Albert Watson porta Roma Codex al Palazzo delle Esposizioni Un invito a osservare la città con nuovi occhi
Dal 29 maggio, Palazzo delle Esposizioni apre le porte a Roma Codex, la più grande mostra fotografica mai dedicata ad Albert Watson in Italia. Il progetto, promosso dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e dall’Azienda Speciale Palaexpo, con la curatela di Clara Tosi Pamphili, presenta un intero nuovo vocabolario visivo con cui decifrare Roma. Watson, che da oltre cinque decenni mescola arte, moda e fotografia commerciale con un linguaggio visivo unico, ha fatto della sua carriera un atlante visivo dell’umano. Roma Codex è l’ultimo capitolo, forse il più personale, di questa mappa fatta di volti, contrasti e iconografie. La fotografia romana di Watson va ben oltre il Colosseo e Fontana di Trevi. Roma Codex rifiuta la logica della veduta romantica e della bellezza patinata. Watson ha vissuto la città per oltre due anni, camminando senza una meta precisa, lasciandosi guidare da ciò che accade. Il risultato è una serie di scatti che, più che ritrarre Roma, la interrogano. Il fotografo scozzese naturalizzato americano, insignito del titolo di “sir” e diventato una leggenda per i suoi ritratti a icone come Steve Jobs, Kate Moss e Alfred Hitchcock, in questo nuovo progetto si mette al servizio della città. Ne esplora i margini, ne insegue le ombre, ne accarezza le rughe. La Roma di Watson è un corpo vivo, dove il tempo stratifica senza anestesia e l’identità si costruisce tra storia e caos, tra sacro e quotidiano.
Roma Codex è anche un progetto artistico che ha richiesto una regia puntuale: scelta delle location, incontri con i soggetti, supervisione della narrazione visiva. Un lavoro che non si limita al gesto tecnico ma che costruisce un racconto complesso, stratificato e umano. In un’epoca in cui tutto sembra già stato fotografato, Watson riesce a sorprendere lo spettatore mettendo di fronte all'obiettivo Roma come non l’avevamo mai guardata. Il suo sguardo empatico esplora la città con lenti profonde, che raccontano la capitale italiana e le sue infinite sfumature in una narrazione unica. Il titolo stesso della mostra, Roma Codex, rappresenta un manifesto. Codex indica un insieme di segni da interpretare, un linguaggio da imparare. In questo caso, quello della Roma più autentica.