FUORIMODA REVIEWS – La prima piattaforma online per recensire i fashion show

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Quest’inverno i cappelli strani vanno un botto I nuovi modi per essere fashionable quando fa freddo

Che cappelli comprare questo inverno?

Bello, brutto, infeltrito, passato da generazioni o trovato al mercatino, non importa molto come sia messo: d’inverno il cappello, più che un accessorio, diventa una necessità. Eppure, nonostante la sua natura puramente tecnica, il segmento dell’headwear sembra vivere una nuova stagione di centralità.

Forse per via del fenomeno dei piccoli lussi, ma già nelle sfilate della FW25 brand come Paula Canovas Del Vas e Comme des Garçons hanno proposto interpretazioni nuove e divertenti dei classici beanie tanto amati dagli hipster del 2010. Più che un accessorio buffo, però, sembra che ora più un cappello è strano, più diventa desiderabile. Che i cool kids abbiano finalmente trovato il modo di essere trendy anche con temperature sotto zero?

Quando si parla di cappelli strani, è impossibile non citare Charles Jeffrey Loverboy, che con i suoi chunky beanie è riuscito a costruire un piccolo impero. Presentato per la prima volta nello show FW20, il cappello strano per eccellenza aveva fatto il giro dell’internet grazie alle sue orecchie da gatto. Ma la viralità estrema è arrivata con la FW22, quando il designer inglese ha introdotto la versione a coniglio, diventata nel giro di pochi mesi un it-item nel mercato asiatico, complice l’attenzione costante di celebrità coreane e giapponesi.

Conigli, gatti e cani: il beanie “animalesco”

Oggi però il mercato dei cappelli “animaleschi” è diventato ultra competitivo. A guidare la rivoluzione del cappello strano c’è Atiissu, il nuovo brand di II Combined (il gruppo di Gentle Monster). Nato quest’anno, il brand punta a rivoluzionare l’headwear con design futuristici, replicando nel mondo dei cappelli ciò che il gruppo coreano ha fatto con l’eyewear. Il risultato è un mix di elementi Y3K, lavorazioni knitwear complesse e una certa ossessione per l’immaginario animale. Perché non dovrebbe venir voglia di sembrare un doberman infreddolito? O un basset hound dalle orecchie lunghissime che sfiorano il bacino?

Nonostante non siano ancora disponibili all’acquisto fuori dalla Corea del Sud, i cappelli di Atiissu sono già ultra virali sui social, grazie anche alle celebrità che li hanno scelti, da Felix degli Stray Kids (primo e finora unico ambassador) a Lisa delle Blackpink.

Anche dall’altra parte del mondo le celebrità non resistono ai cappelli più eccentrici. Justin Bieber, Kai Cenat e Jay Guapo sono tutti fan del brand americano Arkyve, fondato dal designer emergente Will Blondo nel 2021. Qui si parla più di passamontagna e balaclava felini, realizzati all’uncinetto e caratterizzati da una reinterpretazione Gen Z del granny square.

La cuffia, il nuovo trend dell’inverno 2026

@edwardkso

Head circulation getting cut off and sh**

original sound - Edward So

Parlando di trend attuali nell’headwear, è impossibile ignorare l’epidemia che ha invaso il menswear negli ultimi mesi. Il trend non ha un nome preciso (ricorda vagamente il cappello dei Puffi o le cuffie da nuoto) ed è un’evoluzione più rilassata dello skull cap.

L’unico problema? Questo nuovo cappello ricorda un po’ troppo il durag. Secondo GQ, il trend sarebbe iniziato da Justin Bieber, che da mesi arrotola i bordi dei beanie del suo brand Skylrk molto più del necessario, lasciando visibili le cuciture interne. Quel gesto è diventato così ricorrente da trasformarsi in una scelta estetica precisa, presto imitata da altri. Tra questi anche Romeo Beckham, che negli ultimi mesi è stato spesso visto con beanie arrotolati in modo quasi coreografico e bandane strette sulla testa: una sorta di déjà-vu se si pensa al celebre durag nero indossato da suo padre davanti a Re Carlo nei primi anni 2000.