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La città di New York ha un nuovo logo

Mai più “I love New York”

La città di New York ha un nuovo logo Mai più “I love New York”

Nel 1976, il dipartimento del commercio newyorkese chiese al designer Milton Glaser - conosciuto precedentemente per la copertina di "Greatest Hits" di Bob Dylan e per aver co-fondato il New York Magazine - di creare un logo accattivante che invogliasse nuovi turisti a conoscere la Grande Mela.  Modificando una grafica già esistente negli anni ’60, Glaser ideò quello che è stato fino ad adesso uno dei simboli della città, un’icona riprodotta infinite volte su gadget, magliette e calamite, negli Stati Uniti e nel mondo. Quest’anno, però, il logo è cambiato, rivestendosi di una modernità inclusiva e innovativa.   

Da “I love NY” a “We love NYC,” da American Typewriter al Grotesque Sans: il nuovo logo prende ispirazione dalla segnaletica della metropolitana di New York e dal melting pot di culture e personalità che caratterizza la città da sempre, passando dall’ “io” al “noi,” e da un look antiquato ad uno più ironico.  «Questa è la nostra città e spetta a noi impegnarci per valorizzarla,» hanno spiegato Maryam Banikarim e Andrew Lerner, di Maryam B, «cerchiamo le persone che non aspettino siano gli altri a risolvere le situazioni.» 

Il lancio della nuova grafica sta avvenendo in questi giorni tramite annunci digitali e social che invitano i cittadini newyorkesi ad aderire a opere di volontariato, e l’iniziativa su Instagram celebra alcuni cittadini che mostrano impegno per la propria comunità; un’idea nata, tra le altre cose, dalla necessità dei rappresentanti della metropoli di risollevare l’opinione pubblica - secondo una ricerca di morning Consult, il 67% degli abitanti di New York sono insoddisfatti della città. «Speriamo di riuscire a superare le divisioni e la negatività,» ha annunciato Kathryn Wylde, presidente e Ceo di Partnership for New York City, il consorzio di società e dirigenti aziendali che sta guidando la campagna. «Vogliamo ricordare alle persone che possono fare la differenza, sia nel proprio isolato sia nella città nel suo insieme.»