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Perchè le aziende ora hanno due CEO? Un modello che se adottato correttamente può portare numerosi benefici

Qualche anno fa Netflix fece una mossa che molti analisti considerano ancora oggi rischiosa: introdusse una doppia guida al vertice dell’azienda, nominando due CEO. In un periodo in cui la maggior parte delle multinazionali tendeva a concentrare la leadership in una sola figura, questa decisione apparve controcorrente. Di recente, il co-amministratore di Netflix Ted Sarandos ha dichiarato che la formula della doppia leadership non è adatta a tutte le aziende, ma che per Netflix si è rivelata una scelta vincente. Un elemento chiave per il successo di una gestione societaria condivisa è spesso la presenza del fondatore tra i co-CEO, figura che sceglie di delegare parte del proprio potere a un collaboratore di fiducia cresciuto all’interno dell'organizzazione.

Ma attenzione: due amministratori delegati non si limitano a dividersi i compiti – come segnala il Wall Street Journal, è più un raddoppio delle capacità dell’azienda, in termini di competenze, visione strategica e agilità operativa. Resta il fatto che il modello funziona quando alla base vi è una chiara distinzione dei ruoli: in molti casi, la logica dietro a questo approccio è quella di affiancare al fondatore dell’azienda il manager individuato come suo futuro successore. A farci caso, è esattamente ciò che è accaduto in Netflix, quando – nel 2020 – il fondatore Reed Hastings ha nominato Ted Sarandos co-amministratore delegato.

@bloombergopinion #Spotify #Comcast and #Oracle all moved to the co-CEO model in the span of a week. Beth Kowitt explains how they can succeed. #CEO #Netflix original sound - Bloomberg Opinion

Il principale motivo per cui il modello dei due CEO è stato finora poco adottato ha a che fare con la sua intrinseca complessità. Quando i ruoli non sono definiti con chiarezza, infatti, tale approccio può generare incertezza tra dipendenti e dirigenti, che rischiano di non sapere a chi spetti l’ultima parola nelle decisioni strategiche. Le difficoltà aumentano se i due leader non sono in piena sintonia o, peggio, se finiscono per entrare in competizione tra loro. Viceversa, quando la divisione dei compiti è netta e fondata sulla fiducia reciproca, la co-leadership può trasformarsi in una risorsa preziosa: due prospettive diverse, ma complementari, che rafforzano la visione e la capacità di innovazione dell’azienda.

Non a caso, negli ultimi mesi anche diverse grandi realtà hanno deciso di adottare questo modello. Spotify, ad esempio, ha annunciato che Alex Norström e Gustav Söderström – finora co-presidente e direttore commerciale – saranno i nuovi CEO della piattaforma di streaming musicale più grande al mondo. E perfino Oracle, colosso statunitense del cloud computing, dopo aver abbandonato in passato la co-gestione per tornare a una guida unica, ha recentemente nominato due amministratori delegati: Clay Magouyrk e Mike Sicilia.

@wallstreetjournal Finally convinced it is time to step aside, company founders often decide it takes two people to fill their big shoes—despite the mixed record of companies led by co-CEOs. Reporters: Chip Cutter and Theo Francis Host/Producer: @juliamunslow Cover: Emanuel Hahn for WSJ #wsj #ceos #careers original sound - The Wall Street Journal

Tuttavia, il modello dei co-CEO non sempre porta ai risultati sperati. La gestione condivisa del vertice richiede un equilibrio delicato che, se compromesso, può generare inefficienze e conflitti. Un caso emblematico è quello di Salesforce, azienda di servizi cloud, che ha tentato per due volte di introdurre la figura di un co-CEO accanto al fondatore Marc Benioff, senza però riuscire a mantenere stabile la leadership. Lo stesso è accaduto alla grande azienda tedesca di software SAP. Eppure, per quanto rischiosa, la scelta della doppia leadership sembra portare risultati positivi nelle aziende che riescono a farla funzionare.

Una ricerca della Harvard Business Review del 2022, condotta su migliaia di imprese in tutto il mondo, mostra che le società guidate da due amministratori delegati registrano in media un rendimento totale annuo più elevato rispetto a quelle con una guida unica. Nonostante ciò, questo è un modello di nicchia: in media, appena poco più dell’1% delle aziende riesce ad adottare una struttura con due CEO. Inoltre, i co-leader tendono generalmente a restare in carica per periodi più brevi (circa la metà rispetto ai CEO tradizionali), mentre i casi più longevi si riscontrano quando uno dei due amministratori delegati è anche il fondatore dell’azienda.