Vedi tutti

Come OnlyFans è diventato popolare grazie al coronavirus

Quando il porno diventa una fonte di reddito

Come OnlyFans è diventato popolare grazie al coronavirus Quando il porno diventa una fonte di reddito

Da quando è iniziata la quarantena il porno è entrato nelle nostre vite ancora più massicciamente di prima, specialmente dopo che Pornhub ha reso disponibili e gratuiti tutti i propri contenuti Premium. Con una buona metà del mondo relegata in casa, non è un caso se, dal 3 marzo, il sito abbia registrato un aumento del 24,4% del traffico.
Questa nuova ondata di attività che i siti pornografici hanno registrato ha toccato anche un altro canale, dedicato alla pornografia amatoriale a pagamento, e che è divenuto sempre più popolare negli ultimi mesi: si tratta di OnlyFans - una sorta di social media in cui ci si abbona al profilo di un determinato creator pagando una tariffa mensile, per accedere ai contenuti espliciti che questo pubblica. Il funzionamento di questo social media ricalca da vicino Instagram - se Instagram fosse pieno di porno a pagamento. Ma la tentazione di spiare nell'intimità di individui comuni è troppo forte: a partire dalla fine di febbraio, la piattaforma ha registrato 1,85 milioni di nuove registrazioni totali in tutto il mondo, così come un 75% aumento degli utenti tra il 6 e il 17 marzo. 

View this post on Instagram

@diesel

A post shared by Igor Kolomiyets (@igorkolomiyets) on

Naturalmente la natura pay-per-view del sito costituisce per i creator la principale attrattiva: molti dei creator non sono pornostar professionali, ma soprattutto amateurs che sfruttano la piattaforma come seconda fonte di reddito. Uno di questi, ad esempio, è il fitness model Igor Kolomiyets, che conta 248k di followers su Instagram ed era già popolare per gli scatti erotici di Jeremy Kost oltre che per le sue apparizioni su riviste come Fucking Young! e in una campagna di Diesel scattata da Terry Richardson. Uno dei creatori di contenuti che ha parlato con nss magazine e che sceglie solo di essere identificato come Ricky, ha descritto così la sua esperienza con OnlyFans: 

Ho un lavoro part-time al cinema e studio online. Quando ho dovuto smettere di andare a lavoro ho notato che avevo un bel po’ di follower su Twitter, tutti molto curiosi di vedermi allenare. Così ho pensato: perché non dar loro una dimostrazione pratica? All'inizio ero un po' riluttante, ma a un certo punto non ho avuto altra scelta e, dopo tutto, cosa c’è di male? Ho avviato una pagina OnlyFans postando video in cui mi allenavo nudo e in tre settimane ho guadagnato quasi il doppio di quanto guadagno in un mese col mio lavoro normale. 

L'allenatrice di fitness e atleta australiana Jem Wolfie è un altro esempio di creatrice di contenuti di successo sulla piattaforma, possiede una pagina OnlyFans di grande successo e, da quando la quarantena è cominciata, ha assistito a un fortissimo aumento di abbonati al proprio canale. 

Ho visto un aumento  enorme degli iscritti al canale. Si sono triplicati in 3 settimane - una cosa incredibile. Il CEO di OnlyFans mi ha recentemente confermato che sono stata la creator numero 1 sulla piattaforma da 2 anni a questa parte. Non mi preoccupa la concorrenza. I loro contenuti non incidono sul mio reddito. Al contrario, la competizione mi spinge a pensare ai miei affari e a proseguire nel lavoro, ha spiegato Wolfie.

View this post on Instagram

Only Martina .

A post shared by ᎷᎪᎡᎢᏆNᎪ ᏙᏆᏚᎷᎪᎡᎪ (@martinavismara.priv) on

Ci si potrebbe domandare se l’attuale stato di quarantena in cui si trova il mondo abbia in qualche modo influenzato l’aumento di attività sulla piattaforma. Martina Vismara, una creator italiana, in quarantena da oltre un mese, dice che la pandemia e la quarantena non hanno inciso né sui suoi contenuti né sul numero di iscritti al suo canale:

Naturalmente dipende dal tipo di contenuti che crei, ma dato che le mie foto hanno un certo mood amatoriale, non ho incontrato grandi sfide. Ho il mio stile nel creare i miei contenuti e i miei fan lo adorano. Cerco di metterci sempre la stessa cura, che è uno dei motivi per cui le mie foto sono molto popolari online. 

Onlyfans non è ancora diventato popolare in Italia come lo è negli Stati Uniti o nel Regno Unito. Ma la sua diffusione porta a chiedersi se questo nuovo approccio alla pornografia fai-da-te non stia inaugurando una nuova era del porno. Grazie a una piattaforma del genere, chiunque può diventare una pornostar a casa propria. La tecnologia e i social media lo rendono possibile e anche la società, che di anno in anno vede indebolirsi quello stigma di solito associato alla pornografia. A far sospettare l'avvento di una nuova era per i contenuti pornografici è anche la recente popolarità goduta dal genere amatoriale - indice di un superamento dei precedenti linguaggi e codici mediatici:  Pornhub ha segnalato la categoria Amateur come la più ricercata nel 2019. Ma sulla scia di fenomeni come il recente scandalo del revenge porn su Telegram, OnlyFans potrebbe regolarizzare e monetizzare il traffico di un certo tipo di contenuti. Una creator di Onlyfans che ha scelto di essere chiamata Lis per questa intervista, che è una modella esordiente di 24 anni, ha sottolineato proprio questo: 

Lo faccio davvero solo per pagare le bollette, sono una ragazza attraente e ci sono stati uomini più grandi di me in passato che mi hanno offerto soldi per delle mie foto nuda. Così un anno fa ho avviato la pagina e continuo a usarla perché paga davvero bene. Non sono preoccupata che i miei amici o la mia famiglia la scoprano perché non mi vergogno. Sto lavorando per realizzare il mio sogno ed è l’unico obiettivo che ho. Se qualcuno vuole così tanto le mie foto nuda per sentirsi bene, tanto vale farle pagare. La mia unica vera preoccupazione è che forse l'industria della moda non mi prenderà sul serio, ma questa è un'altra storia.

Naturalmente un simile approccio potrebbe non eliminare il problema di traffico illecito di foto intime, ma potrebbe consentire alle potenziali vittime di revenge porn di "disarmare" preventivamente i malintenzionati, assumendo il controllo dei propri contenuti e normalizzando l'idea della pornografia.