A Guide to All Creative Directors

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Quest’estate la gastronomia vera batterà quella “social media-friendly”

Sempre più italiani cercano l’autenticità soprattutto a tavola

Quest’estate la gastronomia vera batterà quella “social media-friendly” Sempre più italiani cercano l’autenticità soprattutto a tavola

L’estate 2025 si preannuncia come una stagione di riscoperta gastronomica: il cibo torna al centro del viaggio, non come semplice cornice, ma come protagonista assoluto di un’esperienza culturale e sensoriale più ampia. A confermarlo è la nuova indagine realizzata da TheFork, piattaforma leader in Italia per la prenotazione di ristoranti e gestionali per la ristorazione, che ha raccolto i dati di oltre 900 italiani. I risultati delineano una tendenza netta: il viaggio non è più soltanto evasione, ma esplorazione del gusto, della tradizione e dell’identità locale. Secondo il sondaggio, il 64% degli italiani considera “molto importante” mangiare bene per la riuscita della vacanza. Non si tratta solo di concedersi il piacere di un buon pasto, ma di scegliere il proprio itinerario in base alla qualità della tavola, della materia prima, della cucina legata al territorio. In un contesto sempre più attento alla sostenibilità e alla connessione autentica con i luoghi visitati, il cibo diventa il mezzo attraverso cui comprendere, rispettare e vivere davvero una destinazione. La Sicilia, non a caso, è la regina dell’estate gastronomica, seguita da Puglia e Toscana: tre regioni profondamente diverse tra loro, ma unite da una cultura culinaria ricca e viva, che parla di terra, di stagioni, di memoria e innovazione. Il dato rilevante non è solo geografico: queste mete sono scelte non per la loro notorietà social o per l’effetto “wow” delle location, ma per la promessa – spesso mantenuta – di autenticità. È in questa chiave che si legge anche il dato secondo cui l’87% degli intervistati sceglie ristoranti tipici e legati al territorio, contro un misero 5% che si lascia guidare dalla fotogenia per Instagram. La vacanza, insomma, torna a essere reale e non un set.

@izzypop_adventures The last spot Bourdain really came through We’re big fans of Anthony Bourdain. We love watching old episodes of his “Parts Unknown” show to see the hidden restaurants and divey bars. He spent a long time in Sicily, Italy so we looked up his recommendations for Palermo and made a day of it! Torrefazione Bar Maracanà – For cheap morning espresso. I Cuochini – For traditional Sicilian breakfast items. Ballarò Market – For fresh produce and local life. Antica Focacceria del Massimo – For Sicilian pasta and street food. Cioccolateria Lorenzo – For espresso and pastries. Monkey Pub – Dive bar with outdoor seating in a beautiful square. St’orto – For hip hop music and cocktails. Hotel Ambasciatori (Seven Restaurant) – For aperitifs with a rooftop view. If you’re looking for an activity in a new city, check to see if Bourdain visited it. Chances are he’s got some recommendations and they’re probably #italy #sicily #palermo #anthonybourdain #food #foodtour #travel original sound - Izzypop Adventures

Anche il comportamento digitale dei viaggiatori mostra segni di maturazione: il 60% si affida alle recensioni online, mentre solo il 15% si lascia guidare dai consigli di amici e parenti, e soltanto una percentuale residuale considera i suggerimenti di influencer e social. Più di una moda, sembra affermarsi un bisogno di connessione concreta e non mediata, che trova nel pasto – specie quello serale, scelto dal 70% come momento cardine della giornata – un’occasione di intimità, scoperta e condivisione. Il budget medio resta contenuto tra i 20 e i 35 euro, ulteriore segno che l’idea di “lusso” non coincide più con l’eccesso, ma con la qualità e la verità dell’esperienza. Non manca, tuttavia, il fascino per l’alta cucina: un italiano su tre sogna di provare almeno una volta un ristorante stellato, ma solo il 4% si ripromette davvero di farlo. Più che esclusività, ciò che oggi i turisti cercano è unicità: cene in riva al mare, tour gastronomici, degustazioni in barca o con chef dal vivo non sono semplici “attività”, ma momenti in cui la vacanza si fa racconto e il cibo diventa ponte tra persone e territori. Da un punto di vista logistico, l’Italia si conferma meta privilegiata: il 70% degli italiani sceglie di restare nel Paese, con agosto come mese preferito per le partenze, seguito da luglio e giugno. Il viaggio si fa per lo più in coppia o in famiglia, mentre gli amici sono una compagnia più rara. L’organizzazione, sempre più meticolosa, porta molti a prenotare i ristoranti con almeno 24 ore d’anticipo, spesso utilizzando app come TheFork, che ha integrato anche la possibilità di prenotare esperienze, segno di un’industria della ristorazione che sposa sempre di più il mondo digitale.

I dati raccolti da TheFork suggeriscono una riflessione più ampia sulla direzione che sta prendendo il turismo italiano. Da una parte, c’è un bisogno crescente di autenticità, che si esprime nella scelta di luoghi in cui la cucina racconta la vera anima di una comunità. Dall’altra, si nota un rifiuto sempre più esplicito delle dinamiche turistiche tossiche: le location troppo conosciute, spesso ormai svuotate di identità e trasformate in vetrine per un’élite globale, sembrano perdere appeal agli occhi di chi cerca esperienze sincere. Oggi, viaggiare significa anche sapere disconnettersi: lasciare da parte gli algoritmi e tornare al sapore della realtà, gustando un piatto in una trattoria di paese, parlando con chi quel territorio lo vive ogni giorno, trovando nel cibo una forma di conoscenza profonda e non filtrata. Le mete meno battute, lontane dai radar dei social network, potrebbero diventare i nuovi poli d’attrazione per un turismo che rifiuta l’artificio e sceglie la sostanza. Se l’estate 2025 sarà ricordata come l’estate della verità culinaria, allora forse si potrà parlare di una nuova era per il turismo: meno gridata, più lenta, più umana. E sicuramente più buona.