
Cosa raccontano i cappelli della FW25
Dallo sport americano alle forme organiche della natura, ecco i più belli della stagione
13 Aprile 2025
Come ci ricorda una memorabile scena del documentario Cristobal Balenciaga (2024) in cui il couturier mette un vaso in testa ad una modella e magicamente la silhouette si trasforma, il cappello in tutte le sue forme rimane un elemento estremamente rappresentativo dell’identità di chi lo indossa, un potente strumento di comunicazione oltre che un accessorio. Dai sempreverdi baseball hat dalle frasi ironiche alle ultime uscite durante le settimane della moda FW25, i cappelli rimango un fondamentale trucco in grado di cambiare storie e direzioni. Perfino in letteratura, diversi poeti raccontano e citano i cappelli per suggerire una profonda connessione tra gli l'abbigliamento e il mondo circostante, come Walt Whitman in Song of myself. «I wear my hat as I please, and I wear my coat as I please. I am not afraid to express who I am, who I will become.»
Paolo Carzana, designer Gallese, per la FW25 ha presentato a Londra la collezione Dragons Unwinged at the Butchers Block, che mette al centro l'artigianato e le tinture naturali con un’intima ma potentissima presentazione. Insieme a Nasir Mazhar, uno che di cappelli se ne intende, ha creato una vastissima serie dalle forme ricercatissime che sembrano raccontare da un lato le ore di lavoro su ciascun pezzo e dall’altro una fortissima voglia di provare a vivere in mondi lontani dove l’umano incontra di nuovo gli armoniosi incastri della natura. Mazhar, oltre ad essere un importantissimo designer e collaboratore di molte realtà contemporanee, è davvero un prodigio dei cappelli. Basti pensare che i suoi copricapi sono amati anche da Lady Gaga - ricordiamo il famosissimo casco creato dal designer per il video di Alejandro.
Alla corte di Rei Kawakubo di Comme des Garçons, continuano le collaborazioni con incredibili maestri - o meglio Jedi, per citare i crediti di sfilata. Durante la sfilata Smaller is stronger, che era un inno all’indipendenza dai grandi mercati e dalle grandi narrazioni, abbiamo potuto scoprire la collaborazione con Nobuki Hizume di Hizume, per cui l’arte è intesa come artigianato e la moda come pura poesia. Ogni cappello della nuova collezione è un viaggio, un intensissimo lavoro che celebra la libertà. Falde larghissime sono state usate come tele bianche per disegnare liberamente, mentre sulla testa, in pieno spirito Comme, è stata rispettata la tradizione attraverso l'utilizzo del feltro. Un'opera di pure decostruzionismo armonioso che sfida lo spazio e porta con sé un'energia infinita che potrebbe far riempire un'intera stanza.
Sempre a Parigi, la FW25 di Paula Canovas Del Vas, laureata alla Central Saint Martins di Londra, è sicuramente stata all’attenzione di tutti. Se ormai siamo soliti accostare il suo nome alle scarpe con la punta a U, questa volta la designer si è concentrata sui cappelli, earflap beanie con applicazioni a forma di fiore che sicuramente vedremo in giro molto presto. Ma ci sono novità anche per chi ama i grandi classici come i baseball hat: IDEA Books, libreria di culto londinesi fondata da David Owen e Angela Hill, ha lanciato una nuova serie dei loro six panel di cotone dalle frasi iconiche. I nuovi statement hat mettono insieme ironia e riflessione attorno alle dinamiche sulla scena creativa con frasi come Garden Centre, Yoga Helps, Priority Boarding e Yacht Rock, e sappiamo già che quest'estate li vedremo in giro per il mondo, a tutti gli opening e i vernissage della stagione. Insomma, il cappello è diventato un accessorio imprescindibile, capace di adattarsi a ogni stile e fascia di prezzo. Più di tutto, è un dettaglio che fa la differenza per chi sa indossarlo con disinvoltura, soprattutto ora che – si spera – il sole tornerà a farsi sentire.