
Quale sarà il futuro della New York Fashion Week?
Il piano del CFDA e della KFN per ridare valore alla settimana della moda americana
06 Maggio 2025
Durante la New York Fashion Week di febbraio è stata presentata una nuova partnership tra il CFDA (Council of Fashion Designers of America) e la KFN, una nuova organizzazione per il supporto dei designer della Grande Mela. La collaborazione prenderà il via ufficiale a settembre, durante il fashion month dedicato al womenswear, e avrà il compito di cambiare radicalmente la NYFW - e, di conseguenza, il futuro della moda americana. È un momento critico per il fashion system a stelle e strisce: i più grandi brand del Paese, da Tommy Hilfiger a Ralph Lauren, stanno cercando di riappropriarsi del potere che hanno perso negli ultimi anni dopo aver ceduto alla grande distribuzione, mentre i business minori o indipendenti si stanno spostando a Londra e a Parigi, come Puppets and Puppets e The Row. Gli sforzi da parte dell’industria per fare ripartire la moda di New York sono tanti e ammirevoli: la Capri Holdings, conglomerato una volta proprietario di Versace, ha ceduto il brand al Gruppo Prada per concentrarsi su Michael Kors; dopo lo sciopero dello scorso settembre è stato approvato il Fashion Workers Act per la protezione dei liberi professionisti, come le modelle e i designer indipendenti, e adesso la KFN cercherà di restituire valore (e fondi) alla New York Fashion Week.
La KFN è un’azienda nata dall’unione tra KF Fashion e N4XT Experiences, due società di eventi e di intrattenimento: la prima, che è una divisione della Kilburn Media, finanzierà il progetto, mentre N4XT Experiences, che ha acquisito la Los Angeles Fashion Week nel 2022, presterà il know-how del proprio co-founder Imad Izemrane, a capo della nuova azienda insieme all’ex presidente degli eventi per IMG, Leslie Russo. Durante una recente conferenza stampa, alcuni rappresentanti della KFN hanno raccontato il piano di rilancio per la New York Fashion Week svelando che si tratta di un progetto di lunga durata che idealmente potrebbe concludersi nel 2027. Il primo passo consiste nel lancio della Venue Collective durante la New York Fashion Week del prossimo settembre, uno showroom e un altro spazio di esposizione in cui i designer potranno presentare le proprie collezioni senza spese. La KFN ha comunicato che la passerella sarà disponibile per circa trenta designer, così che non solo possano risparmiare sui costi eccessivi della location e delle sfilate, ma anche avere più possibilità di attirare l’attenzione di buyer e altri insider del fashion system, che possono scoprire i nuovi talenti newyorchesi senza il bisogno di spostarsi per la grande città.
A seguire verranno attivati due progetti dedicati ai consumatori: uno di questi è l’American Fashion Festival, in programma per il 2026 e ispirato all’Art Basel di Miami, che permetterà agli stilisti che di solito non vengono inclusi nel calendario ufficiale della New York Fashion Week di presentare le loro collezioni in uno spazio accessibile tramite biglietto. A seguire, il prossimo anno verranno attivate iniziative per il coinvolgimento della città per ottenere nuovi fondi e verrà svelata una piattaforma digitale per i partecipanti della NYFW. Nonostante il supporto della KFN, il CFDA rimarrà comunque il principale organizzatore dell’evento, come ha chiarito lo stesso consiglio in un comunicato. Spingere l’acceleratore sugli eventi dedicati ai consumatori sarà una delle priorità della KFN, nonostante la scelta possa mettere a rischio la reputazione della NYFW. Avvicinandosi di più al pubblico e ai consumatori-tipo dei brand americani (che, a differenza di città come Parigi, qui sono molto più aspirazionali e legati allo street style), trasformerebbe la NYFW da evento privato ed esclusivo a festa collettiva per l'intera città, un progetto che se ben organizzato potrebbe finalmente aiutare la moda americana a ripartire.