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Come l'horror sta conquistando il box office nel 2025 Il ritorno dell'incubo

Per anni relegato a festival di nicchia o a maratone notturne, l’horror è oggi uno dei generi più redditizi e influenti dell’industria cinematografica globale. Solo nel 2025, ha registrato un +22% di incassi rispetto all’anno precedente nel mercato UK e irlandese, passando da 68 a oltre 83 milioni di sterline. Ma al di là delle cifre, quello che colpisce è la qualità e la varietà delle storie raccontate. Titoli come Weapons di Zac Cregger e Sinners di Ryan Coogler sono diventati eventi culturali, capaci di catalizzare l’attenzione anche di chi solitamente rifugge lo spavento in sala. Horror ibridi, che mescolano elementi psicologici, sociali e persino satirici, trovando un linguaggio universale. «Film come questi sembrano parlare a tutti, anche a chi normalmente detesta il genere», ha dichiarato Laura Wilson, responsabile acquisizioni di Altitude. È l’ennesima prova che l’horror, oggi, è meno una nicchia e più un filtro culturale per leggere il presente. 

Il vero mostro è la realtà

Dietro la crescita dell’horror contemporaneo non c’è solo l’intrattenimento, ma il bisogno di processare paure reali. Ansia sociale, crisi climatica, disuguaglianze economiche, tensioni identitarie, tecnologie fuori controllo. In un’epoca in cui le notizie sembrano partorite da uno script distopico, è quasi naturale che il cinema dell’orrore diventi il genere prediletto. «Gli horror esagerano le paure quotidiane fino a renderle mostruose, e così facendo le rendono gestibili», dice lo storico del cinema Christopher Frayling. Non è un caso che molte opere recenti, da The Severed Sun a Prevenge, passando per Get Out, tocchino temi come il razzismo sistemico, il populismo e la solitudine digitale. Sono film che, pur utilizzando maschere e archetipi, parlano dell’adesso. Come sottolinea Dean Puckett, regista del folk horror The Severed Sun: «Volevo raccontare cosa succede quando ti siedi a cena con un amico e, all’improvviso, tira fuori un discorso di estrema destra. Quel tipo di paura non viene dai fantasmi, ma dalle persone reali».

Mostri che raccontano chi siamo

C'è una ragione se i mostri sono tornati a popolare il nostro immaginario: sono lo specchio delle nostre contraddizioni. Come accadde con il cinema espressionista tedesco postbellico o con i classici Universal degli anni '30, anche oggi l’horror vive una fase aurea in corrispondenza con un’epoca di instabilità diffusa. Ma la novità è che, nel 2025, la paura non viene più solo da fuori, dallo zombie o dal vampiro, ma anche (e soprattutto) da dentro. L’inquietudine che attraversa i personaggi è la stessa che vivono gli spettatori: frustrazione, solitudine, precarietà. Il successo di horror d'autore come quelli dei fratelli Philippou, Ari Aster o Jordan Peele dimostra che il pubblico è disposto a farsi travolgere da esperienze anche complesse, purché autentiche.

@fragullove Nel 2025 ci saranno un sacco di film da vedere al cinema (e alcuni anche in streaming su Netflix). Ma in campo film horror soprattutto arriveranno delle chicche niente male. Ecco un bel riassunto #filmdavedere #filmhorror #horrortok #davedere suono originale - Frà Gullo Serie TV & Cinema

E mentre Hollywood fatica a uscire dai suoi format ripetitivi, piccoli studi indipendenti e autori emergenti stanno riscrivendo le regole del terrore, con un linguaggio sporco, frammentato e profondamente umano. Come dice Dominic Hicks, fondatore del Nickel Cinema, «questi film sembrano esplosi dall’inconscio di qualcuno. Sono imperfetti, disturbanti, ma veri». In un mondo in cui la realtà supera la finzione, forse è proprio l’horror a offrirci l’unica catarsi possibile.