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È l’inizio della fine per Coachella?

Il festival era un simbolo, adesso il pubblico appare svogliato

È l’inizio della fine per Coachella? Il festival era un simbolo, adesso il pubblico appare svogliato

Facciamo un salto indietro. Era il 2014, Lana del Rey aveva appena pubblicato Ultraviolence dopo due album di devastante successo mondiale, Tumblr era letteralmente tappezzato di ragazze in tenuta hipster con Doc Martens, prendisole e una corona di fiori sul capo. Nove volte su dieci quella ragazza si trovava a Coachella, il sogno californiano definitivo di una generazione di Millennial che stavano iniziando a scoprire solo allora le vere potenzialità di un festival che rappresentava una specie di paradiso in terra con verdi prati, palme, tende, party senza fine. Oggi, dieci anni dopo, quel sogno pare sfumato: sia perché quei Millennial sognanti si sono resi conto che quello dell’hipster era solo un mito, affogato nel mainstream con le sue birre artigianali e le sue polaroid; sia perché man mano che la popolarità di Coachella aumentava anche i suoi prezzi salivano oscenamente; sia perché la generazione (ancora in vita ma assai meno forte) degli influencer della prima ora era calata sul festival come uno sciame di locuste, divorandone ogni forma di spontaneità. Sia come sia, due o tre rivolgimenti della geopolitica e dell’economia mondiale più tardi, Coachella sta vivendo il suo anno più terribile: per la prima volta in dieci anni, le vendite dei biglietti sono lentissime, tanto che il sold out immediato che tutti si attendevano non è avvenuto. Come scrive SFGATE: «Dal 2014 al 2022, i biglietti sono stati venduti in una finestra che va da soli 40 minuti nel 2015 a poco più di 4 ore nel 2022» mentre lo stesso outlet ha riportato più avanti che «a tre mesi dal festival, la domanda di prenotazioni è diminuita del 26% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente». Anche il Revolve Festival, l’evento su invito dedicato agli influencer, è passato da due giorni di programmazione a uno.

Ora questi dati sono in realtà aperti a interpretazione dato che non tengono conto di una issue di cui diversi partecipanti delle scorse edizioni si sono lamentati e cioè l’overselling – la pratica di vendere più biglietti del necessario (alzando i prezzi) per presentare dati di crescita sempre positivi. Un redditor anonimo aveva commentato due mesi fa: «Non faranno il tutto esaurito perché vendono troppo. Ogni anno vendono più biglietti e il numero di persone che ci vanno è estremamente fastidioso. Hanno letteralmente raddoppiato il numero di biglietti venduti e hanno anche aumentato il prezzo. Questo è ciò che serve per bilanciare la domanda e l'offerta». Anche un sondaggio di Audience Republic parla di una certa crescita delle vendite di biglietti per festival rispetto al 2023 di circa il 7% - anche se non per Coachella nello specifico. Altri redditor hanno anche ricordato nel forum che anche l’anno scorso il mancato sold-out a fine febbraio aveva fatto suonare molti campanelli d’allarme e lo stesso era accaduto nel 2019 quando Billie Eilish aveva annunciato una promozione per avere merch gratuito insieme all’acquisto dei biglietti.

Diverse altre dichiarazioni non ufficiali ma molto plausibili ripetono, sempre su Reddit, come l’anno scorso avesse visto vendite più lente ma a fronte di un forte aumento dei posti messi a disposizione e dunque quella delle vendite più basse sarebbe una specie di illusione prospettica. Come anche la moda, anche Coachella sembra sempre più rivolto al pubblico capace di pagare il biglietto e vivere la migliore esperienza spendendo, oltre che nei biglietti, anche nei residence, nelle aree relax più esclusive, nei ristoranti, negli spostamenti e nei VIP Passes. La clientela ricca in cerca di questo tipo di esperienze non manca e, punto cruciale, questa è anche la clientela più interessata all’esperienza in sé che a questioni come la line-up musicale, quasi come se la popolarità del contenitore avesse superato quella del contenuto.

@ticketrev Coachella is seeing the Slowest Ticket Sales in last 10 Years. Does this say more about the economy, or coachella itself? #coachella #coachella2024 #musicfestival #lanadelrey #dojacat #tylerthecreator #ticketrev original sound - TicketRev

Ma se il festival rimane probabilmente ancora tra i più redditizi che esistano al mondo, la vera domanda sottostante alle questioni economiche riguarda la sua rilevanza culturale. La line-up di quest’anno è dell’11% più ristretta di quella dell’anno scorso, i suoi tre headliner (Doja Cat, Tyler, The Creator e Lana del Rey) sono sicuramente popolarissimi ma lontani dai numeri che fa, ad esempio, Dua Lipa. Anche il tipo di audience è molto frammentato dato che adesso di festival ce ne sono in ogni dove come ad esempio il Lovers & Friends di Las Vegas dove si esibiranno Janet Jackson, Usher, o Backstreet Boys, Snoop Dogg e Alicia Keys o il New Orleans Jazz & Heritage Festival, che avrà in line-up Hozier, i Foo Fighters e gli Earth, Wind & Fire – insomma, ogni segmento di pubblico porterà via la propria quota di guadagni preferendo al grande festival (Coachella è anche molto impegnativo logisticamente, tra spostamenti e accesso alle strutture) quello più settoriale e gestibile. Ma non c’è dubbio che Coachella non tenga più la coscienza collettiva dei giovani in pugno, almeno da questo lato dell’Atlantico.