati nelle ricerche. Secondo alcuni utenti, questo tipo di contenuto tende a rendere le proposte più omogenee e meno originali, con un impatto negativo soprattutto per chi utilizza Pinterest per trovare spunti realistici e applicabili nel mondo reale, in particolare per i numerosi professionisti e creativi iscritti.