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I figli di Arnault prenderanno dividendi per 800 milioni quest’anno Comunque 160 milioni in meno dell’anno scorso, colpa della crisi del lusso

Anche i ricchi possono avere problemi, specialmente se lavorano nella moda. Prendiamo Bernard Arnault, ad esempio, che solo negli ultimi mesi si è visto superare dagli eredi Hermès nella classifica dei più ricchi di Francia (e del mondo), ha visto il titolo azionario di LVMH uscire dalla top 5 dei più forti in Europa, ha perso qualche miliardo in borsa a causa delle politiche del suo amico Donald Trump e, adesso, ha visto pure una riduzione dei dividendi per la sua numerosa famiglia. Se l’anno scorso lui e i suoi figli, tramite la società Agache, avevano ricevuto un dividendo di praticamente un miliardo, quest’anno la famiglia Arnault vedrà una contrazione della propria rendita annuale, passando dagli imponenti 998 milioni del 2024 agli attuali 839,6 milioni di euro – la definizione stessa di “first world problems”, insomma. In effetti, come è facile immaginare, questo calo di circa 160 milion, pur rappresentando una perdita, non dovrebbe disastrare le finanze di uno dei clan più ricchi e potenti della Terra. Bernard Arnault, 76 anni, insieme ai suoi cinque figli Delphine, Antoine, Alexandre, Frédéric e Jean, tutti impiegati in LVMH, restano comunque al vertice del capitalismo francese e globale, con un patrimonio stimato in 146 miliardi di dollari che li posiziona al settimo posto della classifica Forbes dei più ricchi al mondo, dopo aver occupato il vertice nell’aprile 2024.

@ge.supercars Jean and Frédéric the two children of the richest man in the world ! Bernard Arnault #richest #rich #money #bernardarnault #lv #lvmh #cars #star #charlesleclerc #billionaire #millionaire #son #ferrari @Ge-Supercars Cheri, Cheri Lady (Special Dance Version) - Modern Talking

Le cifre, pubblicate sul Corriere della Sera, sono emerse analizzando la galassia di società non quotate controllate direttamente dagli Arnault. Tra queste, la più rilevante è appunto la Financière Agache, l’holding di famiglia privata con sede a Parigi attraverso cui gli Arnault controllano il proprio impero, detenuto per il 49% del capitale e per il 65% dei diritti di voto. Il bilancio della Financière Agache per il 2024 si è chiuso con un utile netto di 2,6 miliardi di euro, in leggero aumento rispetto ai 2,5 miliardi del 2023 e, di questi, 839,6 milioni sono stati destinati alla distribuzione tra i cinque figli del fondatore. Il resto dell’utile, non distribuito, è andato a rafforzare la base patrimoniale della società, portando le riserve disponibili a quota 18 miliardi di euro. A queste si aggiungono linee di credito non ancora utilizzate per ulteriori 3,2 miliardi, una liquidità quasi sconfinata a cui gli Arnault possono attingere senza dover nemmeno rivolgersi alle altre società quotate del gruppo. È chiaro comunque che il dividendo in calo di 160 milioni ha risentito della crisi di LVMH, che negli ultimi dodici mesi ha registrato un calo del 30% della propria capitalizzazione di mercato, ora attestata intorno ai 240 miliardi di euro. Un andamento che non solo riflette la frenata complessiva del mercato del lusso, ma che, come riportato da Miss Tweed, potrebbe portare il patriarca e i suoi cinque figli a ristrutturare la propria flotta di brand e società, secondo alcuni vendendo brand che performano meno, secondo altri tramite lo scorporamento della divisione Wines & Spirits, e secondo altri ancora la quotazione in borsa di Sephora, che nel mezzo della crisi del lusso ha registrato solo l’anno scorso ricavi stimati tra i 15 e i 16 miliardi di euro, una crescita annua a doppia cifra.

A pesare sulle finanze delle società di famiglia, ci sono anche stati diversi investimenti immobiliari, il più importante dei quali è sicuramente l’acquisto di Casa degli Atellani, la storica residenza in Corso Magenta a Milano, per cui a fine 2023 Arnault ha sborsato oltre 60 milioni di euro. Si tratta di un edificio di alto valore storico e simbolico, restaurato nel 1919 da Pietro Portaluppi, che ospita la storica Vigna di Leonardo. Attualmente il complesso è oggetto di un intervento di ristrutturazione che finirà l’anno prossimo con costi di progettazione finora attestatisi a 1,3 milioni di euro, di cui solo 58.650 euro pagati in anticipo il giardino – devono essere aiuole molto costose. In realtà, sempre secondo il Corriere, la casa potrebbe diventare addirittura la nuova residenza di Arnault, che potrebbe trasferirsi proprio a Milano per godere di un regime fiscale più favorevole – tutte ipotesi nate dopo le critiche che lo stesso Arnault ha rivolto al sistema fiscale francese nel maggio 2025, quando ha sottolineato che LVMH è l’azienda che versa più tasse in Francia nonostante solo l’8% del fatturato venga generato nel paese. Ma per ora la possibilità sembra ancora remota. Ad ogni modo, nonostante la crisi del lusso, la famiglia Arnault ha incassato dividendi da 2,8 miliardi di euro negli ultimi tre anni e dunque i 160 milioni in meno da spartirsi per quest’anno non solo non metteranno a rischio le loro vacanze estive, senza dubbio costose, ma dimostrano che la famiglia può affrontare senza ansie le oscillazioni dei mercati, contando su un patrimonio mobiliare imponente e su una struttura societaria granitica, dato che i cinque figli sono gli unici soci ammessi nell’accomandita familiare, non possono venderne le quote fino al 2052 e Bernard Arnault potrà rimanere alla guida con pieni poteri fino a 95 anni. Il denaro non va in pensione, né lo fa Bernard Arnault.