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Supreme Italia ha veramente perso il marchio "Supreme" in Cina?

Lo riportano alcuni magazine internazionali ma la verità è che la guerra sul copyright di Supreme è appena iniziata

Supreme Italia ha veramente perso il marchio Supreme in Cina? Lo riportano alcuni magazine internazionali ma la verità è che la guerra sul copyright di Supreme è appena iniziata
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nss magazine

Il magazine online The Drum ha riportato ieri la notizia che Supreme Italia - ovvero IBF, la holding che controlla il marchio - avrebbe perso la licenza del marchio Supreme sul mercato cinese.
Supreme Italia - che controlla anche Supreme Spain, la cui vicenda è diventata famosa come il fenomeno del legit fake - ha aperto a Shanghai un negozio ed un flagship store nel 2019, dopo che l'attenzione mediatica mondiale si era concentrata sul caso Samsung-Supreme lo scorso dicembre.
La notizia è stata ripresa da testate internazionali come Hypebeast ed Highsnobiety, ma è inesatta: Supreme Italia al momento non possiede nessuna licenza del marchio, l'unica cosa accaduta è che l'ufficio della registrazione marchi - il China Trade Mark Office (CTMO) - ha rifiutato la registrazione “ITSupremeNow”. IBF ha rilasciato un comunicato stampa pubblico in cui smentisce la notizia e sottolinea la legittimità del suo operato in Cina:

La International Brand Firm ltd non ha perso alcun marchio in terra cinese di quelli legittimamente utilizzati, il marchio di cui erroneamente vengono riportate notizie fuorvianti è 'ItSupremenow', che non era e non è al centro degli interessi della IBF. 

 

La situazione legale quindi non è cambiata in quanto sia Supreme Italia che Supreme NY hanno fatto molte richieste (circa un centinaio) per registrare il marchio "Supreme" in varie forme, ma per ora nessuna è stata ancora accettata. La battaglia legale sul fronte cinese è quindi appena iniziata: Supreme NY da qualche mese ha cambiato strategia pubblica attaccando direttamente IBF e Supreme Italia a mezzo stampa e con una delle rare interviste di James Jebbia, che per la prima volta è uscito allo scoperto sul caso. 

 

Per approfondire: Breve guida a Supreme Italia e Supreme Spain -

 

 

Chi avrà ragione da un punto di vista legale?

Partiamo dalle cose sicure: la situazione è piuttosto complicata e difficilmente sarà risolta velocemente.

Al momento nessuno né Supreme NY né Supreme Italia possiedono una registrazione del marchio confermata in Cina, che è il paese a livello globale più permissivo riguardo il mercato del falso (esistono intere città la cui economia si basa sulla produzione di repliche di grandi marchi). La legge cinese è ancora in evoluzione sulla registrazione dei marchi: da una parte si tende a favorire un marchio che già opera sul territorio cinese (IBF), dall'altro i legislatori stanno cercando di introdurre un correttivo (che sarà in vigore a partire da novembre 2019) per dare più protezione ai brand internazionali e riconosciuti che cercano di registrare il marchio.

Nonostante le pressioni dei legali di Supreme NY, in questo momento il brand americano si trova in una posizione scomoda: non ha una location sul territorio cinese e non consegna neanche i prodotti, per cui è legalmente inattivo sul territorio cinese. Supreme Italia ha quindi il vantaggio di essere già presente ed in attività sul territorio cinese, nonostante i suoi prodotti siano delle repliche estremamente simili ai prodotti originali del brand fondato da James Jebbia e all'interno del negozio sono addirittura presenti alcune frasi di Barbara Kruger, l'artista che per prima disegnò il boxlogo. Secondo alcuni esperti contattati dalla redazione di nss magazine, la scenario più probabile è che la questione difficilmente sarà sciolta nei prossimi mesi, salvo colpi di scena inaspettati.

Gli avvocati di Supreme NY stanno concentrando risorse e attenzione mediatica sulla Cina, nonostante i negozi a marchio Supreme Spain a Madrid, Barcellona, Ibiza e Formentera stiano continuando a vendere prodotti. Nel resto del mondo Supreme sta cercando di registrare il marchio in tutti i mercati possibili, ha incassato rifiuti da Danimarca, India e Siria come citato nel comunicato stampa diffuso da IBF.

Supreme NY sta facendo della Cina una questione di principio per il volume di affari che rappresenta quello che è il mercato più grande al mondo. Sul territorio cinese esistono centinaia di negozi che vendono falsi di Supreme ma ancora nessuno era arrivato a sfidare il marchio dal punto di vista legale. 


Continuate a seguire nss magazine per rimanere aggiornati sul caso Supreme Italia.