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La Gen Z è già diventata cringe?

Come il ricambio generazionale ha portato gli Zoomers allo stesso destino dei Millenial

La Gen Z è già diventata cringe?  Come il ricambio generazionale ha portato gli Zoomers allo stesso destino dei Millenial

Internet ha preso in giro i Millenial per anni, spudoratamente. Dall’arrivo sui social della Gen Z, caratteristiche generazionali come la passione per l’avocado toast, per Harry Potter e per le battute di auto-derisione hanno lasciato il posto alle ricette virali di TikTok, a Fleabag e ai meme post-ironici. I tratti distintivi dei giovani che hanno “scoperto” internet appaiono cringe e cheugy agli occhi degli Zoomers, nati con il telefonino in mano, ma sembra che il disdegno per la generazione precedente sia storicamente ciclico, come le mode. È così che, giunti alle porte del 2024, anno in cui i primi nati della Generazione Alpha entrano a pie pari nella loro adolescenza, occorre domandarsi se siamo arrivati ad un punto di non ritorno anche per la Gen Z. In fondo, quanto dura la golden age di una generazione, se non il tempo di diventare grandi? Poco tempo fa, abbiamo avuto un assaggio della personalità dei Gen Alpha. In un video clip del reality The Kardashians, la figlia di Kim e Kanye, North West - nata nel 2013 - si è scagliata contro l’outfit del Met Gala di sua madre di fronte al couturier che lo aveva realizzato senza remore. Le perle, secondo la piccola West, sembravano finte, mentre il look le ricordava l’abito tradizionale di una ragazza Hawaiiana. È vero che Kim Kardashian e Daniel Roseberry appartengono ai Millenial, ma considerata l’influenza mediatica che la direttrice di Skims e il designer di Schiaparelli hanno sul pubblico Gen Z, e a giudicare dal comportamento della giovane nepo baby, c’è da pensare che la Gen Alpha sia già pronta ad odiare gli Zoomers - e tutto ciò che amano. 

Malgrado la passione per l’attivismo politico, per le cause sociali e ambientali, effettivamente, la generazione cresciuta a pane e social media presenta non pochi aspetti critici che rischiano di sembrare anacronistici. Lasciando stare per un attimo le tendenze di moda, che quest’anno hanno ripescato dal passato persino le tute di ciniglia di Paris Hilton e il taglio di capelli di Jo Exotic, prendiamo l’epidemia di auto-diagnosi che avviene online: la condivisione di contenuti informativi da parte di specialisti come gli psicologi e i dermatologi su TikTok ha concesso a molti utenti di dare una risposta ai propri malanni, ma allo stesso tempo ha permesso a tutti gli altri di associare vaghi sintomi a malattie e a disturbi fantomatici, facendo diventare #bpd e #schizophrenia hashtag da miliardi di views- un conto è la sensibilizzazione e l’informazione, un altro è la strumentalizzazione. Per non parlare della diffusissima inadeguatezza sociale che provano i ragazzi della Gen Z: in America, diversi studi dimostrano che stiamo assistendo ad una “friendship recession”, una vero e proprio fenomeno di solitudine che accomuna tutti gli under-30, aggravato sia dalla pandemia del 2020 che dall’utilizzo - scusate il cliché, ma qui citiamo professori universitari e istituzioni - dei social media come piattaforma di dating e community building. Un tempo prendevamo in giro gli anziano che snobbavano i telefoni ricordando i tempi in cui «si giocava ancora per strada», adesso tocca dargli ragione. La mancanza di abilità sociali della Gen Z si è riversata in una quantità infinita di meme esilaranti che, invece di prendere di mira la propria ordinarietà, come facevano i Millenial, trovano ispirazione nella propria fragilità. A giudicare dalla cattiveria di North West, le inquietudini della Gen Z - anche nell’ordinare un piatto di pasta - non faranno più ridere a lungo, e diventeranno la nuova feccia della comicità, come il Millenial humour ha fatto a sua volta. 

Vittimismo a parte, tornando sull’argomento moda, c’è da dire che la piscina di trend da cui la Gen Alpha potrà pescare per ridicolizzare le preferenze stilistiche della Gen Z è ricolma di idee. Non è bastato il Pinterest look a rendere gli under-30 simili tra loro come carte dello stesso mazzo, che possono variare solo per segno - zodiacale, si intende - per gli Zoomers bisogna dimostrare di avere una personalità unica tramite i fit - anche se, alla fine, per finire sulla For You page di TikTok tocca seguire i trend. Coquettecore, Blokecore, Old Money e Dark Academia non sono stati solo nomignoli carini per definire un’estetica, ma nicchie apparentemente anti-convenzionali designate per evocare un vago sentore di unicità, una specie di performance che ha permesso ad ogni organo della Gen Z di mettere il proprio ego sotto i riflettori e di giustificare il proprio narcisismo grazie alla moda. Per chi non ama i fit check e le fit pics, per indole o per timidezza, esiste l’attivismo - ambientale, politico, sociale. I social media hanno concesso a tutti un palco su cui risplendere, a patto che siano fotogenici e che si facciano guidare ciecamente dalla Law of Attraction. Adesso che siamo nel 2024, che le North West di tutto il mondo hanno ottenuto un telefono con la connessione ad internet, gli spettatori non sono più solo la mamma, il papà e i coetanei, ma anche la sorellina più piccola che, dopo aver alzato la testa dal suo iPad, con l’aria scocciata ci fa notare che le perle della nostra collana sembrano finte - e che l’acquacoltura contribuisce alla distruzione dei banchi naturali di ostriche perlifere.