A Guide to All Creative Directors

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La guida pratica alla Biennale di Venezia 2025

Tutto quello da sapere prima di partire

La guida pratica alla Biennale di Venezia 2025 Tutto quello da sapere prima di partire

Ogni due anni, Venezia si trasforma in un grande palcoscenico internazionale, capace di attirare artisti, architetti, curatori, giornalisti, studenti, curiosi e appassionati da tutto il mondo. Questo grande evento è la Biennale: una delle manifestazioni culturali più importanti e longeve del panorama mondiale. Fondata nel lontano 1895, la Biennale è ancora oggi un appuntamento imperdibile per la città e un motore culturale che anima le calli, gli spazi storici e persino angoli meno noti della città lagunare.  Oltre ad avere un forte impatto sul turismo, sull’economia e sulla vita quotidiana di Venezia, la Biennale è anche un momento centrale per chi vive la città. Per qualche mese, sembra davvero che tutto – o quasi – ruoti attorno a questo grande evento. Operatori culturali, studenti, guide e tante altre figure locali si trovano coinvolte direttamente, aprendo spazi di dialogo con professionisti da tutto il mondo: un mosaico eclettico che fa di Venezia una finestra aperta sul presente e sul futuro. Ogni anno, l’evento si alterna tra due grandi protagonisti: l’Arte contemporanea (nelle edizioni dispari) e l’Architettura (in quelle pari). Il 2025 è dunque l’anno di Biennale Architettura, che giunge alla sua 19ª edizione, con padiglioni nazionali, installazioni, mostre e progetti sparsi tra gli storici Giardini della Biennale, l’Arsenale e molte altre sedi diffuse in città.

Tema, curatore e intenzioni della Biennale Architettura 2025

Prima di preparare il biglietto e scegliere il padiglione da cui iniziare, è utile capire di cosa parlerà questa edizione della Biennale. Perché sì, ogni volta cambia tutto: il tema, la visione, il modo in cui l’architettura e l’arte contemporanea vengono raccontate e “messe in scena”. La 19esima Mostra Internazionale di Architettura è curata da Carlo Ratti — architetto, ingegnere, professore al Massachusetts Institute of Technology (MIT) e al Politecnico di Milano, direttore del celebre Senseable City Lab e fondatore dello studio CRA-Carlo Ratti Associati. Un nome che unisce il mondo della progettazione con quello della tecnologia e dell’innovazione, con un occhio molto attento alla città del futuro e all’impatto che essa ha sulla nostra vita quotidiana. Il titolo scelto per quest’edizione è «Intelligens. Natural. Artificial. Collective.» — una parola latina (intelligens, appunto) che racchiude il concetto di intelligenza, ma anche la radice “gens”, ovvero “gente”. Il messaggio è chiaro: l’architettura di oggi non può più essere opera di un singolo, ma deve diventare il risultato di molte intelligenze che collaborano — naturali, artificiali e collettive. La Biennale 2025 diventa così un laboratorio globale, con oltre 750 partecipanti provenienti dai campi più disparati: architetti e ingegneri, certo, ma anche scienziati, agricoltori, chef, stilisti, filosofi e programmatori. Tutti chiamati a portare una prospettiva originale sul tema dello spazio costruito. Il risultato è una mostra che mescola generazioni ed esperienze, dove i vincitori del Premio Pritzker dialogano con giovani appena laureati. Una reale rete globale di voci — da ascoltare, vedere e toccare con mano.

Come funziona (e dove si svolge) la Biennale

@archdaily_ Which pavilion is your favorite from Giardini? #VeniceArchitectureBiennale2025 Lo-fi beats chill summer - Margarita

La Biennale Architettura 2025 apre al pubblico sabato 10 maggio e sarà visitabile fino al 23 novembre 2025. Le sedi principali della manifestazione sono due: i Giardini della Biennale, cuore storico dell’esposizione fin dalla fine dell’Ottocento, e il grande complesso dell’Arsenale, antichi cantieri navali riconvertiti in spazi contemporanei. È qui che si concentra la parte più corposa della mostra internazionale: oltre al programma espositivo curato da Carlo Ratti, in entrambe le aree si collocano ben 51 padiglioni nazionali (26 ai Giardini e 25 all’Arsenale), per cui ciascun Paese propone un progetto indipendente. Per accedere alle sedi principali della mostra — Giardini e Arsenale — è necessario acquistare un biglietto d’ingresso ma la Biennale non si ferma qui. I restanti padiglioni nazionali saranno allestiti in luoghi sparsi per la città: palazzi storici, chiese, cortili, ex magazzini. In totale saranno 66 le partecipazioni nazionali presenti a questa edizione della Biennale, di cui quattro al debutto assoluto: Repubblica dell’Azerbaijan, Sultanato dell’Oman, Qatar e Togo, che portano a Venezia nuove voci e nuove prospettive, contribuendo ad ampliare il panorama internazionale dell’evento. La giuria della 19° Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia è costituita da Hans Ulrich Obrist (presidente), curatore, critico e storico dell’arte svizzero, Direttore Artistico della Serpentine di Londra; dall’italiana Paola Antonelli, curatrice e direttrice del Dipartimento di Architettura e Design del Museum of Modern Art (MoMA) di New York; da Mpho Matsipa, architetta, docente e curatrice sudafricana. Il ruolo della Giuria è di assegnare i premi ufficiali, tra cui il prestigioso Leone d’oro per la miglior Partecipazione Nazionale. La cerimonia di premiazione si svolgerà a Venezia sabato 10 maggio 2025.

Gli eventi collaterali

In attesa di scoprire i progetti premiati di questa edizione, vale la pena ricordare un altro aspetto fondamentale della Biennale: gli eventi collaterali. Quest’anno saranno undici, selezionati e ammessi dal Curatore, ma promossi in totale autonomia da enti e istituzioni nazionali e internazionali senza fini di lucro. Si tratta di mostre indipendenti, spesso ospitate in location incredibili, dove l’architettura dialoga con il contesto urbano in modo diretto, concreto e talvolta sorprendente. Fra questi segnaliamo «The Fondation Cartier pour l’art contemporain by Jean Nouvel at Fondazione Giorgio Cini», ospitata sull’Isola di San Giorgio, facilmente raggiungibile con pochi minuti di vaporetto. L’esposizione presenta il visionario progetto architettonico di Jean Nouvel per la futura sede della Fondation Cartier a Parigi: un grande modello in scala svela una struttura dinamica, con piattaforme regolabili e spazi flessibili, concepita come un laboratorio aperto alla creatività umana. Questi eventi non sono un’aggiunta marginale, ma parte integrante della Biennale, che creano un percorso parallelo e complementare rispetto alla mostra principale e permettono di vivere un’esperienza più aperta e diffusa, dove i progetti si intrecciano con il tessuto urbano in modo sorprendente. Spesso gratuiti o accessibili senza biglietto, gli eventi collaterali sono una porta d’ingresso alternativa alla Biennale ma anche un invito a perdersi tra calli e campielli – che poi è anche il modo migliore per visitare la città – seguendo il filo di una narrazione architettonica che non si ferma mai nello stesso luogo.