
Come Nicolas Cage è diventato un’icona dell’horror Dopo una serie di film così e così, l’horror ha ridato nuova vita alla sua carriera
Il genere horror, in tutte le sue diramazioni, è per sua natura a basso budget e, nel corso della sua storia, attraverso epoche e paesi diversi, ha sempre accolto attori famosi del cinema mainstream la cui carriera aveva avuto un declino. Il genere horror è spesso un "salvagente" per attori in fase calante perché fornisce a questi attori ruoli memorabili e personaggi eccentrici e un pubblico molto fedele che apprezza le performance over-the-top. È stato il caso di Bette Davis e Joan Crawford dopo Che fine ha fatto Baby Jane?, ma anche quello di Vincent Price e Christopher Lee, divenuti icone del genere dopo una serie di ruoli assai meno memorabili.
Ma nessuno di questi casi è simile a quello di un attore notissimo, la cui carriera si era arenata nel mondo dei film d’azione di serie B per poi tornare ad avere una seconda vita come icona dell’horror indipendente. L’attore in questione è Nicolas Cage e il suo nuovo film, The Carpenter’s Son, in arrivo il mese prossimo è addirittura una versione horror dell’infanzia di Gesù, basata sui vangeli apocrifi e simile, per certi versi, al piccolo cult Brightburn. Ma come mai Cage è considerato un moderno “Scream King”?
La prima fase: i B-Movie
@movieminiature One of the most underrated movies from Nicholas Cage. Movie: Vampire's.Kiss.1988 #fyp #nicholascage #movie #vampireskiss #hollywood #vampire #kiss #psychology original sound - MovieMiniature
All’inizio della sua lunghissima carriera (ben 115 film a oggi) Cage recitò nella commedia Stress da Vampiro, film che stabilì la sua fama di attore assurdo e sopra le righe, che creò il primo mito sulla sua dedizione ai ruoli quando mangiò davvero un vero scarafaggio per una scena e finì anche per darci uno dei primissimi meme, il celeberrimo “You don’t say?” Dopo quel film, la carriera più impegnata di Cage iniziò e tornò a declinare solo anni dopo, nel 2006, anno in cui un altro horror, The Wicker Man, iniziò a segnare il lungo declino che la filmografia dell’attore avrebbe visto verso la fine dei primi 2000 e l’inizio dei 2010s. Quel film fu il primo in cui si parlò della sua recitazione esagerata (ancora oggi è famigerata la battuta «Not the bees!») e della sua abitudine a indossare parrucchini di non eccellente qualità.
On this day 18 years ago, The Wicker Man was released, which included Nicolas Cage screaming, “not the bees!” pic.twitter.com/XHybkRz99x
— Know Your Meme (@knowyourmeme) September 1, 2024
Già l’anno dopo arrivò il proto-film Marvel Ghost Rider, a tema diabolico, che non andarono benissimo al botteghino, e poi il sottovalutato Segnali dal Futuro, un thriller soprannaturale. Sempre restando nel mondo dei B-Movies, due o tre anni dopo, in una fase oggettivamente spenta della sua carriera, Cage recitò in due horror d’azione abbastanza trash, Drive Angry e Season of the Witch. Nel 2014, poi, arrivò l’ultimo film di questa fase iniziale, e cioè Pay the Ghost, anch’esso relativamente dimenticabile. Per gli anni successivi, Cage si concentrò su film di spionaggio, azione e thriller – tutti più o meno on demand e più o meno dimenticabili. Ma le cose stavano per cambiare grazie a un regista italo-canadese che, con soli due film all’attivo, è diventato una delle più riverite voci dell’horror indipendente di questi anni: Panos Cosmatos.
Da Mandy a Longlegs: il revival horror di Nicolas Cage
Quasi ignorato fuori dai circoli dell’horror alla sua uscita e oggi considerato un film di culto, Mandy è un film che ha portato la proverbiale esagerazione recitativa di Cage a nuove altezze. Il film, la cui trama è in realtà molto classica, è praticamente la più bella fantasia che un metallaro sotto LSD potrebbe avere: Cage, nel ruolo di un taglialegna che deve liberare la propria malinconica fidanzata Mandy da una setta di biker satanisti, da veramente tutto e il suo ruolo gli richiede di tutto – ogni estremo dell’emozione umana, dall’amore al delirio, dalla furia omicida alla depressione anima una pellicola allucinata e violentissima. Forse c’è chi dissentirà, ma Mandy è un capolavoro sottovalutato del genere horror e lo è anche grazie a Cage.
Nello stesso anno ne arrivò un secondo, Mom & Dad, più satirico, con un’altra attrice di culto degli anni ’90, Selma Blair – un film su due genitori “riprogrammati” da una specie di suono alieno che vogliono uccidere i propri figli. Un horror comedy di cattiveria molto rara e che, come tante gemme indie del genere, venne apprezzato da tutti (per John Waters fu il miglior film del 2018) ma visto da pochissimi. Nel 2018 seguirono due dimenticabili film, il thriller psicologico Looking Glass e lo strano Between Worlds; ma nel 2019 arrivò il secondo capolavoro: Color Out of Space di Richard Stanley, una delle più affascinanti versioni filmiche dell’omonimo e celebre racconto di Lovecraft. Come Mandy, anche questo film è surreale e violentissimo – e Cage ci si trova perfettamente a suo agio.
Willy's Wonderland is 90 mins of Nicolas Cage tearing apart evil animatronics with his bare hands on a diet of energy drinks and pinball. Five Nights at Freddy's becomes One Night at Willy's and it is simple, self-aware, goofy entertainment at its finest: hearty recommend x pic.twitter.com/sgj2eET0ce
— ASH (@ashmillman) February 15, 2021
Quell’anno Cage recitò anche in un film del leggendario regista giapponese Sion Sono, che non gira film per i deboli di stomaco, di nome Prisoners of Ghostland. Una storia post-apocalittica di fantasmi, samurai e maledizioni che però vide la luce solo nel 2021, dopo il lockdown. Proprio quell’anno anche il cinema mainstream tornò ad apprezzare Cage grazie al dramma Pig, e l’attore tornò al genere horror-comedy con Willy's Wonderland, che divenne brevemente molto popolare su Internet ma che come film era più valido che eccellente. Due anni dopo, in seguito al successo di commedie surreali come The Unbearable Weight of Massive Talent e Dream Scenario, ci fu un altro horror-comedy, più riuscito e divertente, e cioè Renfield che vide Cage tornare a una produzione di maggior rilievo a fianco di Nicholas Hoult.
@epmg.fiji Nicolas Cage in “Longlegs” (2024) GN x #longlegs #horror #horrormovie #horrormovies #scarymovie #scarymovies #nicolascage #nickcage #fyp #viral L’anno scorso ci fu poi Arcadian, un survival-horror, e in seguito arrivò il terzo horror davvero importante della carriera di Cage, ovvero Longlegs, per cui l’attore subì una metamorfosi estrema, e che fu il primo film, dopo tanti fallimenti commerciali, a fare esplodere i botteghini con 128 milioni di dollari al box office su un budget di 10 milioni. Il film confermò Osgood Perkins come un maestro dell’horror indie (il regista ne gira di ottimi dal 2013) e Cage come uno dei più entusiasmanti protagonisti del genere. Nel frattempo i ruoli dell’attore si moltiplicarono con ruoli da doppiatore in film e serie animate per un pubblico più giovane e altri film “minori” di genere thriller e western i cui esempi più recenti sono il bello The Surfer e il pessimo Gunslingers. The Carpenter’s Son, dove Cage reciterà insieme a FKA Twigs, promette di essere come minimo un film davvero strano (i cultisti di Nicolas Cage tengono più alla sua performance che al film in sé di solito) e che dovrebbe uscire il giorno prima di Halloween. E noi siamo in attesa.











































