
L'accordo tra gli Stati Uniti e TikTok è stato finalizzato La divisione statunitense del social media cinese è stata ceduta una joint venture locale
È ufficiale: TikTok ha firmato un accordo per cedere la propria divisione statunitense a un gruppo di investitori locali. La notizia dell’accordo è stata comunicata di recente ai dipendenti dell’azienda tramite una nota interna firmata dall’amministratore delegato Shou Chew. Restano ancora da definire alcuni dettagli, ma la finalizzazione dell’intesa è prevista entro il 22 gennaio.
Il futuro di TikTok negli Stati Uniti
@nytimes What could a TikTok deal mean for the relationship between the U.S. and China? Here's what to know. Video by Lily Kuo, Katrin Bennhold, Alexandra Ostasiewicz, Christina Thornell, David Seekamp, Jon Hazell and James Surdam #TikTokdeal #Trump#China original sound - The New York Times
Al momento si sa che la divisione statunitense si chiamerà TikTok USDS Joint Venture LLC: circa la metà delle quote dell’azienda sarà controllata da un consorzio formato da tre società, Oracle, Silver Lake e MGX. Queste sono tre realtà molto diverse tra loro, accomunate però da una forte presenza nel settore tecnologico e finanziario. La prima è una grande multinazionale statunitense specializzata in software, database e servizi cloud, storicamente legata a TikTok negli Stati Uniti per la gestione e l’hosting dei dati degli utenti locali. Silver Lake è una delle principali società di investimento al mondo, con sede negli Stati Uniti, nota per le sue partecipazioni in grandi aziende tecnologiche, tra cui Airbnb e Twitter. MGX, infine, è una società di investimento con sede negli Emirati Arabi, relativamente giovane ma molto attiva nel finanziamento di progetti legati alle tecnologie avanzate e all’intelligenza artificiale, sostenuta anche da fondi sovrani del Paese.
Il restante 50% delle quote di TikTok USDS Joint Venture LLC apparterrà ad investitori già affiliati a ByteDance, come si legge nella nota (dove però non vengono fornite ulteriori precisazioni), e alla stessa azienda cinese.
Come si è arrivati all'accordo
@hemu_rahman TikTok will officially be handed over to the US on January 22, 2026. CNBC just received confirmation from an internal letter from their CEO that documents are signed and good to go. #breakingnews #tiktoksale #worldnews #intervalnews original sound - Hemu Rahman
La proposta di accordo, avanzata da Trump, puntava a rendere operativo il cosiddetto TikTok ban, una legge degli Stati Uniti che obbligava ByteDance, l’azienda cinese proprietaria della piattaforma, a vendere il social network a un acquirente non legato alla Cina, pena il blocco del servizio nel Paese.
Gli Stati Uniti avevano già tentato di vietare TikTok nel 2021, durante la prima amministrazione di Trump, allora particolarmente ostile alla piattaforma, ma quegli sforzi non produssero risultati concreti. Nel 2023, sotto la presidenza di Joe Biden, il cosiddetto TikTok ban è stato in parte mantenuto, pur senza mai entrare effettivamente in vigore. Anche Trump, durante il suo secondo mandato, aveva più volte rinviato l’applicazione della misura, con l’obiettivo di favorire le trattative per la cessione della divisione statunitense a imprenditori locali, obiettivo che per l'appunto è stato raggiunto di recente.
Alla base della normativa c’era il timore che TikTok potesse essere utilizzato dal governo cinese per influenzare l’opinione pubblica statunitense o per accedere ai dati degli utenti, sebbene non esistano prove concrete a sostegno di queste accuse.
Perché TikTok preoccupa tanto gli Stati Uniti
The TikTok deal works like this:
— molson (@Molson_Hart) December 20, 2025
1. China controls the tech (algorithm) and operations (advertising, ecommerce)
2. America and friends control what you see on the app
3. Revenue is shared pic.twitter.com/GhzDrSGXZw
ByteDance, come molte grandi aziende con sede in Cina, intrattiene rapporti stretti con il governo di Pechino, considerato un diretto rivale di quello statunitense. Per questo motivo, da anni numerosi membri della Casa Bianca ritengono TikTok una potenziale minaccia per la sicurezza nazionale: secondo loro, l’azienda non potrebbe opporsi a eventuali richieste di collaborazione da parte del governo cinese volte a interferire nella politica degli Stati Uniti. ByteDance ha sempre respinto queste posizioni, sostenendo di non condividere i dati degli utenti con le autorità cinesi, e Washington non ha mai presentato prove concrete a sostegno di tali timori.
Più concrete sono invece le preoccupazioni legate alla propaganda politica presente sulla piattaforma, attraverso la promozione mirata di determinati contenuti. Un esempio recente riguarda la Romania, dove le ultime elezioni presidenziali sono state annullate dopo che le autorità hanno ritenuto che la Russia avesse tentato di influenzarne l’esito tramite una vasta campagna di disinformazione condotta proprio su TikTok.














































