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I 5 peggiori tipi di utenti che puoi trovare su Vinted

Una breve guida di sopravvivenza all'app del momento

I 5 peggiori tipi di utenti che puoi trovare su Vinted Una breve guida di sopravvivenza all'app del momento

Quando, qualche mese fa, aprendo le ante del mio armadio e scorgendo un susseguirsi di magliette, pantaloni e vestiti che non mettevo da almeno due anni, si è fatta strada nella mia testa una vocina, un mantra a cui è impossibile sfuggire: "Non lo metti? Mettilo in vendita!", su Vinted, ben inteso. E così è iniziata la mia umile avventura di venditrice sull'app di second-hand e abiti usati, consapevole che con gli introiti generati dalle vendite non ci avrei comprato casa, ma al massimo una cena. 

Nonostante l'app sia nata più di 10 anni fa in Lituania, la crescita di Vinted è stata portentosa negli ultimi anni - nel 2019 il suo gross merchandising value si attestava intorno ai 1,9 miliardi di euro -, arrivando oggi a contare 50 milioni di utenti in 15 mercati. Arrivata in Italia alla fine del 2020, l'app va forte in Germania, Spagna e soprattutto Francia: questo per dire che la concorrenza è tanta e che per la maggior parte avrete a che fare con utenti stranieri (la funzione di Google Traduttore in app vi salverà da incidenti diplomatici). L'app incoraggia gli utenti a comunicare, ad interagire prima di fare un acquisto, a fare domande e chiedere foto, mentre per gli item più desiderati vince chi piazza per primo l'offerta vincente. In generale il price point dei prodotti in vendita è piuttosto basso, quindi no, non è il posto giusto per vendere le Dunk che avete messo una sola volta, o quella giacca di Arc'teryx che non vi piace più. 

Qualche mese di utilizzo dopo eccomi qui con un resoconto sincero della mia esperienza, partendo da un presupposto che non va dimenticato: avere a che fare con le persone resta uno degli scogli più grandi verso un'esistenza felice, come testimoniano le pagine Instagram @les_pepites_de_vinted e @lesperlesde_vinted, che raccolgono i peggiori prodotti e le peggiori interazioni della piattaforma. Dunque, per risparmiarvi fatica e dispiaceri, qui sotto trovate un riassunto dei cinque peggiori tipi di utenti che potete incontrare su Vinted

1. Gli affaristi

Non c'è nulla di male nel contrattare, anzi non solo è ammesso, ma è anche consigliato, ma diciamocelo, non si parla di cifre enormi, non siamo su Grailed o StockX. Va benissimo contrattare, fare offerte, rilanciare, ma iniziare a discutere per un euro o due di differenza, addirittura non comprare qualcosa se il prezzo non scende di tre euro, mi pare eccessivo. "Riesci a scendere un pochino, c'è anche la spedizione" oppure "Sai quanto costa la spedizione?" sono le frasi tipiche della maggior parte di questi affaristi, che sono sicura hanno imparato tutti i loro trucchi dal reality Affari al Buio. È la spedizione il vero ago della bilancia che può far oscillare il prezzo di un prodotto, soprattutto se il compratore non vive in Italia. La vostra voglia di avere a che fare con queste persone dipende solo da quanto desiderate liberarvi di quell'oggetto in vendita. 

2. Quelli che ghostano 

Pensavo, o almeno speravo, fosse una prassi non dico scomparsa, ma quanto meno relegata alle faccende di cuore e alle dating app. Invece, con mia grande sorpresa, ho scoperto che è un'abitudine ancora molto forte anche quando si tratta di acquisti su Vinted. L'utente-ghost è solito fare domande sull'item in vendita, in molti casi richiede qualche foto aggiuntiva, i più spavaldi fanno addirittura un'offerta e nel tempo in cui l'accettate loro si sono volatilizzati, scomparsi, spartiti. Come su Tinder, meglio starne alla larga, non c'è possibilità di concludere alcun affare

3. I piazzisti

Che sono un po' come quelli che su Tinder vi chiedono il numero di telefono o di uscire al secondo messaggio. Su Vinted per innescare questo meccanismo basta un semplice like, un innocente cuoricino sotto ad un item in vendita per far sì che in men che non si dica si palesino nei vostri DM chiedendovi se siete davvero interessati, assicurandovi che sono disposti ad abbassare il prezzo, facendovi insomma capire che vogliono concludere l'affare. Non avrete il cuore di confessargli che si trattava di un like senza significato, di un interesse volatile frutto dello scrolling notturno, e imbarazzati, lascerete quell'item lì, per sempre, invenduto. Ogni tanto ghostano anche le brave persone. 

4. Gli inquisitori

Non fraintendetemi, è legittimo fare domande, chiedere qualche info in più sul prodotto, ma c'è un limite a tutto. Condizioni? Quando l'hai acquistato? Quanto l'hai usato? È veramente nero? A me pare blu. Quando puoi spedirlo? E il più delle volte sono pronti a mettere in dubbio le vostre risposte, facendovi notare quanto quella scarpa sembri usata, quanto quella maglietta nasconda in realtà un difetto per cui dovete abbassare il prezzo. Okay la cordialità, okay la community, ma state pur sempre comprando un paio di adidas usate, non un appartamento in centro.

5. Quelli senza vergogna 

Scrollando tra diverse tipologie di prodotto, sono incappata mio malgrado in quegli utenti senza ritegno,  quei famosi venditori che come in The Wolf of Wall Street sarebbero capaci di venderti anche una penna. Stivali in pelle neri, che un tempo saranno stati anche belli e di indubbia qualità, venduti a 60€ quando è chiaro che sono stati indossati per decenni; sneaker etichettate come nuove ma palesemente mangiate dal cane; borse vintage Balenciaga definite in ottime condizioni, ah sì, a parte lo squarcio nella parte posteriore; calzini bianchi in spugna inseparabili compagni di ogni lezione di educazione fisica. Ho visto portapranzo, vasi, matite, batterie, schede telefoniche, appendini, angioletti di ceramica in vendita su Vinted, ed è stato come trovarmi in qualsiasi mercatino dell'usato, stipato di roba e con una brutta cera. Ogni tanto il secchio della spazzatura ha il suo perché