Il mercato dello streaming aveva davvero bisogno di Disney+?
Il servizio di streaming del colosso americano è arrivato in Italia
24 Marzo 2020
Disney+ continua la sua espansione globale. Dopo aver conquistato il mercato americano (al suo esordio il 12 novembre, in due giorni ha raggiunto i 10 milioni di abbonati), da martedì 24 marzo è disponibile in 7 Paesi europei (Italia, Regno Unito, Irlanda, Germania, Spagna, Austria e Svizzera, mentre in Francia arriverà il 7 aprile). Il prezzo in Italia è di 6,99€ al mese, l’abbonamento annuale di 69,99€. Il servizio (disponibile su dispositivi mobili e TV Smart, console di gioco e analoghi) è stato lanciato insieme a 26 produzioni originali, tra cui la nuova serie della saga di Star Wars: The Mandalorian.
Se puoi sognarlo, puoi farlo. È il motto della The Walt Disney Company, la più grande multinazionale del mondo nell’intrattenimento fondata da Walt Disney, che solo nel 2017 ha fatturato quasi 60 miliardi di dollari. Dopo aver infranto praticamente ogni record (cinema, televisione, editoria, parchi a tema), oggi Disney si prepara a una nuova sfida: il mercato dello streaming.
Disney+ arriva con l’entusiasmo di molti fan, ma anche con una giusta dose di scetticismo. Per i più dubbiosi, il mercato dello streaming sembra già abbastanza saturo: Netflix e Prime Video al primo posto, ma soprattutto a livello locale (si pensi a Rai Play in Italia, ma anche a Sky e Infinity) le alternative non mancano. Alla luce di questi competitor, perché il pubblico dovrebbe essere interessato a sottoscrivere l’abbonamento a un ennesimo servizio di streaming?
La risposta non è semplicemente ne Il re leone. Il catalogo Disney+ vanta ovviamente i suoi successi di sempre (i Grandi Classici d’animazione, ma anche film come I pirati dei Caraibi). Tra le produzioni originali, The Mandalorian è la più attesa: è la serie dove ha fatto il suo debutto Baby Yoda, che è già un’icona al pari del “vecchio” Yoda. A voler essere onesti, però, oltre a questo il catalogo delle novità non suscita troppo entusiasmo: c’è la serie live-action di Lilli e il Vagabondo; c’è High School Musical: The Musical: La Serie, Il Mondo Secondo Jeff Goldblum, una docu-serie di National Geographic; ci sono anche le prime 30 stagioni de I Simpson. Ma perché chi spende già per avere Netflix e Prime Video dovrebbe abbonarsi a Disney+, quando fra i titoli più interessanti dell’offerta di lancio c’è un reboot di High School Musical?
La prospettiva cambia se si ragiona sul lungo termine. Sarebbe un errore pensare alla Disney come a “quella dei cartoni animati” che i millennial hanno collezionato in VHS: The Walt Disney Company è una macchina da soldi senza pari, un gruppo che comprende alcune fra le principali realtà dell’intrattenimento e della produzione cinematografica di tutto il mondo. È un elenco che fa venire quasi i brividi: Pixar, Touchstone Pictures, ABC, Marvel Entertainment, Lucasfilm, 20th Century Studios, 20th Century Fox Television, Searchlight Pictures, Hulu e persino ESPN per lo sport.
Per intenderci: tutta la saga degli Avengers è Disney, così come quella di Star Wars. Questo significa che, insieme ai titoli 20th Century Fox, i primi 5 film che hanno incassato di più nella storia del cinema sono tutti della famiglia Disney: Avengers: Endgame, Avatar, Titanic, Star Wars: Il risveglio della forza, Avengers: Infinity War. Non solo, quasi tutti i film di Wes Anderson ormai sono controllati dalla Disney (I Tenenbaum, Le avventure acquatiche di Steve Zissou, Fantastic Mr Fox, L’isola dei cani), così come molti dei premiati agli Oscar®: Interstellar, Birdman, The Revenant, La favorita, JoJo Rabbit. Il diavolo veste Prada è Disney, insieme a moltissimi altri. Non solo cinema, anche serie TV: Lost, Buffy l’ammazzavampiri, 24, Glee, Prison Break, I Simpson e I Griffin ormai sono Disney. Grey’s Anatomy è un’esclusiva Disney.
Ancora non è chiaro né come né quando (né se) la compagnia intenderà mettere tutti i propri contenuti sulla piattaforma, ma la prospettiva sul lungo termine è spaventosa. Appena entrato sul mercato, Disney+ è già il competitor più pericoloso (anche per questo da alcuni anni Netflix e Prime Video si stanno impegnando nella produzione di contenuti originali ad altissimo hype). Tenere il passo con le produzioni originali di Walt Disney non sarà facile per nessuno, ma forse non impossibile. Com’era il motto? Se puoi sognarlo, puoi farlo.