
C'è una svolta importante sul "TikTok ban" Il governo degli Stati Uniti ha annunciato che è stato trovato un accordo con la Cina, e Trump ha diffuso qualche dettaglio
Di recente, governo degli Stati Uniti ha annunciato che è stato trovato un accordo con la Cina rispetto al cosiddetto “TikTok ban”, cioè la legge che obbliga l’azienda ByteDance a vendere il social network a un acquirente non legato alla Cina stessa, per evitare che la piattaforma venga bloccata negli Stati Uniti. Trump ha anche firmato un ordine esecutivo in cui si dichiara ufficialmente che l'accordo trovato risponde ai requisiti del “TikTok ban”. Le trattative relative alla vendita vera e propria, comunque, sono ancora in corso e non si sa di preciso come e quando avverrà. Il tema è stato trattato in una telefonata tra il leader cinese Xi Jinping e Trump. Se il primo non ha divulgato dettagli, il secondo ha detto che il consorzio che acquisterà TikTok negli Stati Uniti includerà alcuni dei miliardari attivi nel settore tecnologico più importanti del Paese. Il presidente degli Stati Uniti ha fatto i nomi di Rupert Murdoch e suo figlio Lachlan, rispettivamente il fondatore dell’enorme gruppo mediatico Fox Corp e l’attuale dirigente dell’azienda; ci sarebbero poi il capo dell'impresa tecnologica Oracle, Larry Ellison, e Michael Dell, al vertice della società informatica Dell. Tra gli investitori principali, rispetto a quanto riportano i media specializzati, figurerebbe – tra gli altri – anche il fondo statunitense Silver Lake, attivo in ambito tecnologico e digitale. Questa nuova realtà societaria, valutata circa 14 miliardi di dollari – molto meno delle stime di mercato, che arrivavano fino a 40 miliardi – avrà il compito di gestire la sicurezza digitale di TikTok negli Stati Uniti, oltre che il flusso di contenuti e di attività prodotte localmente. Il consiglio di amministrazione dell’azienda, secondo le indiscrezioni, sarà composto da sette membri – sei statunitensi e uno indicato da ByteDance, che dovrebbe mantenere meno del 20% delle quote. L’algoritmo alla base della piattaforma statunitense verrà poi riprogettato e monitorato da realtà del Paese specializzate in cybersecurity, per garantire il rispetto delle norme sulla protezione dei dati.
Perché il deal sul "TikTok ban" è così importante
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Con i suoi 170 milioni di utenti, gli Stati Uniti rappresentano il principale mercato di TikTok a livello mondiale: come accade per gli altri grandi social network, la piattaforma viene utilizzata sia come fonte di intrattenimento sia come canale di informazione; durante la campagna per le elezioni presidenziali, poi, è stata ampiamente sfruttata anche dai candidati politici – e lo stesso accade all'estero. Inoltre, per decine di migliaia di content creator statunitensi TikTok costituisce la principale fonte di reddito. La proprietà della piattaforma appartiene a ByteDance, big tech cinese che, come tutte le grandi imprese con sede in Cina, mantiene legami piuttosto stretti con il governo di Pechino – nemico diretto degli Stati Uniti. La Casa Bianca è convinta da tempo che TikTok rappresenti quindi una minaccia per la sicurezza del Paese: in sostanza, l’azienda non sarebbe in grado di opporsi a eventuali richieste di collaborazione da parte delle autorità cinesi, con il rischio di dover cedere enormi quantità di dati sensibili degli utenti o consentire un uso strumentale del suo algoritmo per favorire o oscurare determinati contenuti, con l’obiettivo di condizionare l’opinione pubblica statunitense. ByteDance ha sempre respinto queste accuse, mentre Washington non ha mai fornito prove concrete che confermino uno scambio di informazioni con Pechino. Va ricordato, comunque, che TikTok è già stato bandito in diversi altri Paesi, tra cui India, Iran, Nepal, Afghanistan e Somalia. Resta il fatto che, anche in caso di divieto, non del è tutto impossibile accedere all’app, dato che in diversi di questi casi è stato sufficiente ricorrere a una VPN per simulare la connessione da un altro Paese.
@noahglenncarter An executive order regarding the sale of Tik Tok has been signed #tiktokban #foryou original sound - NoahGlennCarter
Un pericolo più fondato che riguarda TikTok ha a che fare con l'attività di propaganda politica che viene fatta da organizzazioni statali terze attraverso la diffusione mirata di determinati contenuti, nel tentativo di influenzare la popolazione più giovane. Un caso emblematico è quello delle ultime elezioni presidenziali in Romania, annullate dalle autorità statali dopo il sospetto di un tentativo della Russia di condizionarne l’esito con una vasta campagna di disinformazione diffusa proprio su TikTok. Negli Stati Uniti, comunque, i timori verso la piattaforma non sono una novità: già nel 2021, durante la prima presidenza Trump, l’amministrazione aveva tentato senza successo di vietarne l’uso, mentre nel 2023, con Joe Biden, il governo aveva imposto ai circa 4 milioni di dipendenti delle agenzie federali di non installare TikTok sui propri smartphone aziendali. Lo stesso aveva l’Unione Europea, insieme a diversi altriPaesi, come il Regno Unito e il Canada: il timore era che la piattaforma potesse rappresentare una porta d’ingresso per il governo cinese a informazioni riservate. In questo contesto, nell’aprile del 2024 il Congresso aveva approvato la legge poi ribattezzata “TikTok Ban”, che per l'appunto obbligava ByteDance a cedere la piattaforma a un acquirente approvato da Washington, pena il blocco dell’app sul territorio nazionale. L'operazione aveva provocato parecchio scompiglio, e aveva aperto la strada ad altre realtà concorrenti. La società cinese aveva reagito con dure critiche, accusando gli Stati Uniti di violare i principi di libertà di espressione e scegliendo la via giudiziaria per contestare la misura, rifiutandosi di fatto di collaborare al processo di vendita. Tuttavia, dopo una serie di processi e ricorsi, sembra che ora sia stato trovato un accordo che accontenta entrambe le parti.















































