
Il reggiseno adesso va di moda strano
Dal comfort alla provocazione, è tornato l’intimo più discusso di tutti
12 Giugno 2025
«All the girls were excited, they wanted them more pointy,» ha affermato Miuccia Prada subito dopo la sfilata FW25 di Miu Miu che ha visto il ritorno del 'bullet bra', il reggiseno nato durante la Seconda Guerra Mondiale e così denominato per la sua particolare forma 'a proiettile'. A dodici anni dallo scoppio del movimento 'Free the nipple' contro la censura del capezzolo femminile, il reggiseno torna in passerella diventandone il protagonista. Nelle ultime due stagioni brand come Mugler, Masha Popova, Courrèges e Vaquera hanno dato risalto a quell’intimo sempre al centro di dibattiti, a volte troppo scomodo, altre troppo sexy per essere tenuto nascosto. Ora il reggiseno è parte integrante dei look: da 'top bra' ad accessorio fondamentale per esaltare l’intera collezione. Se nel corso dei secoli il reggiseno ha assunto diverse sfaccettature, attualmente è 'sovversivo' l’aggettivo che più gli si addice. Valerie Steel, direttrice e chief curator del Museo al Fashion Institute of Techonology, soffermandosi su Miuccia Prada e il ritorno dei 'bullet bras', puntualizza su Harper’s Bazaar: «They’re the phallic woman marker. On the one hand, they’re feminine, but they’re also really phallic: They stick straight out, and they’re very aggressive.» E forse il punto del loro ritorno è proprio questo, andare contro l’usuale conformità del reggiseno, elevandolo a strumento di espressione creativa personale.
Nonostante alcuni storici credano che l’origine del reggiseno sia risalente almeno al quarto secolo avanti Cristo, è solo nel 1910 che Mary Phelps Jacob, in piena crisi da ballo delle debuttanti, non trovando un corsetto che potesse andar bene con il suo abito creò con due fazzoletti in seta legati da un fiocco la versione del reggiseno che oggi tutti conosciamo. Da quel momento in poi, la struttura del reggiseno ha subito varie modifiche: dai torpedo bras ai conical cups, indossati dalle più famose icone anni '50, tra cui Marilyn Monroe, Jane Russell e Sophia Loren. Quello fu il periodo in cui il reggiseno divenne fondamentale per modellare il proprio corpo e sentirsi più sexy. E per questo stesso motivo iniziò a scomparire - o meglio, ad essere bruciato - per la prima volta, verso la fine degli anni '60 con i movimenti di emancipazione femminile, quando le donne non mettevano più il corpo e il sentirsi attraenti al primo posto. Nonostante ciò, l’utilità del reggiseno era innegabile, così Polly Smith, Lisa Lindahl e Hinda Miller crearono il jogbra, ora più comunemente conosciuto come reggiseno sportivo.
Nella moda, che ci vogliano più o meno di 30 anni, tutto torna. Stando agli ultimi dati di Mordor Intelligence, attualmente i reggiseni dominano il mercato della lingerie con un aumento delle vendite del 55.94% nel 2024 e una possibile crescita dell’8.79% entro la fine del 2025. Potremmo dire, però, che alcuni brand c’avevano visto lungo già qualche anno fa. Infatti, Louis Vuitton, Loewe e Margiela hanno iniziato ad utilizzare i reggiseni come aggiunta fondamentale ai look da passerella nel 2018, mettendoli sopra semplici camicie o magliette, dando così un tocco creativo e provocatorio. E dalla provocazione nascono le idee migliori. Lo scorso maggio, Kim Kardashian ha lanciato il suo Ultimate Pierced Nipple Push-Up Bra: un vero e proprio inno alla seduzione che ha mandato in tilt il sito di Skims in pochissime ore. Dal capezzolo in rilievo integrato al piercing removibile, questo reggiseno non solo dona una forma nuova a chi desidera sentirsi irresistibile anche con i vestiti indosso, ma alza lo standard del comfort grazie al tessuto in microfibra lucido, alla regolabilità e alla versatilità.
Inutile aggiungere però che Jean Paul Gaultier era un passo avanti a tutti già negli anni '90, quando disegnò la guêpière di raso con coppe coniche che Madonna indossò durante il suo Blonde Ambition Tour, lo stesso modello con cui Iman sfilò un anno dopo. L’audacia dei designer, per fortuna, continua ad emergere in passerella: da Milano a Parigi, il reggiseno è ormai l’elemento must-have per catturare l’attenzione. Se le trasparenze allettano, il vedo-non-vedo dei reggiseni diventa ancora più seducente. Pizzi, micro coperture, non ci sono limiti. Tanti ritorni al passato quante innovazioni per il futuro. McQueen, Acne Studios e Coperni sono solo alcuni dei brand che hanno dato il via alla 'bra obsession'. Se Sarah Burton, per il suo debutto con Givenchy decide di farlo in modo dolce, Duran Lantink per la sua SS25 reinventa la silhouette e prende in prestito lo stile 'airbag', con bomber jacket che rendono il seno tanto grande da sembrare appena uscito da un cartone animato di Betty Boop. Ma il tutto diventa ancora più perturbante e sfrontato durante la sfilata FW25, quando a dei semplicissimi pantaloni sartoriali ha abbinato prostetici a forma di torso e di seno. Reggiseni con finti piercing a parte, nel 2025 persino l’intimo diventa una presa di posizione in un periodo costernato da tensioni sociopolitiche per tutte le minoranze (mentre Trump è deciso ad escludere le persone trans dalla vita pubblica con nuove leggi, la corte suprema inglese stabilisce che la definizione legale di donna si debba basare solo ed esclusivamente sul sesso biologico). Lantink e Prada, così come Gaultier a suo tempo, si interrogano sul vero significato di femminilità: spesso, come dimostrano i loro reggiseni, giocare con l’imbottitura può essere un atto tanto divertente quanto politico.