
Tutte le sante e le monache citate da Rosalía in "Lux" Oltre a Santa Rosalía, ovviamente
Cantato in 13 lingue diverse - 14, se si è in grado di cogliere la differenza tra spagnolo e catalano – LUX, il nuovo disco di Rosalía, sta facendo molto parlare di sé, anche perché, come ha scritto NPR, sembra essere stato realizzato da un'artista che «proviene da ogni luogo e vive contemporaneamente in tutto il mondo». Tra le varie influenze dichiarate nelle interviste pre-lancio, oltre ai romanzi della scrittrice brasiliana Clarice Lispector e alle teorie femministe di Simone Weil e Ursula K Le Guin, ci sono molte agiografie, storie di sante o di figure paragonabili ad esse in altre culture e religioni provenienti da tutto il mondo. Nello specifico, Rosalía ha dichiarato che l'album è incentrato sul concetto di «misticismo femminile» e in particolare sul modo in cui le sante hanno affrontato la lussuria, la mortalità e la natura fallibile degli esseri umani. Del resto, il vestito da suora sulla copertina lasciava pochi dubbi.
Santa Teresa di Gesù in Reliquia
Rosalía cantando “RELIQUIA” en #LOS40MusicAwards pic.twitter.com/JiTIugCYXG
— ROSALÍA LATINOAMÉRICA (@rosalia_latam) November 7, 2025
Dopo l’ouverture di Sexo, Violencia y llantas che introduce il tema centrale del dualismo sacro/profano, la prima canzone che fa riferimento alla vita di una santa è Reliquia. Nella tradizione cristiana, il concetto di reliquia si riferisce a ogni resto del corpo oppure a un oggetto di una persona venerata come santa. Nel brano di Rosalía, è rappresentata prima dal cuore e poi dall’intero corpo della cantante protagonista. L’ispirazione dichiarata è Santa Teresa di Gesù, religiosa e mistica spagnola, meglio nota come Santa Teresa D’Avila (1515-1582), i cui arti, alla sua morte, furono amputati, spartiti e trasformati in reliquie, così come il suo cuore ancora oggi conservato in perfetto stato presso il Monastero di Alba de Tormes (Salamanca).
Santa Teresa D’Avila in Divinize e Sauvignon Blanc
Questa idea del corpo come reliquia religiosa si espande nella canzone successiva, Divinize, in cui «Ogni vertebra rivela un mistero» e la colonna vertebrale diventa un rosario su cui pregare. La storia di Santa Teresa D’Avila è stata, inoltre, d’ispirazione anche per il brano intitolato Sauvignon Blanc in cui Rosalía abbandona i beni materiali - «Butterò via le mie Jimmy Choo, Lascerò cadere la mia porcellana / E regalerò il mio pianoforte a muro» - emulando il comportamento della santa che decise di liberarsi di tutte le cose materiali per seguire un altro percorso di vita.
Ryōnen Gensō in Porcelana
rosalia cantando en japonés en “porcelana” pic.twitter.com/a7tPfAkPzG
— focu ‘ranni (@luxificado) November 7, 2025
Tornando al primo movimento del disco, con il brano intitolato Porcelana Rosalía compie uno dei suoi tanti salti spazio-temporali, catapultandoci in un altro continente e in un altro tempo. Il flamenco-hip-hop di Porcelana è infatti ispirato alla vita di Ryōnen Gensō, una monaca e poetessa giapponese del XVII secolo, la cui vicenda personale ha profondamente colpito la cantante catalana. Nata a Kyoto nel 1646 da una famiglia di antico lignaggio, Ryōnen Gensō era rinomata per la sua bellezza e intelligenza. Dopo essere diventata monaca, tentò di entrare in un tempio per dedicarsi anima e corpo agli studi zen più approfonditi, ma venne respinta per via della sua bellezza, considerata una distrazione eccessiva per gli altri allievi del tempio. In risposta, Genso bruciò il proprio viso per il dolore. Una delle sue opere che ci sono state tramandate è proprio il racconto poetico del suo auto-sfregiamento:
Un tempo, per divertirmi a corte, bruciavo incenso di orchidea;
ora, per entrare nella vita Zen, brucio il mio viso.
Le quattro stagioni passano naturalmente in questo modo,
ma non so chi sono io in mezzo al cambiamento.
In questo mondo vivente
il corpo che abbandono e brucio
sarebbe miserabile
se pensassi a me stessa
come a qualcosa di diverso dalla legna da ardere.
La strofa della canzone di Rosalía tradotta dal giapponese racconta la medesima esperienza:
Rovinerò la mia bellezza prima che tu la rovini
Pensi che io sia strana? È un talento innato
Sono la regina del caos perché Dio ha deciso così.
Sun Bu'er e Miriam in Novia Robot
Una vicenda incredibilmente simile è quella che ha in parte ispirato Novia Robot (brano presente solo nella versione fisica del disco e non in quella digitale). La canzone è incentrata sulla storia della maestra taoista e poetessa cinese Sun Bu'er (1119–1182) che ha intenzionalmente rovinato la sua bellezza spruzzandosi olio bollente sul viso per evitare molestie e violenze da parte degli uomini durante un viaggio intrapreso da sola da Shandong a Luoyang.
Non si tratta, però, dell’unica fonte d’ispirazione del brano, che si conclude con un verso in ebraico, la cui traduzione suona all’incirca così: «Sono nata per ribellarmi / E mi ribello per rinascere / Se la pressione crea i diamanti, perché non brilliamo tutti?». A ispirarlo è stata una figura importante della cultura ebraica, la profetessa ribelle Miriam. Citata nelle sacre scritture, si tratta della sorella di Mosè, artefice dell’inno cantato insieme ad altre donne quando il popolo d'Israele attraversò il Mar Rosso e le truppe del faraone furono annegate nelle sue acque dall'ira di Dio. Si tratta di uno dei più antichi componimenti poetici della storia ebraica - «Voglio cantare in onore del Signore: perché ha mirabilmente trionfato, ha gettato in mare cavallo e cavaliere.» (Esodo 15:20-21[1]).
San Francesco e Santa Chiara d’Assisi in Mio Cristo Piange Diamanti
Mío Cristo Piange Diamanti by Rosalía pic.twitter.com/FtxPim9dAG
— daf jurídico bad bunny (@versacethv) November 7, 2025
L’ultima canzone del primo movimento, Mio Cristo Piange Diamanti, è diventata subito famosissima nel nostro paese perché cantata interamente in italiano. Rosalia ha spiegato che in questo caso la scelta è ricaduta sul nostro idioma perché il brano fa riferimento al rapporto tra San Francesco e Santa Chiara d’Assisi e nello specifico all'idea di relazione come amicizia e sostegno reciproco, amore non possessivo e unione spirituale senza contatto fisico, elementi spesso citati negli studi agiografici di entrambe le figure. Da qui nascono versi come «Mio caro amico / L'amore che non si sceglie e non si lascia cadere / Mio caro amico / Con te la gravità è graziosa e la grazia è grave» (probabile riferimento a La pesanteur et la grâce di Simone Weil).
Hildegard von Bingen e Vimalā in Berghain
Nel secondo movimento ci sono tre figure femminili fondamentali citate ripetutamente da Rosalia nelle varie interviste. La prima è la badessa tedesca Hildegard von Bingen ispiratrice del singolo Berghain, il cui titolo, più che fare riferimento al noto club berlinese citato in varie recensioni, rimanda direttamente al significato originale della parola tedesca, ovvero «bosco» (hain) di «montagna» (berg). Come ha detto la stessa Rosalia, «Significa un gruppo di alberi nella foresta e mi sembra che tutti noi abbiamo questi labirinti nella nostra testa, queste foreste di pensieri in cui ci si può perdere».
Von Bingen era famosa per le sue visioni divine che lei stessa ha descritto vividamente come la sensazione che «il cielo si aprisse e una luce ardente di straordinaria brillantezza venisse a permeare tutto il mio cervello e infiammasse tutto il mio cuore e tutto il mio petto». In maniera simile, la strofa tedesca della canzone recita «La fiamma penetra nel mio cervello / Come un orsacchiotto di piombo / Conservo molte cose nel mio cuore / Ecco perché il mio cuore è così pesante». Ma Rosalia ha citato come fonte d’ispirazione anche la monaca indiana Vimalā, una delle prime donne a scrivere nel Therīgāthā, un'antica raccolta di poesie buddiste scritta da suore. Nella sua intervista rilasciata a Popcast, Rosalia si è detta particolarmente colpita dallo scoprire che Vimalā fosse anche una prostituta e da come questo fosse in netto contrasto con la nostra concezione occidentale di santità.
Santa Olga di Kiev in De Madrugá
rosalía at lux listening party in barcelona. she easily creates the most artistic and atmospheric stages for her releases. this is so beautiful. pic.twitter.com/8fGsHLRcTz
— (@moto444ngel) November 6, 2025
La stessa cosa vale anche per Santa Olga di Kiev, vissuta nel X secolo, che ha ispirato la cantate in De Madrugà. In un'intervista al Guardian, Rosalía ha spiegato: «Era considerata una santa perché aveva portato molte persone a quella religione. Ma in realtà era un’assassina: quando suo marito fu ucciso, lei, per vendetta, uccise molti uomini. È incredibile che una persona del genere possa diventare una santa. Nelle diverse religioni, contesti e culture, la santità è intesa in modi così diversi». In De Madrugá, Rosalia canta alcune strofe in ucraino per evocare il fervore di Olga di Kiev: «Я не шукаю помсти/ помста шукає мене (Non voglio vendetta/ la vendetta vuole me).»
Giovanna D’Arco in Jeanne e Santa Rosalia di Palermo in Focu 'ranni
Solo sulla versione fisica del disco abbiamo anche la famosa vicenda di Giovanna D’Arco evocata nel brano cantato in francese, Jeanne, e quella dell’omonima Santa Rosalia di Palermo cantata in siciliano nel brano intitolato Focu 'ranni (grande fuoco). La «santuzza», come viene chiamata dai palermitani, è famosa e venerata dalla cittadinanza per il miracolo con cui salvò la città dalla peste nel 1625, ma a colpire la cantante è stata soprattutto la sua vicenda umana e il fatto che sia fuggita dall'altare prima delle nozze per dedicarsi a Dio, vivendo da eremita. Ci siamo persi il matrimonio di Rosalia? Probabilmente, meglio così.
Rabia al Adawiyya in La Yugular
así se siente escuchar “la yugular” #lux pic.twitter.com/PG3gHBxgQS
— ִֶָ (@sabrimilia) November 6, 2025
L’ultima figura da citare in questo girone mistico femminile fa la sua comparsa in quella che è probabilmente la canzone più significativa dell’album per via del suo alto valore simbolico. Il brano si intitola La Yugular, e la mistica di riferimento in questo caso è «la madre del sufismo» Rabia al Adawiyya. La canzone può essere in un certo senso considerata come una prima elementare esplorazione teologica dell’Islam. Il titolo è ispirato a un verso del Corano in cui si dice che Dio ti è più vicino della tua stessa vena giugulare, che Rosalía cita nella prima strofa del brano, «Tú que estás lejos / Y a la vez más cerca / Que mi propia vena yugular».
La forza del brano sta nel racchiudere a suo modo l'idea islamica che siamo tutti un'unica anima. È quello che Rosalía prova a dire con il verso «Yo quepo en el mundo Y el mundo cabe en mí / Yo ocupo el mundo Y el mundo me ocupa a mí (io sto nel mondo e il mondo sta in me / io occupo il mondo e il mondo occupa me)». Lo ha spiegato pubblicamente al NYT: «Io esisto nel mondo e il mondo esiste dentro di me. Spero che il mio amore sia plurale e infinito. Allo stesso modo in cui io sono qui e tutto può essere qui. Come posso spiegare questo in una canzone? Ci ho provato. È quello che si può trovare in “La Yugular”. È di questo che parla».
Il concetto di paradiso in LUX
Il verso in arabo contenuto nella canzone من أجلك أدمَّر السماء، من أجلك أهدم الجحيم، فلا وعود ولا وعيد, «Per te distruggerei i cieli, per te demolirei l'inferno, senza promesse né minacce», è collegato a un aneddoto sulla vita di Rabia al Adawiyya, che, come molte cose sulla sua vita, sconfinano nella leggenda: Rabi’ah un giorno fu vista correre per una strada di Bassora, portando una torcia accesa in una mano e nell’altra un secchio d’acqua. Interrogata «O Signora della Vita Futura, dove vai e che cosa significa questo?», rispose «Voglio incendiare il Paradiso e spegnere l’Inferno, perché questi due veli spariscano e i suoi servi Lo adorino senza sperare ricompense o temere castighi». Anche Rosalía sembra voler andare oltre il concetto di paradiso, per questo il brano si chiude con una considerazione di Patti Smith (mistica ad honorem) sui sette cieli: «Sette cieli. Non è granché. Voglio vedere l'ottavo cielo. Il decimo cielo. Il millesimo cielo. Sai, è come attraversare dall'altra parte. È solo come attraversare una porta. Una porta non è sufficiente. Un milione di porte non sono sufficienti».


















































