
Fendi spegne cento candeline
Storia della maison romana, dalla famiglia Fendi a Karl Lagerfeld e Kim Jones
26 Febbraio 2025
La griffe romana della doppia F compie cento anni. Partita da una piccola bottega di pelletteria a Roma, in via del Plebiscito fondata da Adele Casagrande nel 1918, Fendi è diventata nel tempo una vera istituzione nella moda mondiale. Con il matrimonio tra Adele ed Edoardo Fendi, il nome della famiglia si legò indissolubilmente a quello del marchio e, nel 1925, nacque l’azienda Fendi a conduzione familiare, fondata sui valori dell’artigianalità e dell’attenzione al dettaglio. Casagrande e Fendi trasmisero questa filosofia alle loro cinque figlie – Paola, Anna, Franca, Carla e Alda che, sotto la guida matriarcale di Adele Casagrande dopo la morte inaspettata del marito nel 1954, presero le redini dell’azienda. Legate alla città eterna e ben consapevoli delle proprie capacità, le sorelle suddivisero equamente i ruoli, occupandosi di settori differenti all’interno dell’azienda con l’intento comune di espandere il progetto avviato dai genitori. Gli anni '50 furono un’epoca in cui la moda italiana iniziò a farsi notare a livello internazionale. Le sorelle Fendi, con le loro personalità diverse ma complementari, guidarono il brand verso nuovi orizzonti, permettendo a Fendi di conquistare un posto di rilievo nel panorama nazionale e internazionale del fashion system.
Negli anni '60 la storia di Fendi prese una svolta epocale con l'ingresso in azienda di Karl Lagerfeld come direttore creativo della pellicceria, nel 1964. Il designer tedesco riuscì a rivoluzionare il settore con un approccio visionario, trasformando la pelliccia da capo impegnativo, obsoleto e pretenzioso a elemento disinvolto e seducente. Lagerfeld introdusse materiali innovativi, tecniche mai viste prima e design che sconvolgevano l'immaginario tradizionale della pelliccia, fino ad allora considerata un lusso esclusivo. I suoi modelli giocavano con il colore, il volume e la leggerezza, sfidando le convenzioni di un capo storicamente rigido e austero. La sua influenza si fece sentire sin dalle prime collezioni, guadagnando la stima della critica e del pubblico.
Il leggendario logo Fendi, con la sua iconica doppia “F” rovesciata, nacque poco dopo l’arrivo di Lagerfeld. Inizialmente concepito come dettaglio discreto per le fodere interne, si trasformò presto in uno status symbol. Pochi sanno che la doppia F non rappresenta il nome Fendi, bensì Fun Fur. Come dichiarato più volte da Lagerfeld, gli bastarono solo cinque secondi per idearlo: cinque secondi che hanno contribuito a costruire l’immaginario collettivo sulla griffe romana. Gli anni '70 segnarono la consacrazione del brand a livello internazionale. Nel 1977, la maison presenta la sua prima collezione di prêt-à-porter, ampliando il proprio repertorio stilistico oltre gli accessori e le pellicce. In questo periodo, Fendi diventò sinonimo di una nuova femminilità sofisticata e audace, capace di mescolare tradizione e modernità. Le collezioni degli anni '80 e '90 consolidarono ulteriormente il successo della casa di moda grazie a un'estetica innovativa e un'eleganza senza tempo.
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Nel 1997 Fendi era già un nome affermato ma la nascita della Baguette, creata dall'allora direttrice creativa degli accessori Silvia Venturini Fendi, segnò un vero punto di svolta per l'azienda. Lavorando fianco a fianco con Lagerfeld, Silvia Venturini Fendi concepì una borsa dalle linee pulite ed essenziali, destinata a diventare un'icona. La Baguette trovò spazio nelle serie televisive di fine anni Novanta e inizio Duemila diventando un vero cult grazie a Sex and the City - oggi è ancora Celebre la scena in cui Carrie Bradshaw mentre viene derubata per strada esclama: «It's not a bag, it's a Baguette!». Con la collezione Spring/Summer 2000, la fama e la desiderabilità di Fendi aumentarono vertiginosamente. «Karl Lagerfeld ha presentato una delle collezioni più potenti della stagione, portando Fendi definitivamente al centro della scena della moda», riportava all'epoca Vogue Runway. Accanto alle iconiche Baguette in pelle di serpente, tote bag dai toni accesi e raffinati foulard, furono gli abiti a catturare l'attenzione, con contrasti tra la leggerezza di tessuti eterei e l'allure audace di una diva dello Studio 54 avvolta in creazioni Halston. Ancora una volta, Lagerfeld creò una silhouette innovativa, armoniosa e perfettamente bilanciata capace di convincere anche le consumatrici più giovani.
Nel 1999, Fendi entra nel mirino dei giganti: LVMH e Prada uniscono le forze per acquisire la maison romana, ciascuno rilevando il 25,5%, con la famiglia Fendi ancora coinvolta. Ma il matrimonio a tre dura poco: nel 2001, Prada cede la sua quota a LVMH, che progressivamente aumenta la sua partecipazione fino a prendere il pieno controllo. Nel 2007, la maison romana approdò sulla grande muraglia cinese per un evento senza precedenti: sotto un cielo stellato, un esercito di modelle sfilò su una passerella di ottanta metri, mentre il celebre logo “F” di Fendi veniva proiettato sulla maestosa costruzione. Perfino Michael Burke, all’epoca CEO di Fendi, non nascose l'emozione: «Ci hanno concesso questa incredibile opportunità perché Fendi è un marchio italiano e qui l'Italia gode di buona fama fin dai tempi di Marco Polo». Carla Fendi, commossa, ricordò le parole dei genitori: «Sapevano che questo nome sarebbe diventato famoso, ma mai avrebbero immaginato una simile magia».
Nel 2008 nacque la borsa Peekaboo, inizialmente chiamata Hide-and-Seek e creata ancora una volta da Silvia Venturini Fendi. Il nome, ispirato al gioco "Cucù, ti vedo", richiama l'effetto sorriso che regala la borsa, sempre leggermente aperta, diventando un simbolo perfetto dell'equilibrio tra artigianalità e innovazione del design. Nel 2015, Fendi celebrò i 50 anni della direzione artistica di Karl Lagerfeld presso la maison con una sfilata di "haute fourrure” a Parigi. Il designer era noto per la sua avversione ai compleanni e agli anniversari - amava ripetere «non guardo mai indietro» - ma la maison non poteva lasciar passare sotto silenzio un traguardo come il proprio 90º anniversario. Karl Lagerfeld scelse la Fontana di Trevi di Roma come protagonista della sfilata, icona della Dolce Vita per l'occasione restaurata da Fendi con un investimento di 2,4 milioni di dollari. La Couture FW16 era fatta di motivi floreali, ricami e particolari in pelliccia, accompagnati da stivaletti alla caviglia. «Mentre le fontane si riaccendevano, le modelle sfilavano su una passerella trasparente sospesa sulle sue acque, creando uno degli spettacoli più maestosi mai visti. Pochi show possono competere, tra questi sicuramente la sfilata i sulla Grande Muraglia nel 2007», scrisse Nicole Phelps su Vogue Runway. Lagerfeld aveva trovato ispirazione in un libro di fiabe del 1914 illustrato dall’artista danese Kay Nielsen. Alcune delle sue illustrazioni furono riprodotte fedelmente nei look della sfilata. «Ho chiamato la sfilata “Legends and Fairy Tales” perché non è una collezione per tutti, come il prêt-à-porter. È per chi vive un tipo di vita molto speciale».
Karl Lagerfeld e Silvia Venturini Fendi hanno creato un'identità unica per Fendi partendo da una pelliccia e da una borsa e trasformando una piccola bottega di via del Plebiscito in un marchio che ha raggiunto il Colosseo Quadrato. Nel 2019, con la scomparsa di Lagerfeld, si chiuse un'epoca d'oro per Fendi. Silvia Venturini Fendi assunse la direzione creativa per le collezioni uomo e accessori, portando avanti l'eredità del brand. L’arrivo di Kim Jones nel 2020 come direttore creativo delle collezioni donna segnò un nuovo capitolo per il brand: il designer inglese, alla guida di Fendi fino al 2024, seppe unire modernità e tradizione, portando una visione fresca e sofisticata alla maison. Negli anni ha interpretato l'heritage del brand mescolando alta sartoria e influenze streetwear in collezioni equilibrate, con un approccio meno spettacolare di Lagerfeld che si concentrava sulla portabilità. Attualmente, la direzione creativa complessiva del brand è tornata nelle mani di Silvia Venturini Fendi, che rappresenta tutt'ora la terza generazione del sogno di Adele e Edoardo Fendi. Arrivata a cento anni di storia, quest'anno Fendi celebra un centenario di storia e di famiglia. Eterna, sensuale, romantica Fendi.