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Ha ancora senso parlare di Black Friday?

Tra sconti perenni e dilemmi ambientali, la giornata dello shopping ha perso il suo fascino

Ha ancora senso parlare di Black Friday? Tra sconti perenni e dilemmi ambientali, la giornata dello shopping ha perso il suo fascino

Se anche voi in passato vi siete lasciati tentare dall'idea di un 10% di sconto in cambio di un'iscrizione a una newsletter, in questo periodo dell'anno possa diventare particolarmente stressante per la vostra casella di posta elettronica. Puntuali come sempre, le mail del Black Friday sono diventate ormai una prassi per chiunque frequenti con una certa regolarità shop online di qualsiasi natura, pronti a bombardarci di mail con sconti più o meno allettanti. Se quelle percentuali urlate possono essere allettanti in un primo momento, quello che ormai è evidente è che il Black Friday non è più quello di una volta. "Solo pochi anni fa, perdersi il Black Friday diventava motivo di ansia e preoccupazione," aveva commentato nel 2019 l'agenzia PwC. "Adesso somiglia più a un momento simbolico che a uno davvero influente nei nostri acquisti". Nel primo Black Friday dalla fine delle restrizioni pandemiche, i retailer vedono un perfetto trampolino di lancio pre-natalizio verso uno sperato aumento delle vendite, facendo affidamento in gran parte sulla voglia di shopping di chi è rimasto per oltre un anno confinato in casa.

Come sottolineato da BoF, la prospettiva di un primo Natale "in famiglia" potrebbe portare a un inaspettato “revenge shopping”, qualcosa che a quanto pare molti retailer online hanno messo in conto: secondo Salesforce la scontistica online di questo Black Friday è inferiore del 16% rispetto allo scorso anno, mentre i prezzi sono saliti del 12%. Presi dall'ansia di non ricevere i propri regali in tempo, in molti hanno iniziato il loro shopping natalizio prima del tempo accelerando in modo inaspettato in quello che è diventato un appuntamento passivo con lo shopping. Nonostante i numeri incoraggianti viziati dalla pandemia, negli ultimi anni il Black Friday è stato inghiottito dal vortice della perenne scontistica online, passando dallo status di "momento imperdibile dell'anno" a quello di momento di transizione in cui guardare passivamente le proposte del vostro retailer preferito nella speranza di trovare qualcosa di minimamente allettante.

Ma in un mondo fatto di shopping online 24/7, in cui sconti e promozioni sono ormai all'ordine del giorno, la forza del Black Friday è scomparsa davanti all'esigenza di svuotare i magazzini in quella che ormai si è trasformata in una maratona che parte da inizio ottobre per poi sfociare nel Cyber Monday in uno scivolo natalizio che conduce direttamente ai primi saldi dell'anno. Nell'epoca della moda conscious il Black Friday sembra quasi anacronistico, un vecchio dinosauro dello shopping da cui molti brand stanno progressivamente prendendo le distanze scegliendo approcci totalmente diversi. Lo scorso anno Noah aveva deciso di chiudere il suo store online come segno di protesta durante la giornata del Black Friday, così come Patagonia che aveva scelto di accogliere i clienti del suo e-shop con il messaggio “Thank you for not shopping”. Mentre le abitudini di acquisto sembrano continuare a premiare sempre di più il vintage, la giornata dello shopping per eccellenza, con i suoi video di goffi americani che perdono la dignità pur di accaparrarsi una televisione in super-sconto, sono ormai un ricordo lontano, cancellato dalla nostra memoria da una scopa elettrica che avete visto su Amazon.