
I lavori che l’AI non può sostituire
Professioni a prova di futuro in un’economia che cambia
12 Maggio 2025
Con l’intelligenza artificiale che sta trasformando radicalmente il mondo del lavoro, la preoccupazione che le macchine sostituiscano l’uomo è più viva che mai. Ma non tutte le professioni sono esposte allo stesso rischio: un recente studio condotto da Hostinger dimostra che esistono numerosi ruoli non solo resistenti all’automazione, ma anche destinati a crescere nei prossimi cinque anni. Per stabilire quali lavori sono più immuni all’ascesa dell’intelligenza artificiale e all’automazione, Hostinger ha sviluppato un indice di resilienza basato su dati del mercato del lavoro sia globali sia statunitensi. L’analisi ha considerato 5 variabili fondamentali: rischio di automazione, crescita della domanda di lavoro, aperture annuali previste, livelli occupazionali attuali e prospettive di crescita a lungo termine fornite dal World Economic Forum (WEF). Il rischio di automazione è stato invertito—quindi un rischio più basso ha contribuito positivamente al punteggio finale. Il parametro con peso maggiore (40%) è stato il WEF Net Growth, considerato l’indicatore più attendibile della sostenibilità occupazionale. Il rischio di automazione ha ricevuto un peso negativo del 20%, mentre crescita della domanda e aperture annuali sono stati pesati al 15% ciascuno. La retribuzione media ha inciso per il 10%. E da quello che risulta, al primo posto della classifica si trovano Data Analyst e Data Scientist, per cui è prevista una crescita della domanda lavorativa del 25,6% e 92.900 ruoli disponibili previsti ogni anno. Queste professioni richiedono interpretazione complessa dei dati e pensiero strategico—abilità che l’AI può supportare ma non sostituire. Con i dati al centro di ogni trasformazione digitale, questi esperti saranno sempre più richiesti.
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Al secondo posto, troviamo gli Information Security Analyst. Il settore è previsto in crescita del 31%, con 76.800 nuove aperture annuali. Nonostante un rischio di automazione del 48%, la complessità e la tempestività delle decisioni richieste rendono difficile l’automazione di questo ruolo. Al terzo posto si classificano invece i Consulenti Strategici, con una proiezione di 17.700 nuovi lavori ogni anno, una crescita della domanda del 10,6% e un rischio di automazione del 29%, grazie alla necessità di intuizione, visione e decisioni basate sul contesto. Quarti in classifica, ci sono gli HR Specialist che mantengono un ruolo centrale nel coordinamento della forza lavoro. Il settore prevede 17.400 nuove assunzioni ogni anno e una crescita del 6,5% - il settore è particolarmente resistente perché sebbene alcuni strumenti digitali supportino la sua funzione, la gestione delle persone resta fortemente legata all’intelligenza emotiva. Per il quinto posto ci sono i Training and Development Specialist, la cui professione registra una crescita dell’11,5% e prevede 42.200 nuove aperture annuali. Il rischio di automazione è relativamente basso, al 29%, grazie alla natura relazionale e interattiva della formazione. In sesta posizione, troviamo un lavoro meno “tech” degli altri, e cioè gli avvocati il cui settore prevede 35.600 nuove aperture l’anno e un rischio di automazione del 49% dato che attività come il ragionamento giuridico, l’argomentazione e la rappresentanza in aula restano fortemente umane.
Al settimo posto ci sono poi i Compliance Officer assicurano il rispetto delle normative. Si prevedono 34.400 aperture annuali e una crescita del 5% secondo le stime del WEF. Sebbene parte del lavoro sia automatizzabile, la valutazione dei rischi e la gestione delle ambiguità restano compiti umani. Ottavo posto, invece, per Database e Network Professional, il cui settore prevede 16.400 nuovi ruoli l’anno e una crescita dell’8%. Anche se alcune funzioni sono già automatizzate, la gestione complessiva dei sistemi richiede ancora competenze specialistiche. Al nono posto troviamo gli ICT Operations e User Support Technician, che con 62.700 aperture previste all’anno, una forza lavoro attuale di 654.000 persone e una crescita del 5,1%, non dovrebbe temere nulla nostante il rischio di automazione del 56% - anche se la necessità di supporto personalizzato mantiene alta la domanda. Infine, a chiudere la top 10 ci sono Contabili e Revisori. Nonostante il punteggio relativamente basso, la professione conta il maggior numero di aperture annuali (oltre 100.000) e quasi 1,5 milioni di occupati. Con una crescita del 5,8%, il ruolo si evolve verso funzioni consulenziali e decisioni supportate dalla tecnologia. Tomas Rasymas, Head of AI presso Hostinger, ha commentato lo studio affermando: «Il vero valore di un professionista non risiede nei compiti che svolge, ma nelle intuizioni che offre. L’IA può elaborare dati, ma le mancano giudizio, empatia e senso etico. Nei ruoli in cui le decisioni influenzano vite e culture, l’intuizione umana è ancora insostituibile. Il futuro appartiene a chi usa l’IA come strumento, non a chi la teme come un rivale».