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Arc’teryx è il nuovo brand preferito di Virgil Abloh e Drake

Entrambi indossavano l'Alpha Jacket del brand al Nike Future Sport Forum

Arc’teryx è il nuovo brand preferito di Virgil Abloh e Drake Entrambi indossavano l'Alpha Jacket del brand al Nike Future Sport Forum

Arc’teryx è uno di quei brand che sono rimasti sempre fedeli alle proprie origini e che non hanno mai fatto concessioni alla moda. Si tratta di uno dei migliori marchi al mondo specializzati in outdoor gear tecnico, fondato da fanatici del mountaineering e dedicato ad escursionisti a cui serve abbigliamento dalle performance elevate. Tagli tecnici, tessuti ipertecnologici e un'estetica essenziale, la stessa che negli ultimi anni è stata presa in prestito dai brand street e dell'alta nel trend che la rivista The Cut definì gorpcore. La presenza di parka, piumini d’alta montagna, fleece termici e scarponi da trekking è diventata qualcosa di normale in mezzo al pubblico delle fashion week.
Eppure se brand come The North Face, Salomon e Canada Goose sono diventati nomi popolari grazie sopratutto alle collaborazioni (basti pensare a North Face x Supreme, Salomon x Palace), Arc’teryx è rimasto invece vergine al mondo della moda, sia a causa dei costi medi elevati dei suoi prodotti sia per non aver mostrato il minimo interesse a farsi gentrificare dal mondo della moda.
Deve essere stata proprio quest'attitudine Real che deve aver triggerato di figure del calibro di Virgil Abloh, Frank Ocean e Drake. Abloh ha indossato l’outerwear di Arc’teryx sia al Nike Future Sport Forum, durante il quale Drake ha sfoggiato lo stesso identico modello di Alpha Jacket, sia all’ultima sfilata di Louis Vuitton, occasione in cui Frank Ocean indossava un cappello del brand e persino mentre era a sciare, mostrando in una delle sue storie Instagram un paio di pantaloni da snowboard del brand.

Nel mondo della moda non esistono coincidenze ma non bisogna pensare che la moda del Nuovo Lusso ignorasse Arc’teryx, che invece è uno dei brand cult tra gli addetti ai lavori e i designer che ammirano la cura nella scelta dei materiali e i tagli e fit quasi brutali delle Shell Jacket. Quelle indossate da Abloh e Drake, fra le altre cose, fanno parte della dotazione delle forze dell'ordine canadesi. L'acronimo LEAF sta infatti per Law Enforcement & Armed Forces e non è possibile acquistarle online se si è sprovvisti di uno speciale account e password.
Dopo la doppia pubblica uscita di Abloh c'è motivo di credere, dunque, che Arc’teryx non rimarrà nella sua nicchia ancora a lungo. Ma come mai un brand del genere è diventato di culto? Tre motivi: materiali, design, costruzione. Oltre a una tendenza a non compromettersi mai con la moda – che è proprio il motivo per cui la moda sembra essersene innamorata.

Arc’teryx è apparso per la prima volta nel 1991, un nome ideato dall’allora direttore Jeremy Guard in occasione dell’ingresso nel mercato statunitense, ma era stato fondato sotto il nome di Rock Solid dal canadese Dave Lane alla fine degli anni ‘80. Il logo che accompagna l’attuale nome è stato disegnato da  Micheal Hofler a partire dal fossile dell’Aracheopteryx, il primo passo evolutivo intermedio che dai dinosauri avrebbe portato agli uccelli. La scelta di questo animale preistorico sta a significare la spinta evolutiva che, per così dire, “mette le ali” a una nuova generazione. E l’evoluzione tecnologica è stata anche il valore centrale del brand in oltre trent’anni di esistenza, facendone uno dei più avanzati che esistano oggi.

Il processo di design che ha reso Arc’teryx celebre è strettamente legato allo sviluppo delle proprie tecnologie. Da quando il brand possiede la propria fabbrica di Vancouver, nel 2016, è in grado di produrre i propri materiali e creare le proprie macchine industriali. Un tipo di vantaggio che nessun altro brand del settore possiede. Il team di designer, esperti di materiali, creatori di pattern e product developers, che sono anche appassionati ed esperti di mountaineering, funziona come un think tank. Possedendo la propria fabbrica ed essendo vicinissimi a scenari naturali come la Cordigliera Pacifica e le foreste pluviali temperate, i designer di Arc’teryx sono in grado di produrre un progetto, prototiparlo  e testarlo di persona sul campo nel giro di una settimana. L’estetica è secondaria alla pratica, nei valori del brand, e le performance e la longevità dei suoi prodotti sono così elevate da diventare lo standard per i professionisti dell’alta montagna – e adesso, a quanto pare, anche per i designer d’alta moda e le celebrità che li circondano. Ma tutta la reputazione di Arc’teryx poggia proprio sulla sua resistenza alla moda.

Come capita a molti brand specializzati in apparel tecnico e distanti dal mondo della moda, Arc’teryx ha costruito la propria fama e reputazione senza investire in campagne marketing ma diventando popolare fra gli insider degli sport outdoor e costruendo la propria fanbase col tempo. È anche vero però che l’apparizione dell’Alpha Jacket addosso a Virgil Abloh e Drake in un evento importante come il Nike Future Sport Forum può far ipotizzare che il prossimo passo del brand di techwear sarà nel campo della moda.  A sostegno di quest’ipotesi c’è l’ondata outdoor gear vista in gran parte delle collaborazioni viste alla fine dello scorso anno e che potrebbe trovare fra gli archivi di Arc’teryx una miniera d’oro per future collaborazioni.