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Christopher Bailey lascia Burberry: ecco come ha rivoluzionato il marchio

5 mosse con cui il designer ha trasformato Burberry in un’icona inglese e internazionale

Christopher Bailey lascia Burberry: ecco come ha rivoluzionato il marchio 5 mosse con cui il designer ha trasformato Burberry in un’icona inglese e internazionale

Pochi giorni fa, davanti a un pubblico dove spiccavano i volti di Naomi Campbell, Kate Moss, Liam Gallagher, Idris Elba e Poppy Delevingne, Christopher Bailey ha presentato la sua ultima sfilata per Burberry.

Dopo 17 anni il designer abbandona la label inglese e lo fa con una collezione dedicata ad alcune delle migliori e più brillanti organizzazioni che supportano i giovani LGBTQ+ in tutto il mondo. Questa proposta, caratterizzata dalla reinterpretazione dell’iconico tessuto check in versione arcobaleno, è un tripudio di fantasie, colori e graffitismi pop che, giocando con stratificazioni e abbinamenti, ribadisce l'importanza di essere se stessi.

Si tratta dell’ennesimo successo per Bailey che, fin dalla nomina di Direttore Creativo nel 2001, ha lavorato riuscendo a traghettare Burberry verso l’era digitale, a trasformare il check beige, bianco, nero e rosso in un pattern iconico e reso la casa di moda la quintessenza di una britannicità contemporanea.

Ecco come ha fatto Christopher Bailey a rendere Burberry un brand di nuovo desiderabile in 5 mosse.

 

#1 Da cheap a cool

Alla fine anni ’90 Burberry è finito nel dimenticatoio, intrappolato in un passato glorioso lontanissimo e soffocato da centinaia di banali imitazioni che hanno reso il check sinonimo di cheap.

Bailey ribalta radicalmente la situazione. 

Come? Limita l’uso del tartan ad alcuni capi e dettagli, rendendolo più esclusivo e raffinato e contrastando le numerose contraffazioni. Amplia l’offerta di capi e prodotti e rinnova il trench realizzandolo più femminile e con tessuti migliori. Ravviva l’immagine del marchio facendo indossare i suoi capi da modelle, attrici ed it girls del momento, da Kate Moss a Sienna Miller, fino a Kate Middleton che, nel 2016, lo portava sulla cover di Vogue britannico per l’edizione dei 100 anni della rivista.

 

#2 Burberry 2.0

Burberry è una delle aziende più innovative del settore, tra le prime ad aver puntato sul digitale, sfruttando i social network, creando una comunità online, trasmettendo in streaming le sfilate e abbracciando la strategia del “see-now, buy-now”.

Nel 2011 inaugura la Tweetwalk, la prima sfilata ad essere trasmessa in anteprima su Twitter, mentre nel 2015 il brand è il primo a lanciare un canale su Apple Music, instaurando inolte partnerships con Snapchat, Periscope e Instagram.

Infine, nel 2016, Bailey ha annunciato che la casa di moda avrebbe presentato solo due collezioni all'anno, sia maschili che femminili insieme, tra settembre e febbraio.

 

#3 Non solo trench

Lo stile di Bailey da Burberry ci insegna che il trench è un capo iconico e trasversale, che è meglio abbinare toni carichi e fantasie ad un colore neutro, che il denim è ok se ben tagliato e strutturato e un buon capospalla ci rende perfetti in ogni occasione.

 

#4 Non solo abiti

 

Alla domanda sul suo più grande contributo alla casa, Bailey ha parlato del suo orgoglio nell’inserire la moda in un contesto:

"Spero di aver dimostrato che la moda ha bisogno di un ambiente: non si tratta solo di vestiti, ma di persone, musica, luoghi, arte".

Gli show di Burberry firmati dal designer in realtà sono veri e propri spettacoli, con cantanti come George Ezra, Tom Odell e Patrick Wolf che si esibiscono mentre le modelle camminano in passerella. 

Anche le location sono coreografiche. Qualche esempio? Kensington Gardens, Makers House a Soho e Old Sessions House a Farringdon, Londra.

 

#5 Cool Britannia

Bailey ha il merito di aver trasformato Burberry in un’icona inglese.

Lo ha fatto creando collezioni ispirate dai grandi nomi della cultura britannica come Henry Moore, David Hockney e Virginia Woolf; spingendo i giovani talenti britannici ad esibirsi ai suoi show, a indossare i suoi capi o a fare da testimonial; facendo sfilare nuovamente Burberry a Londra e rendendo questo uno degli eventi più attesi delle Settimana della moda britannica.