
Il CEO di Burberry prende un bonus da 2,6 milioni mentre licenzia il personale Ridurre la forza lavoro per aumentare gli stipendi ai vertici non sembra un piano geniale
Lo scorso maggio Burberry ha comunicato che avrebbe tagliato ben 1700 posti di lavoro entro il 2027, in un piano severo ma strategico nel tentativo di contrastare la crisi del lusso che sta rallentando le vendite in tutto il circuito moda. La notizia è arrivata insieme ai risultati finanziari della maison che, malgrado le perdite, accennavano sintomi di una ripresa economica lenta, ma effettiva. Il merito è stato attribuito al nuovo CEO del brand, Joshua Schulman, che ricopre la posizione dall’estate del 2024, quando Jonathan Akeroyd fu congedato dalla posizione con effetto immediato. Nonostante la notizia dei tagli alla forza lavoro di Burberry (che avverranno in tutti i settori dell’azienda, dagli uffici alla produzione) fosse alquanto prevedibile date le difficoltà che sta affrontando il brand inglese, si scontra con una nuova informazione sul brand che ha già scatenato critiche: negli ultimi nove mesi, il nuovo CEO Schulman è stato pagato quasi 2,6 milioni di sterline, e potrebbe ricevere ulteriori bonus nel caso in cui riesca a raggiungere i target forniti dai vertici dell’azienda.
Oltre a uno stipendio strabiliante, ciò che ha sollevato la polemica attorno alla paga riservata al nuovo CEO di Burberry sono state le motivazioni dietro alla cifra totale: 380 mila sterline sono stati adibiti per il trasferimento, 135mila sterline per trovare una nuova casa, 120mila sterline per il trasloco da New York e cinque mesi di indennità di alloggio già pagati, secondo quanto riporta il Guardian. Inoltre, potrebbe ricevere un’ulteriore aumento di 25mila sterline al mese di «indennità di alloggio» e, se raddoppierà le azioni del brand in tre anni, riceverà un bonus di 3,6 milioni di sterline. Oltre agli aumenti concessi a Schulman negli ultimi nove mesi, lo scorso luglio l’azienda ha anche congedato Akeoryd con 1,5 milioni di sterline. Insomma, mentre Burberry si prepara a tagliare una grossa fetta di personale (il 20% della forza lavoro globale del brand) dopo aver riportato perdite di ben 66 milioni di sterline in un anno, i vertici della maison passati e presenti se la passano benissimo.
I contributi che Burberry darà a Schulman dimostrano le grandi aspettative che la maison ha su di lui. Da quando il CEO, precedentemente arruolato da Coach, si è trasferito oltreoceano, le azioni di Burberry (che, ricordiamo, continua ad essere un’azienda indipendente) sono salite del 50%, nonostante il periodo coincidesse con un calo generale del valore del lusso in seguito all’annuncio dei dazi trumpiani. Nel report rilasciato dall’azienda in merito alla nuova paga del CEO, l’amministrazione di Burberry ha affermato di essersi confrontata sulla retribuzione di Schulman con gli azionisti della maison, i quali si sono detti certi che il bonus avrebbe offerto il giusto supporto al dirigente. Detto questo, la notizia potrebbe scuotere il futuro del brand, che per altro sta cavalcando una direzione artistica particolarmente incentrata sul patrimonio culturale britannico. Tutto questo patriottismo, combinato ai licenziamenti di massa dei prossimi anni e alla golosa paga destinata al CEO, potrebbe ritorcersi contro al brand del Blue Knight. Di cavalleria, in questo, si potrebbe dire che non c’è molto.














































