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5 cose da sapere sul rapporto fra Rick Owens e le sneaker

Qualcuno ha detto Proto-Dunk?

5 cose da sapere sul rapporto fra Rick Owens e le sneaker Qualcuno ha detto Proto-Dunk?
Rick Owens SS18
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Rick Owens FW14
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Rick Owens FW06 "Dustulator"
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UPDATE 25/05/2021: Nel corso della stesura di questo articolo è stato colpevolmente omesso la fonte primaria di molti delle nozioni e opinioni riportate nello stesso articolo: il video-saggio History of Rick Owens Sneakers di Geocasket. L'autore ha segnalato l'assenza di credit e la versione dell'articolo che potete leggere oggi contiene il giusto riconoscimento a Geocasket.
La redazione di nss magazine si scusa per l'accaduto nei confronti dell'autore e nei confronti dei lettori che da anni ripongono fiducia nel modo di fare informazione del magazine. nss ha sempre cercato di applicare standard giornalistici - come il fact-checking e il credito alle fonti - alla content production, questo errore sarà uno stimolo per migliorare. 

 

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Per essere un designer che ha costruito una parte enorme della propria fama sulle sneaker, Rick Owens le disegna solo perché ne ha bisogno – il designer ha una passione per lo sport e l’attività fisica. In un’intervista a Footwear News del 2016, Owens disse: «Non ho mai amato le sneaker. L’unica ragione per cui ho cominciato a produrle è perché ne ero deluso. Erano scarpe così prosaiche. Le volevo rendere più esotiche». In questa frase si potrebbe racchiudere il paradosso che sta dietro a tutte le più celebri sneaker disegnate da Owens: l’ambizione di poter elevare anche oggetti normali e “prosaici” a design artistico. Tutto il design di Owens è, in fondo, una sua personalissima rilettura del mondo e dei suoi fenomeni (ambizione che si estende persino ad arredo e posate da tavola) ed è ovvio che, di fronte a un fenomeno enorme come è quello della sneaker culture, il designer abbia deciso di mettersi alla prova. Non immaginava forse però che proprio quelle sneaker di design, le prime del proprio genere, pensate per essere una reazione alla banalità da lui percepita, avrebbero finito per alimentare quello stesso hype a cui volevano contrapporsi. 

Per affrontare la complessa mitologia che circonda le sneaker di Owens non basterebbe forse un libro, ma per chiunque sia all’entry level ci sono dei fatti di base da stabilire per comprenderne la genesi e l’evoluzione. Per questo abbiamo elencato 5 cose da sapere sul rapporto fra Rick Owens e le sneaker.

A Rick Owens non piacciono le sneaker

Nel 2017, Owens disse alla rivista Vestoj: «Indosso solo le mie sneaker. Sono diventato famoso per le sneakers, il che è ironico considerando che quando ho iniziato a farle era quasi una parodia. Pensavo che le scarpe da ginnastica fossero le cose più noiose del pianeta. Per me rappresentavano la banalità totale. Ma stavo andando in palestra e ne avevo bisogno, così ho iniziato a farne la mia versione esagerata, e sono diventati una mia firma. È una delle cose che vendo di più ora. Quelli che indosso sono su un calzino in pelle stretch: sono una specie di sneaker abbinata a un guanto da opera in pelle». Una simile risposta venne data da Owens quando gli domandarono perché avesse stretto una partnership con adidas: il desiger disse che, arrivat a 50 anni, doveva iniziare a correre e aveva chiamato adidas per disegnare sneaker da corsa. Perché scegliere adidas? «È un brand classico che mi ricorda l’hip-hop anni ’80. Sono genuine, autentiche e old school – per questo le trovo affascinanti», disse il designer a WWD.

Quali sono le prime sneaker prodotte da Rick Owens

Anche se numerose fonti collocano il debutto delle Dunk nella collezione FW06 “Dustulator”, come ha riportato il blogger Geocasket nel suo video History of Rick Owens Sneakers, le prime sneaker di Rick Owens, note anche come Proto-Dunk furono prodotte per la collezione FW05 insieme a un altro modello ora rarissimo presentato solo per il mercato femminile e noto come Cut-Out Dunks, apparse famosamente in un photoshoot con protagonista la top model russa Sasha Pivoravova. La rarità di queste prime scarpe (mai rilasciate commercialmente) gli ha fatto raggiungere prezzi di resell astronomici – come un paio venduto su Grailed a 9000$. Le Proto-Dunk erano di scarsa qualità, con la tomaia e la suola semplicemente incollate fra loro. Lo stesso Owens disse in seguito a Footwear News che: «La costruzione era completamente sbagliata». La forma definitiva della Dunk apparve invece nella collezione SS06 con la Shearling Nubuck Dunk seguita dalla Dunk che poi apparve nella FW06. Tutti questi primi modelli sono caratterizzati da graffette metalliche, come quelle di una pinzatrice, che legano le varie parti. Ancora oggi le pinze vengono mostrate, se intatte, per dimostrare la buona condizione delle scarpe.

Le Dunk non imitano solo Nike

Le Dunk sono diventate famose per la loro palese imitazione di Nike, ma in realtà Owens pescò a piene mani dal linguaggio di adidas e Puma per creare la sua prima, celebre sneaker. Il famoso Swoosh delle Dunk infatti non imita soltanto Nike ma è anche un’inversione della stripe di Puma mentre le tre linee che l’attraversano si rifanno ad adidas. Un prototipo del 2007, mostra anche che Owens aveva iniziato a lavorare su un’imitazione delle Vans Old Skool che non entrò mai in commercio mentre, con la collezione FW13, apparvero le Ramones, reinterpretazione delle Converse. L’imitazione ad adidas divenne invece più palese con le Crust Dunks della FW09 decorate da tre cuciture laterali simili alle three stripes. Altri elementi di design apparvero in seguito, con la release delle Short Tongue Geobasket del 2010, i cui primi modelli presentavano un toebox con impunture che imitava quello di Nike e avevano ancora il dettaglio dei punti metallici. Più tardi una versione low cut della silhouette si trasformò nella Turbobasket della SS10.

Nike non mandò mai una lettera a Owens

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Rick Owens FW14
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Rick Owens FW12

Secondo la leggenda, alimentata dallo stesso Owens, Nike avrebbe inviato una cease-and-desist letter al designer per interrompere la produzione delle Dunks. Owens disse in un’intervista che la lettera lo fece «andare in estasi» anche se, come riporta Asaf Rotman di Grailed, non ci sono prove concrete che la lettera sia mai stata mandata e Nike non ha mai detto di averlo fatto. Per di più, le Dunks rimasero in vendita almeno fino al 2010 nei negozi del brand. Fatto sta che il design venne cambiato dando vita alle Geobasket come le conosciamo, e alimentando il mito di quella “prima edizione” di sneaker che già due anni dopo il loro debutto erano diventate rarissime e che furono la base per la nascita dell’hype intorno alle sneaker di Owens quando la mania delle designer sneaker si diffuse intorno al 2016.

Le Dunk furono le prime sneaker di lusso di sempre

Rick Owens FW06 "Dustulator"
Rick Owens FW06 "Dustulator"
Rick Owens FW06 "Dustulator"
Rick Owens FW06 "Dustulator"
Rick Owens FW06 "Dustulator"
Rick Owens FW06 "Dustulator"
Rick Owens FW06 "Dustulator"

Le Dunk furono le prime sneaker del proprio genere. Prima di loro non esistevano designer sneaker di lusso, con un prezzo che superava il migliaio di dollari. Non che i brand di moda non avessero mai prodotto una sneaker propria, ma fino ad allora si era trattato di prodotti di categoria “bassa” e le stesse luxury sneaker più celebri in quegli anni, le America’s Cup di Prada, erano tutto sommato molto accessibili al pubblico generale – un entry point. Il prezzo e la qualità delle Dunk, combinati con l’aria di leggenda che circonda la loro “prima edizione”, alimentò la loro fama all’interno dei circoli della moda avant-garde e aprì la strada a una serie di iterazioni extra lusso di molte altre silhouette negli anni futuri – specialmente dopo la partnership firmata da Owens con adidas che durò dal 2013 fino al 2017.