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Ha ancora senso parlare di Black Friday?

Tra sconti perenni e dilemmi ambientali, la giornata dello shopping ha perso il suo fascino

Ha ancora senso parlare di Black Friday? Tra sconti perenni e dilemmi ambientali, la giornata dello shopping ha perso il suo fascino

Se anche voi in passato vi siete lasciati tentare dall'idea di un 10% di sconto in cambio di un'iscrizione a una newsletter, questo periodo dell'anno può diventare particolarmente stressante per la vostra casella di posta elettronica. Puntuali come sempre, le email del Black Friday sono diventate ormai una prassi per chiunque frequenti con una certa regolarità shop online di qualsiasi natura, pronti a bombardarci di mail con sconti più o meno allettanti. Se quelle percentuali urlate possono essere allettanti in un primo momento, quello che ormai è evidente è che il Black Friday non è più quello di una volta. «Solo pochi anni fa, perdersi il Black Friday diventava motivo di ansia e preoccupazione,» aveva commentato nel 2019 l'agenzia PwC. «Adesso somiglia più a un momento simbolico che a uno davvero influente nei nostri acquisti.» Nel primo Black Friday dalla fine delle restrizioni pandemiche, i retailer hanno visto un perfetto trampolino di lancio pre-natalizio verso uno sperato aumento delle vendite, facendo affidamento in gran parte sulla voglia di shopping di chi è rimasto per oltre un anno confinato in casa. Ma interessa ancora il Black Friday, nel 2023, salvo l'acquisto delle necessità più basiche? 

Alla fine della pandemia, la prospettiva del primo Natale in famiglia aveva portato ad un inaspettato revenge shopping, qualcosa che molti retailer online avevano messo in conto: secondo Salesforce, la scontistica online del Black Friday del 2021 era inferiore del 16% rispetto all'anno precedente, mentre i prezzi erano saliti del 12%. Presi dall'ansia di non ricevere i propri regali in tempo, in molti avevano iniziato il loro shopping natalizio prima del tempo, accelerando in modo inaspettato quello che era diventato un appuntamento passivo con lo shopping. Nonostante i numeri incoraggianti viziati dalla pandemia, negli ultimi anni il Black Friday è stato inghiottito dal vortice della perenne scontistica online, passando dallo status di "momento imperdibile dell'anno" a quell'attimo di transizione in cui guardare passivamente le proposte del retailer preferito nella speranza di trovare qualcosa di minimamente allettante. In controtendenza rispetto agli anni post-Covid, questo 2023 gli sconti dell'ultimo venerdì di novembre sono iniziati in anticipo, essendo aumentati, secondo quanto riportato da Adobe Analytics, con una media del 25% sull'abbigliamento rispetto al 19% dell'anno passato.

In un mondo fatto di shopping online 24/7, in cui sconti e promozioni sono ormai all'ordine del giorno, la forza del Black Friday è scomparsa davanti all'esigenza di svuotare i magazzini, in quella che ormai si è trasformata in una maratona che da inizio ottobre sfocia nel Cyber Monday, in uno scivolo natalizio che conduce direttamente ai primi saldi dell'anno. Nell'epoca della moda conscious, il Black Friday sembra quasi anacronistico, un vecchio dinosauro dello shopping da cui molti brand stanno progressivamente prendendo le distanze scegliendo approcci totalmente diversi. Da diversi anni, brand come Noah decidono di chiudere il proprio store online come segno di protesta durante la giornata del Black Friday, oppure, come fece famosamente Patagonia, motivano i clienti a non comprare tramite grafiche anti-shopping ("Thank you for not shopping"). Mentre le abitudini di acquisto sembrano continuare a premiare sempre di più il vintage, la giornata del Black Friday, riassunta in video esilaranti di goffi americani che perdono la dignità pur di accaparrarsi una televisione in super-sconto, è ormai un ricordo lontano, cancellato dalla nostra memoria da una scopa elettrica che avete visto di sfuggita su Amazon.