I 5 momenti migliori della 108esima edizione di Pitti Immagine Uomo Dalle parole di Cucinelli sui prezzi del lusso fino allo show di Issey Miyake
Si è conclusa con successo l’edizione numero 108 di Pitti Immagine Uomo, andata in scena alla Fortezza da Basso di Firenze dal 17 al 20 giugno. Quattro giorni intensi che hanno visto protagonisti i grandi nomi del menswear internazionale, designer emergenti e outsider visionari, in un vivace susseguirsi di presentazioni, collaborazioni e progetti speciali. Con 740 brand in mostra, di cui il 45% provenienti dall’estero, Pitti Uomo ha ancora una volta confermato il suo ruolo di osservatorio privilegiato sul futuro della moda maschile, attirando buyer e operatori da tutto il mondo e trasformando Firenze nel cuore pulsante del fashion system. Come ogni anno, gli ospiti internazionali sono stati numerosi così come i fashion moments che hanno coinvolto brand internazionali.
Ecco i cinque migliori momenti di Pitti Immagine Uomo 2025.
1. Brunello Cucinelli e i prezzi della moda
Oltre a portare in passerella una collezione elegante e misurata, un po’ hollywoodiana, con volumi morbidi, tonalità di celeste e rosso e l’eterna centralità della giacca leggermente più lunga del solito, Brunello Cucinelli si è fatto riconoscere anche per la sua capacità di leggere con lucidità le dinamiche attuali del mondo della moda. Durante quest’edizione, infatti, il designer umbro ha espresso preoccupazione per la sostenibilità economica del sistema, dopo un periodo di crescita fuori scala: «I clienti non si sono stufati del lusso, ma di pagare cifre insensate. Se un capo da una stagione all’altra aumenta del 40 per cento, è un problema: io preferisco lavorare con equilibrio sulla lunga distanza». Parole molto emblematiche in un’industria del lusso dove i continui aumenti di prezzo stanno cominciando a erodere la fiducia dei consumatori più devoti. In un panorama in cui la corsa all’exploit sembra essere la norma, servirebbero più Cucinelli nel sistema.
2. HOMME PLISSÉ ISSEY MIYAKE a Villa Medici
@nssmagazine HOMME PLISSÉ ISSEY MIYAKE presented its SS26 collection in Florence yesterday. Take a look. #plissé #isseymiyake #hommeplisséisseymiyake #isseymiyakefan #fashiontiktok #tiktokfashion #fashion #collection #fashionshow Boogie No. 69 - BADBADNOTGOOD
In quest’edizione, HOMME PLISSÉ ISSEY MIYAKE è stato l’Ospite d’Onore di Pitti, con una sfilata svoltasi nella nella Villa Medicea della Petraia. La collezione ha tratto ispirazione dai paesaggi naturali e culturali italiani e dal vissuto quotidiano delle persone comuni. Il processo creativo si sviluppa come un viaggio con il pennello: un gesto artistico che fonde colori, materiali e riferimenti architettonici per costruire un guardaroba funzionale ma poetico. Tra i capi, spiccava la serie PAINTER’S GEAR, pensata come abbigliamento da lavoro per raccogliere campioni di colore, dotata di ampie tasche funzionali. La linea TAILORED PLEATS è stata ampliata con nuove giacche lunghe e senza colletto, perfezionate per esaltare l’eleganza sartoriale. Altri highlight sono la stampa PAINT BRUSH CLOSE-UP, ispirata alle tracce di colore sul pennello, la linea pieghevole CARRIER CARRIED che si trasforma in sacca da abiti, e le scarpe CIOCOLATO, dal design giocoso che richiama una tavoletta di cioccolato. Infine, con il progetto itinerante OPEN STUDIO, che debutta proprio a Firenze, il brand inaugura un nuovo percorso di dialogo con le comunità locali e la scena creativa internazionale tramite un’esposizione dedicata al processo creativo e alla tecnologia della plissettatura, realizzata in collaborazione con il Misawa Design Institute e il team creativo del brand.
3. Lo show di Niccolò Pasqualetti
Altro grande highlight di quest’edizione è stato lo show di Niccolò Pasqualetti, che ha presentato una collezione equilibrata e rigorosa, legata al passato ma più aperta a reinterpretarlo che a riproporlo – e, cosa notevole, questa stagione ha visto l’introduzione del menswear. Abiti militari, abbigliamento da lavoro classico, sportswear e tailoring si sono mescolati in modo funzionale, creando sovrapposizioni studiate ma mai forzate. Capispalla e pantaloni da fatigue si sono abbinati a capi più leggeri come canottiere e camicie trasparenti. La scelta dei materiali è stata intuitiva e variegata: seta, lino, cotone con effetti “spruzzati”, suede tagliato al laser per richiamare il camouflage, denim lasciato grezzo o ricamato con tecniche tradizionali. Alcuni capi presentavano tocchi di design decisamente originali, con mantelle drappeggiate, pantaloni aperti alle caviglie e shorts che si sono allargati come gonne le cui silhouette dinamiche scivolavano, avvolgevano e occasionalmente rilevano i corpi i movimento dei modelli. Infine, come ultimo tratto degno di nota, ci sono stati i gioielli modulari divenuti parte integrante del look, più che semplici decorazioni.
4. L’artigianato sardo di Antonio Marras
Per questa edizione, Antonio Marras ha trasferito il suo atelier di Alghero nel cuore di Firenze, trasformando la boutique di Via degli Strozzi in un laboratorio creativo. Non si è trattato di una semplice esposizione, ma di un’esperienza dedicata alla Sardegna, alle sue radici e alle donne che lo accompagnano nel suo percorso artistico attraverso una capsule collection di camicie personalizzabili realizzate direttamente in boutique grazie alla presenza di sarte, materiali e accessori che hanno lavoratot davanti al pubblico. Un gesto significativo che ha presentato l’artigianato non come nostalgia, ma come mezzo contemporaneo per esprimere identità ed emozioni, fondendo antico e moderno. Lo stile di Marras, sempre pieno di riferimenti alla cultura sarda e all’arte in senso più ampio, ha trovato un nuovo e più profondo significato grazie a questa testimonianza dell’importanza della manualità e della passione in un’epoca dominata dalla produzione di massa.
5. La presentazione SS26 di Sebago
I mocassini sono diventati negli ultimi anni un must per ogni uomo, quasi a sostituire le sneaker – si capisce allora perchè Sebago stia vivendo in stato di grazia. Durante Pitti Uomo 108, il brand ha presentato la collezione SS26, confermando la propria reputazione di eccellenza artigianale e stile senza tempo, nata nel 1946 nel Maine, negli Stati Uniti. Famoso per l’iconico penny loafer Classic Dan, Sebago ha ampliato la propria offerta includendo anche l’abbigliamento che quest’anno ha visto un’estensione della linea maschile e una nuova proposta dedicata al pubblico femminile, puntando sempre più su un total look coordinato con le calzature classiche del marchio, tra cui le linee Citysides, Campsides e Docksides. La stagione si sviluppa attraverso diverse etichette distintive: dal Preppy Style, ispirato alla tradizione East Coast, con pezzi come il penny loafer e la polo Campbell; alla linea Dock, che unisce funzionalità e design sartoriale, con capi tecnici e mocassini reinterpretati in chiave moderna; fino al Summer Look, con capi essenziali e vintage, e all’Outdoor Living, dove tessuti tecnici e morbidi vestono capi pratici ma raffinati.