A Guide to All Creative Directors

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Adesso la musica si ascolta con gli occhi

Da Miley Cyrus a The Weeknd, tornano i video album

Adesso la musica si ascolta con gli occhi Da Miley Cyrus a The Weeknd, tornano i video album

In un’epoca in cui le persone ascoltano i brani su Spotify mentre scorrono il feed di Instagram, l’unico modo per attirare l’attenzione è creare qualcosa che coinvolga tutti i sensi. È per questo che i video album sono tornati al centro della scena musicale con l'uscita, nelle prossime settimane, dei film Hurry Up Tomorrow di The Weeknd e Something Beautiful di Miley Cyrus, rispettivamente il 23 e il 27 giugno. La vista accompagna l’audio formando un nuovo linguaggio e creando un’esperienza immersiva e sinestetica. I film musicali funzionano perché oggi non basta più ascoltare la musica, oggi un album bisogna vestirlo, ambientarlo, un fenomeno che sta restituendo ai video la centralità artistica e commerciale perduta. Per chi fa musica, i video album sono diventati il formato ideale per controllare la narrativa estetica. Così nascono le migliori collaborazioni con i brand di moda: dall’abito rosso firmato Jean Paul Gaultier indossato da Rosalía in Motomami ai pantaloni utility di Craig Green nel video album di FKA twigs, gli abiti diventano parte attiva dei progetti musicali. 

Per chi è cresciuto guardando MTV, l’idea di accompagnare un singolo con un video non è certo nuova, ma i visual album sono un’altra storia - basti pensare al film d’animazione psichedelico dei Beatles datato 1966 Yellow Submarine, da cui è poi nato l’omonimo album musicale, e a Interstellar 555, lo sci-fi dei Daft Punk rilasciato nel 2003. Nella musica contemporanea è Beyoncé a diventare l’apripista ufficiale di questo format con Lemonade, visual album omonimo del disco musicale uscito nel 2016. In Lemonade, ogni outfit costruisce una specifica atmosfera, con i dodici singoli che equivalgono ad altrettanti capitoli, ciascuno indicante uno stato d'animo ben preciso che segna l'evoluzione emotiva del lavoro più introspettivo e vero di Beyoncé. Per sviluppare l'immaginario visivo del disco nonché le fasi stesse del racconto, l’artista ha collaborato con la poetessa britannica di origine somale Warsan Shire, che con i suoi versi accompagna la voce e le immagini dell’album. Ed ecco che, man mano che le immagini scorrono sul video, vediamo la cantante in una New Orleans apocalittica distruggere praticamente ogni cosa con indosso un abito giallo in chiffon disegnato da Peter Dundas per Roberto Cavalli o quando in 6 Inch, brano che vede il feat. di The Weeknd, incendia una casa indossando un tuxedo broccato e sandali con maxi platform firmati Gucci.

@beyhiveee0 oh hold up the smash it that you are #beyhive #beyonce #beyonceknowlescarter #holdup #lemonade Hold Up - Beyoncé

Dopo Beyoncé altri musicisti hanno flirtato con il cinema. Tra i più noti Kendrick Lamar, con good ki, m.A.A.d city, Rosalía, con Motomamie FKA twigs con un video di 16 minuti dell’omonimo EP M3LL155X; in ognuno di questi casi, gli artisti si sono spinti verso un linguaggio più filmico che musicale. Quest’anno le cose si fanno ancora più interessanti con Miley Cyrus e The Weeknd che, nello stesso mese, prenderanno le redini dei cinema di tutto il mondo con due film per raccontare l'uscita dei nuovi album. Nonostante possano sembrare due progetti diversi, sono in realtà figli dello stesso bisogno, quello di creare un universo del tutto nuovo. La prima, con Something Beautiful, si avvicina molto allo stile di Lemonade dando alla moda un ruolo da protagonista. «La direzione della moda è sempre ispirata a Miley e alla sua musica», afferma Bradley Kenneth, da sempre stylist di Miley Cyrus, durante un’intervista per Vogue. «Deteniamo il record della più grande collezione di archivi Mugler mai inviata a un singolo individuo, il che è ancora surreale a dirsi». continua, confermando che per la pop star statunitense il linguaggio visivo della moda è importante tanto quanto la sua musica. Con Something Beautiful, Cyrus torna quindi al cuore del concetto: un disco che si guarda dall’inizio alla fine, con un’estetica fortemente coerente e un racconto autobiografico che si costruisce per immagini.

In Hurry Up Tomorrow, diretto da Trey Edward Shults e con protagonisti Jenna Ortega e Barry Keoghan, The Weeknd mette in scena il suo alter ego, Abel, e lo fa non solo attraverso il senso di incertezza e inquietudine, ma anche attraverso la scelta degli abiti. Nel film, mentre The Weeknd indossa una lunga tunica nera con cappuccio ornata da inserti in oro e guanti in latex (la stessa che vediamo nei suoi ultimi concerti del ‘Till Down After Hours Tour), Abel è sempre in jeans, canotta e felpa, rappresentando la sua controparte più reale. The Weeknd è un colosso della musica, e lo dimostra attraverso i suoi abiti che non passano mai inosservati. Abel, invece, si nasconde ancora nell’ombra di quel mostro della musica, avvolgendosi in una semplice felpa oversize. Quello che è certo, però, è che entrambi gli artisti non hanno lasciato al caso la scelta degli abiti, volendo in ogni modo possibile raccontare la loro trasformazione, le loro insicurezze e i loro punti di forza. 

@thezonexo SHUT THE F**K UP HD @The Weeknd #abeltesfaye #theweeknd #abelxo #hurryuptomorrowmovie #theweekndisourthing #abel #xo #hurryuptomorrow #theweekndxo #fanpage #fyp original sound -

La moda e la musica si trovano, ancora una volta, in una relazione simbiotica. La prima diventa regia emotiva che permette di raccontare quello che neanche le parole riescono ad esprimere. Insieme, questi due linguaggi, opposti ma complementari, mettono in atto una strategia di marketing senza eguali. Il format degli album audiovisivi è la soluzione perfetta per l’industria pop: il pubblico, intrigato dall’esperienza multisensoriale, viene attirato sia dai visual che dal sound del progetto. In più, con i prezzi dei concerti alle stelle, la proiezione nei cinema rende l’interazione tra artista e fan più inclusiva, portando la magia del live ovunque a un prezzo più accessibile. Inoltre, non sono da sottovalutare le partnership tra artisti e brand di moda che rendono più interessanti i progetti e supportano le ambizioni costosissime dei loro autori. I video album sono quello di cui necessitiamo ora: non più una playlist, ma un mondo in cui immergersi in toto.