"Dragon Trainer" potrebbe essere il migliore live-action mai fatto Il film che ripercorre l'opera della Dreamworks uscita nel 2010

I live-action animati hanno capito come piacere al pubblico: essere la copia esatta dei loro corrispettivi originali. È successo alla Disney con Lilo & Stitch, che nonostante alcuni cambiamenti (e anche qualche piccola polemica) ha raccontato la stessa storia che aveva fatto innamorare un'intera generazione nel 2002, e alla Dreamworks Animation con  Dragon Trainer, in uscita nelle sale italiane il 13 giugno. La storia, partita dal libro del 2003 Come addestrare un drago di Cressida Cowell, aveva fatto il suo debutto in sala nel 2010, diventando ben presto un vero e proprio franchise. Oltre alla trilogia, conclusa nel 2019 con Dragon Trainer - Il mondo nascosto, sono stati prodotti anche quattro cortometraggi e due serie tv. Decisa a non rimanere fuori dal giro delle pratiche di rifacimento dei propri classici, la Dreamworks ha preso dal suo bagaglio l’opera sul giovane vichingo Hiccup. Nella speranza, molto probabilmente, che l'adattamento abbia lo stesso successo di Lilo & Stitch al botteghino.  

I live-action di Lilo & Stitch e Dragon Trainer sono legati tra loro grazie alla regia, affidata in entrambi i casi a Dean Fleischer Camp (Marcel the Shell). Mentre  a dirigere la pellicola ambientata alle Hawaii del 2002 era stata la coppia Chris Sanders e Dean DeBlois, Dragon Trainer rappresenta un impegno professionale di quindici anni per Camp, che si è occupato anche delle animazioni e che si prepara a seguire anche il sequel del nuovo live-action, in uscita nell'estate del 2027. Una grande fiducia nel progetto, di DeBlois e della DreamWorks stessa, che sapeva di avere un prodotto di qualità da poter offrire agli spettatori, forse in quanto fedele all'opera letteraria originale e, a suo modo, con un cuore che batte tutto suo. Proprio come il Dragon Trainer animato, l’equivalente live-action vince per l’originalità pur nella convenzionalità nel raccontare una storia in cui il protagonista sente di non appartenere a nessun posto e cerca di tutto per farsi accettare, mentre attorno un’intera schiera di creature fantastiche vorticano restituendo la magia delle prodezze cinematografiche.

La rigidità con cui si è riproposto il film animato viene smussata dalla maniera in cui gli interpreti fanno propri i personaggi, col giovane Mason Thames - al debutto in sala nel 2021 con l’horror Black Phone e di ritorno nel sequel, previsto in autunno - che incorpora l’umanità e l’insicurezza del protagonista Hiccup facendolo proprio, senza dimenticarsi l’intraprendenza di quando si hanno grandi sogni e la fragilità di quando si cerca di rendere fieri gli altri, soprattutto i propri genitori. L’attore tiene testa con credibilità al padre sullo schermo impersonato da Gerard Butler, così come racconta con tenerezza l’amicizia con la specie nemica. «Perché non l’hai ucciso?», gli chiede Astrid; «Perché era spaventato come lo ero io», risponde Hiccup, che ha visto negli occhi di Sdentato le sue stesse paure. E se Dragon Trainer ripercorre il medesimo script del film animato, lo fa anche quando si tratta delle emozioni, non depotenziate dal rifacimento e di cui godere vista la creazione dei maestosi draghi sul grande schermo. Che questa variante possa essere l’opportunità per un nuovo pubblico di scoprire una delle saghe più avventurose ed entusiasmanti che ha visto la luce in tempi recenti, amata dai più seppur non sempre sulla bocca di tutti. E che ne faccia anche recuperare i classici animati, mentre si aspettano, nel frattempo, i sequel live-action.