
Il futuro della cannabis è europeo Molte aziende americane stanno investendo in Europa a causa di una confusione legislativa
Mentre l’industria della cannabis negli Stati Uniti appare sempre più impantanata in una rete normativa contraddittoria e in un mercato prossimo alla saturazione, il Vecchio Continente si profila come un nuovo orizzonte strategico per le aziende americane in cerca di rilancio. Negli Stati Uniti, la frammentazione tra leggi statali e il mancato allineamento a livello federale ha generato un contesto d’incertezza che, unito alla crescente concorrenza interna e alla stagnazione del mercato, spinge molte imprese del settore a guardare oltreoceano. L’Europa si presenta così come una terra di opportunità commerciali, grazie a un contesto normativo più dinamico e potenzialmente più stabile, soprattutto alla luce di una politica americana sempre più orientata al protezionismo e, in prospettiva, a un possibile irrigidimento proibizionista sotto la seconda amministrazione Trump. In un simile scenario, mentre Oltreoceano si discute di restrizioni e passi indietro, nel cuore dell’Europa – e in particolare a Berlino – si pongono le basi per un mercato legalizzato in piena espansione. La Germania, più di ogni altro Stato membro, ha colto il momento per posizionarsi come polo centrale dell’industria europea della cannabis. Secondo le stime di Farmonaut, l’espansione del mercato tedesco nel 2025 potrebbe generare oltre 27.000 nuovi posti di lavoro. Con un valore stimato a 32,8 milioni di dollari nel 2023 e un tasso di crescita annuo previsto del 14,9% fino al 2030, il settore si annuncia come uno dei più promettenti dell’economia tedesca. Particolarmente significativa è poi la crescita dell’ambito medico, che ha registrato un’accelerazione sorprendente: secondo Artemis Growth Partners, nel maggio 2025 si contavano in Germania circa 900.000 pazienti trattati con cannabis terapeutica, un numero quadruplicato rispetto all’anno precedente.
Germany Legalises Cannabis
— Concerned Citizen (@BGatesIsaPyscho) April 1, 2024
As of today Cannabis use is perfectly legal across Germany.
This is ‘The Big Smokey’ meet up in Berlin.
I could argue both for & against this legislation - what do you think? pic.twitter.com/Ed3rKd4XPk
Questo sviluppo non è passato inosservato agli investitori internazionali, in particolare a quelli americani. Will Muecke, cofondatore della stessa Artemis Growth Partners, ha dichiarato a Forbes di aver investito oltre 200 milioni di dollari nel mercato statunitense della cannabis dal 2018, ma di aver ormai spostato il suo interesse in Europa. Solo dal 2022, infatti, ha destinato 25 milioni di dollari al mercato europeo e prevede di incrementare l’impegno fino a 50 milioni nei prossimi anni. Questo spostamento di capitali è già visibile nelle operazioni in corso. Ad aprile 2024, Flora Growth Corp, azienda canadese attiva nel settore, ha annunciato l’acquisizione della tedesca TruHC Pharma, dotata di una licenza per la cannabis medica: un segnale concreto dell’inizio di una nuova fase di consolidamento internazionale. Il fermento europeo trova anche conferma nei dati più recenti. Secondo ION Analytics, le vendite di cannabis medica nel 2024 hanno raggiunto i 450 milioni di euro e si prevede un’ulteriore espansione per l’anno in corso. La Germania si conferma così capofila di un movimento che potrebbe interessare anche altri Stati membri, contribuendo a una graduale armonizzazione delle normative e aprendo nuovi scenari per il mercato ricreativo.
Non mancano però le voci critiche: Kristoffer Inton, analista di Morningstar specializzato in cannabis, ha avvertito che l’ingresso massiccio di aziende nordamericane potrebbe non rivelarsi sostenibile nel lungo periodo. Se tutti cercano una salvezza nello stesso luogo, ha osservato su Forbes, è possibile che non vi sia spazio per tutti. Nonostante queste cautele, i segnali di vitalità non mancano. Il lancio del primo Exchange Traded Fund (ETF) europeo dedicato alla cannabis medica, riportato da International CBC, dimostra che anche il mondo finanziario sta iniziando a riconoscere la maturità del mercato. Secondo Statista infatti il mercato europeo della cannabis dovrebbe crescere del 2,49% annuo tra il 2024 e il 2029, raggiungendo un volume di circa 7.25 miliardi di dollari. L’industria europea della cannabis è quindi solo all’inizio, caratterizzata da progressi concreti nella regolamentazione, grazie a una rapida evoluzione del mercato medico, e da segnali sempre più forti anche nel settore ricreativo. Mentre oltreoceano Trump si isola, il continente europeo inizia a raccogliere capitali, competenze e ambizioni che da sempre rappresentano il punto di forza degli Stati Uniti. Il green rush del XXI secolo è dunque iniziato, ma questa volta, a differenza della corsa all’oro americana dell’Ottocento, la rotta verso la fortuna è invertita.














































