
L’ultima collezione di Demna per Gucci è uno show che non c’è mai stato Un’immaginaria capsula del tempo intitolata “Generation Gucci”
A prima vista, l’ultimo lookbook scattato da Demna per la Gucci Pre-Fall 2026, titolata “Generation Gucci”, è intriso, se non grondante, di nostalgia. Con un guizzo d’intuizione a cui ormai il designer georgiano ci ha abituati, lo show replica tramite le luci, le angolazioni e la grana delle immagini le foto delle sfilate anni ’90 di Tom Ford. Invece di un lookbook pulito, dunque, si ha come la sensazione di guardare foto di uno show di oltre trent’anni fa, che paiono paradossalmente più realistiche e storiche di quelle vere.
Superata l’impressione iniziale e spingendosi più dentro la costruzione dei capi e dei look, i riferimenti al passato e l’estetica nostalgica evaporano. L’intera collezione è basata su un’idea molto tipica di Demna: la completa destrutturazione dei classici del guardaroba. Quasi ogni capo sembra normale, ma è stato in realtà alleggerito e semplificato internamente, creando un senso finale non tanto di morbidezza quanto di fluidità che rende il look d'insieme più asciutto e sensuale.
Costruzioni invisibili
Il leitmotiv della collezione è un gioco di rimozione e destrutturazione. I segni delle cuciture sono i grandi assenti nelle scarpe col tacco e soprattutto nei jeans, dove tasche e chiusure sono state pure del tutto nascoste. In moltissimo dell’abbigliamento femminile bottoni e chiusure sono stati sostituiti da fermagli, i mocassini sono assottigliati, gli abiti da party in chiffon sono impalpabili come la biancheria intima, i cappotti cadono come accappatoi, i completi da viaggi comodi come pigiami.
L’intera parte sartoriale potrà sicuramente ricordare i look di Tom Ford, ma laddove la sartoria di Ford era strutturata al massimo, con spalle forti, vite simili a corsetti, grossi bottoni e revers, qui le giacche sono costruite in un faille di seta che è insieme leggero e apparentemente “invecchiato” al tatto, e per questo più leggero.
La destrutturazione non significa ovviamente solo fluidità. Demna gioca spesso sulla tensione tra il drappeggiato e l’aderente ed è per questo che molti pantaloni sembrano quasi leggings, giacche di pelle e maglioni dolcevita si attaccano al corpo in un modo che è stato ispirato dalle mute da surf. Nello styling, il gioco si ripropone con l’abbinamento di top stretti e pantaloni svasati e cadenti che, combinato con l’enfasi sulle giacche moto e le magliette aderenti insieme alla riproposizione della striscia rosso-verde Web in cinture e sulle borse, rievoca un passato indefinito dove si mescolano suggestioni dei primi 2000 e look molto anni ‘80.
Demna, Tom Ford e David Beckham
È ovviamente impossibile non notare le citazioni e i cenni all’era Tom Ford: le pellicce e i completi sulla pelle nuda, gli abiti da sera asimmetrici e scollati, le pencil skirt dove si tuffano camice di seta del tutto spalancate, la tuta aderente in pelle che piacerebbe parecchio a Catwoman, quella micro-giacchetta pitonata, i pantaloni di pizzo trasparente, le vestaglie da camera in seta.
Sono cenni, è vero, ma non solo lo styling e l’idea dietro le costruzioni sartoriali sono relativamente diverse (il menswear di Tom Ford era molto “materico”, pieno di velluti, stoffe lamè, colori ipnotici) ma una grande parte di look sembra rifarsi più a David Beckham che al designer texano. I look con maglietta aderente e tuta, o quelli che includono una tuta completa, i pantaloni maschili ampi e sportivi, gli occhiali a mascherina e persino certi tagli di capelli dei modelli riflettono molto un’estetica Y2K riletta da occhi del 2025.
Al netto di questi richiami nostalgici (forse il più nostalgico è la cintura di tela con la fibbia metallica) tante combinazioni sono estremamente Demna-iane: anzitutto le proporzioni e il drappeggio del tailoring, poi la combo minimale di blazer e jeans con scarpe a punta, il blazer oversize da donna, il vestito con pussybow fatto completamente di camoscio, il loden abbottonato fino in cima e le giacchettine di pelle che lasciano scoperta una sottile e maliziosa striscia di pelle sotto l'ombelico, i micro-occhialetti combinati ai capelli lucidi e ripartiti nel mezzo, il dolcevita infilato nei jeans senza cintura, la t-shirt con collo alto, le moto jacket.
A metà tra i due mondi
La direzione che Gucci sta prendendo e che prenderà maggiore forma con gli show fisici della prossima stagione vuole provare a unire le molte forme di vita che popolano l’universo di Gucci sotto una visione unitaria. La sfida principale, in questo caso, è che serve essere sia coerenti che eclettici. Ma il brand è in ottime mani, perché Demna ha un innato senso del cool e, soprattutto, sa declinarlo in diverse varianti.
È facile notare che la collezione possiede due anime: una più cruda e realistica, molto riferita al reale e alla strada, che potremmo definire più giovanile e sportiva; e l’altra invece più signorile, con le stampe floreale e le sete, gli abiti da sera, le pellicce e i leopardi. Demna non ha mai avuto problemi nel fare coesistere queste due sfere e si vede già che, tramite il proprio gusto, sta già riconciliando queste tensioni. In attesa che questo lavoro concettuale sia finito, l’identità del nuovo Gucci è già perfettamente a fuoco.
Takeaways
- Il lookbook “Generation Gucci” Pre-Fall 2026, scattato da Demna, riproduce intenzionalmente la grana, le luci e le angolazioni delle foto di sfilata degli anni Novanta di Tom Ford, generando un forte effetto nostalgia che però si dissolve non appena si analizzano i capi nel dettaglio.
- La collezione si basa su una sistematica destrutturazione dei classici Gucci: molte giacche e tailleur rinunciano ai bottoni in favore di fermagli minimal, i jeans eliminano cuciture, tasche e chiusure visibili, i cappotti acquistano la leggerezza di un peignoir, i completi da viaggio la comodità di un pigiama e gli abiti da sera la consistenza impalpabile della biancheria intima.
- Se alcuni look evocano l’erotismo scultoreo dell’era Tom Ford o l’estetica sportiva Y2K associata a David Beckham, la costruzione reale va nella direzione opposta: le strutture rigide vengono svuotate e alleggerite, mentre pantaloni, dolcevita e giacche di pelle aderiscono al corpo creando un contrasto tra fluidità e tensione.
- Demna riesce a far convivere questi richiami al passato con la propria visione contemporanea, mettendo insieme un’anima più signorile e una più cruda e giovanile, e definendo già con chiarezza l’identità del nuovo Gucci.






































































































