A Guide to All Creative Directors

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Luca Guadagnino pubblicherà i suoi celebri necrologi in un libro

Quelli che scrive per il Corriere della Sera insieme a Carlo Antonelli

Luca Guadagnino pubblicherà i suoi celebri necrologi in un libro Quelli che scrive per il Corriere della Sera insieme a Carlo Antonelli

Luca Guadagnino, oltre a essere uno dei più importanti registi della sua generazione, è noto da tempo per i celebri necrologi che pubblica sul Corriere della Sera insieme al giornalista e produttore cinematografico Carlo Antonelli. I loro brevi testi di condoglianze e commemorazione – caratterizzati spesso da uno stile poetico e ironico – sono diventati così iconici da essere ormai un format molto riconoscibile e atteso, soprattutto nel panorama culturale italiano. Per questo, la casa editrice Sellerio ha deciso di pubblicare la prima raccolta dei necrologi firmati da Guadagnino e Antonelli. Lo hanno annunciato lo stesso Guadagnino durante un’intervista con Alessandro Cattelan, all’interno del podcast Supernova.  «Mi è stato fatto notare che avevamo inventato un genere letterario», dice Antonelli a Cattelan, contattato durante il dialogo con Guadagnino proprio per parlare dei loro acclamati necrologi. La sezione necrologi del Corriere della Sera è un «tempio dell’alta borghesia milanese», spiega Antonelli, «dentro la quale si è introdotta questa improbabilissima coppia che mano a mano ha scalato [...] tutte le posizioni, per cui a volte ci siamo ritrovati dietro il necrologio di annuncio della famiglia». «Devo dire che il Corriere ci rispetta moltissimo», precisa Guadagnino.

Luca Guadagnino pubblicherà i suoi celebri necrologi in un libro Quelli che scrive per il Corriere della Sera insieme a Carlo Antonelli | Image 564717
Luca Guadagnino pubblicherà i suoi celebri necrologi in un libro Quelli che scrive per il Corriere della Sera insieme a Carlo Antonelli | Image 564718
Luca Guadagnino pubblicherà i suoi celebri necrologi in un libro Quelli che scrive per il Corriere della Sera insieme a Carlo Antonelli | Image 564719

In passato la coppia ha scritto necrologi in occasione della morte di Raffaella Carrà, del regista Jean-Luc Godard, della regina Elisabetta e del designer Enzo Mari – quest’ultimo fu il primo della loro collaborazione. Uno dei necrologi firmati da Guadagnino e Antonelli che ha fatto più discutere è stato quello dedicato a Silvio Berlusconi, che era diviso in due parti e recitava così:

«Abbiamo passeggiato tutto il pomeriggio per Milano 2, ripensandoti. Le villette color mattone, i ponticelli, la vecchia sede di molti uffici tuoi, il lago dei cigni che ogni tanto gettavano per te l’ultimo canto. Poi, ai margini, i bagliori dei ceri dietro le finestre di case regalate. E dappertutto, nelle strade vuote, l'eco delle tue risate. Quante risate...troppe. Il giorno dopo ti abbiamo celebrato di nuovo facendo tanti giochi, i tuoi preferiti: il monopoli truccato senza imprevisti o probabilità; lo scarabeo per scrivere paroline eleganti; il karaoke tutte imbellettate come te per far passare ogni pensiero; la seduta spiritica per svegliare il demone nella pancia del Paese. Abbiamo urlato tutta la notte».

Nonostante il tono enigmatico, nel testo compaiono passaggi evidentemente ironici, come il riferimento al «monopoli truccato» - verosimilmente un'allusione alle leggi ad personam promosse dall’ex leader di Forza Italia.

Come funzionano i necrologi sui giornali?



I necrologi sui giornali sono nati in origine come semplici annunci funebri, destinati a comunicare pubblicamente la scomparsa di una persona. Con il tempo, però, si sono trasformati in uno strumento per celebrare la vita dei defunti all'interno di uno spazio pubblico e istituzionalizzato – come per l’appunto un quotidiano nazionale. Sui principali giornali italiani, i necrologi sono di solito a pagamento e mantengono quasi sempre una struttura sobria e discreta, spesso molto simile nei contenuti e nella forma. Solitamente sono i familiari a pubblicare i primi annunci, ai quali si aggiungono quelli di amici, colleghi, conoscenti o ammiratori. Tra i quotidiani italiani, il Corriere della Sera è quello con la tradizione più consolidata nella pubblicazione di necrologi a pagamento. Chi desidera ricordare una persona cara tende a scegliere il quotidiano più radicato nella zona in cui questa viveva: non è un caso, quindi, che gran parte dei necrologi pubblicati sul Corriere sia legata alla città di Milano, dove il giornale vanta molti lettori. Il costo di un necrologio varia in base allo spazio occupato, e di conseguenza al numero di parole. Fino a qualche anno fa, sul Corriere della Sera il prezzo si aggirava intorno ai sei euro per parola. Durante la pandemia di Covid-19, il forte aumento della mortalità in Italia ha portato a una crescita significativa dei necrologi pubblicati, confermando quanto i quotidiani cartacei – nonostante il calo generale nelle vendite – continuino a essere percepiti come prodotti autorevoli, che non hanno praticamente eguali all’interno della dimensione digitale. Quando a scomparire è una figura particolarmente nota, il numero di necrologi può essere sorprendentemente alto, tanto da richiedere più pagine. È il caso, ad esempio, dell’imprenditore milanese Gian Marco Moratti, per il quale nel 2018 il Corriere della Sera pubblicò oltre 400 necrologi distribuiti su tre pagine.