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Gay nel Calcio moderno - Chi sono?

Storie di Omosessuali e Bisex

Gay nel Calcio moderno - Chi sono? Storie di Omosessuali e Bisex

Spagna, è l'estate del 1982. Nella nazione iberica si stanno svolgendo i Mondiali di calcio e l'Italia di Bearzot (futura campione del Mondo) si trova in ritiro a Vigo, città in cui gli azzurri giocano le tre partite del girone eliminatorio. La squadra non sta andando bene, rischia di uscire mestamente dalla competizione e, come se non bastasse, la stampa italiana non perde occasione per attaccare i calciatori in ogni modo, avanzando addirittura illazioni (tutto sommato ironiche) su rapporti omosessuali tra alcuni giocatori; è il caso di Pablito Rossi (vero eroe nazionale di quel mondiale) e Antonio Cabrini, detto il 'Bell'Antonio'.

 I due convivevano nella stessa stanza d'albergo e spesso venivano visti in atteggiamenti affettuosi; tant'è, la stampa ironizzò su questo legame così stretto e, addirittura, indicò in Cabrini la 'muchacha' della coppia; apriti cielo, da quel giorno si scatenò una guerra tra i calciatori azzurri e la stampa. In quell'Italia di inizio anni '80, la possibilità che l'omosessualità fosse presente nel 'mascolino' mondo del calcio era ripudiata dai tifosi e dai calciatori stessi nonostante si fosse ormai alle soglie del 21° secolo. Morale della favola, i giocatori decisero addirittura di chiudere i rapporti con la stampa in maniera definitiva fino al termine del torneo. Chissà che quell'attacco alle tendenze sessuali della nazionale non abbia favorito la coesione del gruppo e la conseguente vittoria finale del Mondiale. Il caso 'Rossi-Cabrini' ebbe una risonanza mediatica enorme in Italia e, per la prima volta, si parlò della possibile presenza di giocatori omosessuali nel calcio; un argomento 'tabù', una questione da sempre coperta da un velo d'omerta. Non è che oggi le cose siano cambiate, anzi, si fa ancora fatica a trattare l'argomento nonostante l'omosessualità sia stata sdoganata in gran parte dei campi lavorativi e sociali. Di sicuro, i calciatori contemporanei risultano molto più 'metrosessuali' rispetto al passato e, di conseguenza, le possibilità di esser apostrofati come 'Gay' aumentano sensibilmente. Parliamoci chiaro: in questa sede  si farà riferimento  alle storie di calciatori che hanno avuto il coraggio di fare 'coming out' e, in altri casi, analizzeremo i  vezzi estetici e i pettegolezzi relativi a chi, come Cristiano Ronaldo o  Marco Borriello, cura il proprio aspetto estetico manco fosse una “top-model”. 

Justin Fashnau - Nato in Inghilterra da genitori nigeriani, Fashnau fu il primo calciatore a dichiararsi 'Gay' pubblicamente. Il suo 'caming out' avvenne nel 1990 dopo che, per tutto il decennio passato, le voci sulle  frequentazioni notturne di bar e locali per omosessuali stroncarono la sua ascesa nel calcio inglese. 

Quello che ha passato il povero Fashanu dopo essersi dichiarato omosessuale ha dell'incredibile: il fratello (anch'egli calciatore) lo ripudiò letteralmente, la comunità nera britannica valutò l'azione di Fashnau come "svergognata, un affronto alla comunità nera, un danno d'immagine patetico ed imperdonabile". Insomma, dichiarare pubblicamente le proprie preferenze sessuali significò la fine della carriera calcistica di Fashnau e l'inizio di un periodo di solitudine e depressione. Trasferitosi negli Stati Uniti a metà anni '90, Fashnau riesce a trovare lavoro come allenatore di una squadra del Maryland ma un altro episodio complica irrimediabilmente la vita dell'ex calciatore: nel '98 viene accusato di stupro da un suo giocatore, un'accusa poi rivelatasi falsa che comunque spinse Fashnau, due settimane dopo, al suicidio. 

Robbie Rogers - Quella del calciatore americano è una storia balzata agli onori della cronaca sportiva pochi mesi fa. Nello scorso mese di marzo, Rogers decide di lasciare il calcio giocato a soli 27 anni a causa di un gravissimo infortunio al ginocchio occorsogli durante una partita del Leeds United, la squadra in cui militava. Rogers convoca una conferenza stampa in cui, oltra ad annunciare il suo ritiro dal calcio, dichiara la sua omosessualità. Memore di quanto capitato al povero Fashnau, Rogers rivela di non aver voluto esternare precedentemente questa importante informazione per paura di esser isolato e vessato da colleghi, allenatori e tifosi. Al quotidiano inglese 'The Guardian' Rogers ha dichiarato: "Non credo che tutti i tifosi siano omofobi, così come gli allenatori e gli altri calciatori. Allo stesso tempo, però, credo che se avessi reso nota la mia omosessualità già da qualche anno, sarei stato visto diversamente e la cosa non mi sarebbe piaciuta affatto. Spesso ho dovuto sopportare frasi di allenatori che urlavano 'non passare la palla come un frocio'. Esternazioni a cui volevo rispondere con un bel 'vaffa...'. Cosa c'entra se sei gay o no nel modo in cui passi la palla? A me queste spiritosaggini non hanno mai fatto ridere". 

 
 

 

Ashley Cole - Il terzino dell'Inghilterra e del Chelsea è uno dei calciatori più chiacchierati sui tabloid inglesi. Le illazioni sulle sue preferenze omosessuali sono saltate fuori dopo la pubblicazione di un video risalente al 2006 in cui, si dice, il calciatore viene ripreso mentre partecipa ad un'orgia gay’. Nel video non si fa esplicitamente il nome di Cole e, per questo motivo, il giocatore ha passato i successivi due anni a difendere la propria eterosessualità e a far causa a chi (come Media e motori di ricerca) associasse la parola Gay al suo nome. 

 

Marco Borriello - L'attaccante della Roma è uno dei calciatori più belli del nostro campionato. In passato ha avuto storie con alcune delle donne più attraenti del mondo dello spettacolo: Belen Rodriguez, Nina Senicar, Alessia Ventura, senza dimenticare Susanna Petrone e la top model Izabel Goulart, la sua ultima fiamma in ordine di tempo. Un 'curriculum' di tutto rispetto che, da solo, dovrebbe bastare a far decadere qualsiasi voce relativa ad una presunta omosessualità dell'attaccante della Roma. Eppure, negli ultimi tempi, nell'ambiente della moda milanese girano voci riguardo alcune frequentazioni particolarmente 'strette' tra Borriello e la coppia omosessuale proprietaria di 'Dsquared', ovvero Dean e Dan. Borriello è un esempio lampante di calciatore 'metrosessuale': viso curato, acconciatura impeccabile e un gusto particolarmente raffinato per la moda. Tutti questi indizi farebbero pensare ad un orientamento 'bisex' del calciatore che, di sicuro, possiede le caratteristiche tipiche dell'Icona Gay. 

 

 

Cristiano Ronaldo -  Se per Borriello abbiamo parlato di "Icona Gay",  il campione portoghese si può tranquillamente eleggere a 'Re' delle 'Icone Gay' del mondo del calcio. Fisico statuario e sempre abbronzato, capelli ben ‘ingellati’ e perfetti anche dopo una partita giocata sotto una bufera di neve, sopracciglia accuratamente disegnate grazie a chissà quante ore passate dall'estetista. Insomma, sotto la definizione di 'metrosessuale' c'è la foto di CR7. L'attaccante del Real può vantare, così come Borriello, un sfilza di Top Model che, in passato, sono state sue fidanzate o semplici fiamme passeggere. Anche per lui, però, le illazioni relative ad una vita segreta vissuta tra locali gay, vacanze per soli uomini e relazioni segrete tenute all'insaputa della fidanzata Irina Shayk, stanno facendo aumentare le dicerie riguardo la bisessualità del calciatore. 

 
 

 

In definitiva, a questa lista mancano ancora un pò di nomi; ebbene sì, perchè  è emerso che nel nostro calcio, quello Italiano in primis, fare Outing è quasi "reato". Lo ammette anche Antonio Di Natale, che dichiara:"I gay restino nell'ombra, come la prenderebbero i tifosi?". Dello stesso parere è anche Cassano che, tempo fa dichiarò di non preferire i "froci in Nazionale", una uscita infelice che gli fece beccare anche una multa da Prandelli. L'unico a incitare l'Outing è stato Diego Milito, che ammette: "E' sbagliato tacere sulla propria omosessualità". Siamo ormai nel 2014 ma, a quanto pare, nel mondo del calcio l'omofobia si palesa in molteplici forme, ovvero Rifiutando e denigrando l'Altro al grido di "l'uomo è uomo e Adda puzza'".