
Tutto quello che c'è da sapere sul turismo genealogico E perché potrebbe servire a contrastare l'overtourism in Italia
Da quando è possibile acquistare un test genetico in farmacia o online, il modo in cui viaggiamo ha iniziato a cambiare. Non si parte più solo per scoprire nuovi luoghi, ma per tornare indietro verso qualcosa di profondamente personale: le proprie origini. Il roots travel, o turismo genealogico, è diventato un fenomeno globale che mescola genealogia, identità e geografia in una forma del tutto nuova di esperienza culturale. È il viaggio che parte da una provetta di saliva e arriva nel paese in cui vivevano i propri antenati. Fin da sempre, l’essere umano ha avuto il bisogno di sapere da dove viene, ma finché la tecnologia non ha reso accessibili archivi digitali e test del DNA a basso costo, quel bisogno restava perlopiù teorico - al massimo, nascosto in qualche album fotografico. Oggi invece basta un clic per ricevere a casa un kit genetico, e nel giro di poche settimane si ottiene una mappatura dettagliata delle proprie origini etniche. E così il desiderio di tornare nei luoghi degli antenati diventa reale.
@davidroccosvita Roots Traveling with Italea is a project dedicated to those Italian immigrants and their children who want to rediscover the places, customs and culture of their ancestors…. It’s Italy off the beaten path! On November 2nd, I visited the 1000 year old market of Ballarò on ‘Day of the Dead’or ‘All Souls day’ it’s all about tradition here. On this day it seems everyone eats this dressed bread or Muffuliatta as they call it. A lunch or snack that for 100’s of years was eaten when visiting the graves of their loved ones. Simple, traditional ingredients that they had on hand. Bread, anchovies, olive oil and oregano. Today in Palermo you can find these panini aka Muffuliatta being served all year long, but on November 2nd this is what the locals make sure to eat. Love these wonderful traditions that can be found all over Italy but especially when traveling off the beaten paths @_italea @italeasicilia #RootsTravel #Italia #Italy #Tradition #OffTheBeatenPath original sound - David Rocco
Il cambiamento è riscontrabile anche a livello numerico: secondo uno studio pubblicato da Airbnb nel 2023, il turismo genealogico è cresciuto del 500% nel giro di appena dieci anni, con un incremento del 120% nelle ricerche relative al termine heritage travel. Inoltre, il 78% dei viaggiatori coinvolti in questo tipo di esperienze si reca nel Paese d’origine della propria famiglia per la prima volta nella sua vita. In questa nuova mappa del mondo disegnata dalla geneaologia, l’Italia occupa un posto speciale. Con oltre 80 milioni di italo discendenti sparsi in tutto il mondo, il Bel Paese è tra le mete più ambite del roots travel. Per rispondere a questa esigenza, la Farnesina ha avviato ITALEA, un progetto che offre percorsi guidati nei luoghi d’origine, supporto nella ricerca genealogica e itinerari esperienziali attraverso il patrimonio storico dei piccoli comuni italiani. Un’indagine del 2024 condotta da Analytics & Arts ha inoltre evidenziato che i borghi italiani coinvolti nel progetto hanno visto una crescita media del 15% nelle presenze turistiche legate al turismo delle radici, con impatti positivi anche sull’indotto locale, in particolare per le strutture ricettive a conduzione familiare e i servizi legati alla cultura. In Italia, il turismo genealogico potrebbe effettivamente offrire un valido aiuto contro l'overtourism, svuotando le aree più affollate e indirizzando gli italo discendenti curiosi verso zone meno trafficate, per un'esperienza più autentica.
@growingupitalian This guy’s Itaaaaayen @porkchopzcomedy #fyp #italian #italianamerican original sound - growingupitalian
Nel frattempo, anche i social hanno trasformato il roots travel in un nuovo linguaggio di racconto. Su TikTok, hashtag come #ancestry, #genealogyTok o #familytree raccolgono milioni di visualizzazioni e centinaia di storie personali in cui giovani creator, spesso americani o australiani, raccontano il viaggio verso le proprie radici: l’arrivo in piccoli paesi sconosciuti, le visite ai cimiteri per cercare cognomi dimenticati, gli incontri con parenti che non sapevano della loro esistenza. Il turismo delle radici sembra dunque destinato a restare, un tipo di viaggio che tocca un bisogno profondo, personale, ma che si incrocia con trend concreti. Per l’Italia, il fenomeno rappresenta un’occasione buona non solo per attrarre nuovi visitatori, ma anche per rimettere in circolo luoghi e storie spesso dimenticati. Se le istituzioni e i territori riusciranno a stare al passo, il roots travel potrebbe diventare qualcosa di più di una moda: una forma di turismo diversa, più lenta, più consapevole.














































