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Nessuno sta scaricando Quibi

La nuova piattaforma di streaming per smartphone è ferma a 3,5 milioni di utenti in tutto il mondo

Nessuno sta scaricando Quibi La nuova piattaforma di streaming per smartphone è ferma a 3,5 milioni di utenti in tutto il mondo
'You Ain't Got These'
'When the Streetlights Go On'
'Thanks A Million'
'Punk'd'
'Nikky Fre$h'
'Most Dangerous Game'
'Most Dangerous Game'
'Flipped'
'Flipped'
'Dishmantled'
'Chrissy's Court'

Ad aprile ha fatto il suo debutto Quibi, la nuova piattaforma di streaming pensata esclusivamente per smart-phone. Nelle due settimane dopo il lancio, l'app ha registrato 2,7 milioni di download in tutto il mondo; nonostante i grandi nomi coinvolti (Jennifer Lopez, Chrissy Teigen e Steven Spielberg, Liam Hemsworth e Christoph Waltz, Chance The Rapper), però, già dopo la prima settimana è uscita dalla classifica delle 50 app più scaricate. Oggi, a più di due mesi dal debutto, è al numero 125 e i suoi utenti sono fermi a 3,5 milioni, di cui 1,3 regolarmente attivi sull'app (Disney+ in poco più di 6 mesi ha raggiunto i 50 milioni).

A onor del vero, in un mercato dello streaming già all'eccesso Quibi ha proposto qualcosa di nuovo: con una schermata che permette la visione sia in orizzontale che in verticale senza deformare l’immagine, i suoi contenuti non superano mai i 10 minuti e sono fatti per essere consumati nei "ritagli di tempo". Il nome stesso dell’app viene da “Quick Bites” (“bocconi veloci”, “spuntini”). 

'Flipped'
'Flipped'
'Chrissy's Court'
'Punk'd'
'You Ain't Got These'
'Nikky Fre$h'
'Thanks A Million'
'Dishmantled'
'Most Dangerous Game'
'Most Dangerous Game'
'When the Streetlights Go On'

L'idea di Jeffrey Katzenberg (chairman di Walt Disney Studios dal 1984 al 2004, co-founder e CEO della DreamWorks Animation) e di Meg Whitman (definita dal New York Times una delle manager più potenti degli USA) non era del tutto sbagliata: i "bocconi" di Quibi avrebbero dovuto riempire tutti quei momenti vuoti della giornata, che fossero un viaggio in metropolitana o l'attesa in macchina di un amico, che negli ultimi mesi sono stati spazzati via dal lockdown.

Al momento del lancio, il co-fondatore non si aspettava di entrare sul mercato in un periodo di pandemia globale. Anche per questo ha attribuito l'insuccesso all'emergenza sanitaria che ha bloccato il mondo: “Attribuisco tutto quello che è andato storto al Coronavirus. Tutto", ha dichiarato in una recente intervista, sottolineando quel "tutto" senza nascondere l'amarezza. Non solo, il lancio ha coinciso anche con quello di Disney+, un'altra piattaforma di streaming su cui nss magazine aveva espresso alcune perplessità ma che ha le spalle più coperte rispetto a una start-up. 

Per il momento, Katzenberg non si dichiara sconfitto: "Non capisco che cosa la gente si aspetti da noi. Quali erano i numeri di Netflix appena 30 giorni dopo il lancio? Sono contento se esistono compagnie che hanno un miliardo di utenti e stanno andando alla grande dopo 6 settimane, sono davvero felice per loro, ma che cosa diavolo hanno a che fare con me?"

Le previsioni, al momento del lancio, erano di 7 milioni di download entro la fine dell'anno, per un guadagno complessivo di 250 milioni di dollari. Resta ancora qualche mese prima di sventolare bandiera bianca.