Da gennaio i turisti dovranno pagare per vedere la Fontana di Trevi Roma prende esempio da Venezia per risolvere il problema del turismo di massa

Dopo il lancio del famoso "ingresso a pagamento" a Venezia, Roma è ufficialmente la prossima città italiana a inserire restrizioni d'accesso a una delle attrazioni più famose della Capitale. Al fine di preservare e rendere la visita alla Fontana di Trevi più piacevole per i visitatori, il Comune ha confermato l’introduzione di un biglietto, che sarà a pagamento per i turisti ma gratuito per i residenti. La data da segnare è quella del 7 gennaio 2026, quando il secondo monumento più visitato di Roma dopo il Colosseo diventerà ufficialmente accessibile tramite ticket.

In Comune si era cominciato a parlare di metodi per contrastare il caos che si crea quotidianamente attorno alla Fontana già l'anno scorso, dopo una serie di episodi simbolo del degrado dell’area, tra cui il tuffo di un turista nelle acque del monumento. A proporre l'accesso limitato era stato l'assessore al Turismo e ai grandi eventi Alessandro Onorato, che nelle ultime settimane è tornato a sostenere il progetto anche sui social. Secondo le nuove linee guida, l’area sarà organizzata con due corsie distinte, una per i turisti e una per i cittadini romani, delimitate da paletti in ottone che andranno a sostituire le attuali transenne. Il pagamento del biglietto sarà possibile anche con carte di credito.

Quanto costa il biglietto per la Fontana di Trevi?

Secondo la proposta promossa da Onorato, il biglietto per accedere alla Fontana di Trevi servirà principalmente a contenere il numero di persone che visitano quotidianamente la piazza. Il ticket sarà gratuito per i cittadini romani e avrà un costo di €2 per i turisti. Il ricavato verrà reinvestito nella gestione dell’area, in particolare per l’assunzione di personale addetto al controllo degli accessi e dei flussi.

Se l’obiettivo dichiarato resta quello della tutela del monumento, la misura potrebbe avere anche un impatto economico significativo. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il nuovo sistema potrebbe garantire introiti stimati intorno ai 20 milioni di euro: nei primi sei mesi del 2025, infatti, la Fontana di Trevi è stata visitata da oltre 5,3 milioni di turisti, un dato superiore a quello registrato dal Pantheon nell’intero 2024.

L'anno dell'overturism

Come anche sottolineato nell'Alphabet of Fashion di nss magazine, il 2025 è stato proprio l'anno dell'overtourism e il caso romano si inserisce in un contesto europeo sempre più segnato dal turismo di massa. Quest’estate, ad esempio, a Barcellona migliaia di residenti sono scesi in strada per protestare contro i grandi flussi turistici che rendono sempre più difficile vivere il centro città. Oltre all’affollamento, l’overtourism porta con sé effetti strutturali come l’aumento dei prezzi, degli affitti, il peggioramento dei servizi pubblici e della qualità della vita. Anche a Roma, dove il turismo ha raggiunto livelli record, l’introduzione del biglietto alla Fontana di Trevi rappresenta un primo tentativo di trasformare un’emergenza cronica in una gestione più controllata e sostenibile.