Vedi tutti

7 trend creati e resi popolari dalla Black Culture

Dai bucket hat alla logomania e gli orecchini a cerchio

7 trend creati e resi popolari dalla Black Culture Dai bucket hat alla logomania e gli orecchini a cerchio

Non è un segreto che un gran numero di tendenze, stili e movimenti che si sono susseguiti nel corso della storia della moda siano nati e siano stati resi popolari dalla comunità nera, dalle influenze dell’epoca Motown alla nascita delle culture hip hop e rap. Il rapporto tra la Black Culture e l'industria della moda è sempre stato piuttosto ambiguo, non solo perché troppo spesso le case di moda si sono appropriate di trend o usanze tipicamente 'nere' trasformandole e commercializzandole, ma soprattutto perché il concetto di diversità è ancora molto dibattuto. Oltre alle accuse di mancanza di inclusione negli show - Hedi Slimane è stato duramente criticato per la netta minoranza numerica di modelli afroamericani nella sua sfilata di debutto da Celine -, sono molti i casi in cui i brand sono stati accusati di aver disegnato item più o meno inconsciamente razzisti, come è stato qualche mese fa per Prada con i suoi animaletti Animalia, o solo qualche giorno fa per Gucci con la bufera per il black turtleneck. 

In occasione del Black History Month, il periodo in cui, non senza polemiche e dibattiti, negli Stati Uniti e in Canada vengono celebrati i personaggi e gli avvenimenti più importanti della storia della diaspora africana, abbiamo raccolto alcuni dei trend nati all'interno della Black Culture, ripercorrendone l'evoluzione nel corso degli anni. 

 

1. Sneaker con Lacci Grossi 

L'utilizzo di lacci grossi e spessi ha regnato incontrastato dalla fine degli anni Ottanta fino all'inizio degli anni Duemila. Era un modo non solo di accentuare le proprie sneaker grazie a queste stringhe che non passavano inosservate, ma si trattava di allacciare le scarpe in un modo completamente diverso, nella direzione opposta rispetto al solito. Il tutto cominciò tra i giovani del ghetto di New York all'inizio degli anni Ottanta, che inizialmente utilizzavano lacci normali, che venivano però allungati e dipinti grazie ad amido e ferri da stiro, finché non erano abbastanza grandi. Per l'allacciatura, invece di far passare i lacci sotto e poi sopra, facevano il contrario, andando prima sopra e poi sotto. Era questo un primo indizio per capire immediatamente chi fosse cool e chi no. Da allora il trend ha preso piede, tanto che brand come adidas, PUMA e Nike hanno iniziato a produrre lacci più spessi e larghi. 

 

 

2. Snapback

Si dice che l'origine di questo tipo di cappellino, lo snapback, risalga addirittura all'Ottocento, come alternativa ai cappelli indossati dai giocatori di baseball nel loro tempo libero. In ogni caso, gli snapback conquistano la scena streetwear verso la fine degli anni Ottanta e l'inizio dei Novanta, quando artisti e attori del calibro di Tupac Shakur, Fresh Prince of Bel-Air aka Will Smith e Ice Cube iniziarono ad indossarli nei loro videoclip, show e film. Nel 1993 New Era Cap Company diventa lo sponsor ufficiale della Major League Baseball (MLB) e lo snapback conquista un posto stabile nell'estetica streetwear, diventando l'accessorio irrinunciabile di Jay-ZKanye WestMac Miller e Eminem

 

3. Orecchini a cerchio

L'origine degli orecchini a cerchio è molto discussa. Si dice che risalgano addirittura alle antiche donne sumere nel 2500 A.C. e ai pirati del '600. Da allora versioni diverse degli orecchini a cerchio sono stati indossate dalle donne indiane, sudamericane e afro-americane. Negli anni Sessanta gli orecchini a cerchio divennero molto popolari all'interno della cultura streetwear durante il movimento del Black Power negli Stati Uniti: le donne li indossavano come simbolo di un abbigliamento afrocentrico. Attiviste e artiste come Angela Davis, Tina Turner e Janet Jackson li indossavano per esprimere la propria identità. Negli anni Ottanta gli orecchini a cerchio cominciarono ad essere associati con la sottocultura delle donne messicane della classe operaia residenti nella California del Sud, chiamate 'Cholas'. Da allora, questo tipo di gioiello non ha mai lasciato il mondo della moda, indossato dalla gioventù degli anni Novanta, da icone come Madonna e Cher, per essere poi reinterpretato praticamente dalle case di moda di tutto il mondo. 

 

4. Sagging Pants

Il trend dei pantaloni 'calati' è stato uno dei più popolari e discussi tra la fine degli anni Novanta e l'inizio dei Duemila. Consisteva principalmente nell'indossare una cintura larga, o alle volte non portandola proprio, lasciando che i pantaloni calassero sotto alla cinta, a mostrare l'intimo. Molte fonti riportano che il trend iniziò nelle carceri americane, in cui le cinture erano vietate per motivi di sicurezza, costringendo i detenuti ad indossare pantaloni anche molto larghi. Negli anni Novanta gli artisti rap e hip-hop adottano questo stile come simbolo, perché era considerato figo e motivo di vanto aver trascorso del tempo in prigione. Il trend ha fatto il suo ritorno verso il 2010, indossato da Justin Bieber, Liam Payne & Zac Efron. Speriamo sia stato il suo canto del cigno. 

 

5. Bucket Hat

La storia del bucket hat è legata indissolubilmente al suo nome originale, cappello da pescatore. All'inizio del Novecento, infatti, gli agricoltori irlandesi e i pescatori li utilizzavano per proteggersi dalla pioggia. Negli anni Sessanta il bucket hat diventa un accessorio del guardaroba femminile, in una versione affusolata e più elegante. Il bucket fa il suo ingresso nella comunità hip hop negli anni Ottanta. Si dice che la prima di molte celebrità ad indossare questo tipo di cappello fu il rapper americano Big Bank Hank durante una performance nel 1979. Il rapper su subito imitato da Run-DMC, LL Cool J and Jay Z. Da allora il bucket ha rubato la scena sulle passerelle di mezzo mondo, ritornando prepotentemente protagonista da Fendi e Prada tra gli altri. 

 

6. Logomania 

L'esatta origine della logomania è molto discussa. Alcuni sostengono che il suo creatore fu George Vuitton, autore del leggendario logo di Louis Vuitton, dettaglio immancabile su bauli e valigie della maison. Altri ritengono che tutto sia iniziato negli anni Sessanta con Gucci e il logo della doppia G specchiata su borse e accessori. In ogni caso è impossibile parlare di streetwear e logomania senza nominare uno dei padri fondatori dello streetwear, Dapper Dan. L'icona di stile iniziò a lavorare nella sua boutique ad Harlem, New York, negli anni Ottanta. Dan cominciò a stampare illegalmente i loghi di Gucci, Louis Vuitton e Fendi per utilizzarli su indumenti in pelle, in modi assolutamente innovativi. Le sue creazioni con loghi all-over non comprendevano solo vestiti, ma anche interni di auto, tende e mobili. Nonostante la sua attività venne chiusa dalla polizia nel 1989, Dan poteva contare sull'appoggio della comunità rap e hip hop americana, nomi del calibro di Jay Z, Floyd Mayweather, LL Cool J, P-Diddy. Le creazioni di Dan rispondevano ad un'esigenza del mercato, più avanti colmata dal mercato delle imitazioni e del falso. Oggi la logomania è un trend più forte che mai, protagonista sulle passerelle di Gucci, Louis Vuitton, Fendi e Dior. 

 

7. Grillz  

L'usanza di ricoprire i denti con oro e argento risale agli antichi Etruschi e alla cultura Maya, quando le donne benestanti indossavano gioielli in oro e giada come simbolo della loro ricchezza e della loro classe sociale. La tradizione è continuata nel corso degli anni, passando dai discendenti Maya al Messico, Belize e molte zone dei Caraibi nel Novecento. Negli anni Ottanta il trend tornò di moda grazie al musicista dancehall giamaicano Shabba Ranks che era solito portare un dente d'oro. La tendenza fu poi accolta dagli artisti hip hop di New York come Raheem the Dream e Kilo Ali. I grillz tornarono di nuovo nel 2010, indossati da Chris Brown, Rihanna e Kanye West, e sembra che ora siano pronti nuovamente a conquistare la scena. 

 

BONUS

Al di là della moda, uno dei termini più popolari usato nel mondo dello street style e della moda, è stato inventato da un uomo di colore. Si dice che la parola cool, infatti, nel senso di moda o di stile di vita, sia stata inventata dal sassofonista americano Lester Young durante gli anni '30. Si dice inoltre che fu lui il primo ad usare la parola bread come termine per indicare i soldi. Era conosciuto come uno dei grandi gatti della musica jazz, la cui vita si concluse tragicamente a causa dell'alcolismo.