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Quanto costano davvero le case dei film più famosi?

Da Seinfeld a Friends, i conti non tornano

Quanto costano davvero le case dei film più famosi?  Da Seinfeld a Friends, i conti non tornano

Da tempo su Internet numerosi utenti cercano di stimare la ricchezza della famiglia di Mamma, ho perso l’aereo, uscito nel 1990 e diventato uno dei più classici film di Natale. Di recente, il New York Times, servendosi anche delle valutazioni di un gruppo di esperti, ha cercato di capire in via definitiva quanto fossero ricchi i genitori di Kevin, il bambino lasciato a casa per sbaglio. Nel film, la famiglia vive in una grande villa a Chicago, e per le feste va in vacanza a Parigi – due aspetti che già da soli dicono molto sul patrimonio dei McCallister. Il film è ambientato in una lussuosa residenza a tre piani, motivo per cui la famiglia viene presa di mira dai ladri, in un quartiere di Chicago che ancora oggi è uno dei più costosi di tutti gli Stati Uniti. Secondo gli esperti intervistati dal New York Times, nel 1990 una casa del genere se la poteva permettere solo l'1% più ricco di Chicago. Oggi, il valore della villa si aggirerebbe intorno ai 2 milioni di euro. Il viaggio per Parigi viene offerto dallo zio di Kevin, Rob, che ha una casa con vista sulla Torre Eiffel dove possono essere ospitate quindici persone. Permettersi di pagare una vacanza nella capitale francese durante le festività natalizie non è comune, anche nel boom economico degli anni Novanta – soltanto i biglietti aerei sarebbero dovuti costare oltre 50mila euro attuali. In Mamma, ho perso l’aereo, si nota che gli adulti viaggiano in prima classe – altro dettaglio a favore della tesi che la famiglia fosse in realtà molto ricca. La trama non fa riferimento al lavoro che fanno i genitori di Kevin e come possano permettersi un simile tenore di vita, ma secondo il New York Times i McCallister sono una tipica famiglia “old money”, e proprio per questo motivo incarnano perfettamente l’immagine perbenista e rassicurante dell'America “bianca”, espressamente richiesta dalla produzione del film.

Dove si trovano le case di Seinfeld e di Friends a New York? 

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Fare supposizioni sui patrimoni dei personaggi dei film e delle serie tv americane più iconiche è una pratica molto diffusa online. Qualche anno fa si era inserito in questo trend anche il Washington Post: prendendo in considerazione gli appartamenti newyorkesi su cui si sviluppano le storie di serie molto celebri, la testata aveva verificato se i loro canoni d'affitto fossero realistici.  Ad esempio, il bilocale dell’Upper West Side in cui è ambientata Seinfeld, nota sitcom anni Novanta, veniva definito all’interno della storia «rent-controlled», ovvero ad affitto controllato. Un appartamento di quelle dimensioni, in quel quartiere, secondo i calcoli del Washington Post, all’epoca sarebbe dovuto costare intorno ai 1500 dollari al mese, ma stando a quanto si apprende durante la serie il canone d’affitto richiesto era di appena 400 dollari. La stessa distorsione si percepisce, in maniera ancor più marcata, in Friends. Il trilocale di Monica, Chandler e Phoebe viene presentato dalla trama come a equo canone, ma è strano che un gruppo di ventenni, ancora lontani dalla propria affermazione professionale, possa permettersi una sistemazione del genere.

Vivere in affitto a New York nelle serie televisive 

L’abitazione si trova infatti nel West Village e già al tempo sarebbe dovuta costare almeno 4500 dollari al mese. Il Washington Post pone poi l’attenzione su Girls, serie più recente di e con Lena Dunham. La casa della protagonista Hannah Horvath presenta almeno due stanze da letto e si trova a Greenpoint, il quartiere più a Nord di Brooklyn, cosa che la rende una sistemazione del valore di circa 3000 dollari. Un prezzo, questo, in teoria fuori dalla portata di un personaggio che prima è disoccupato e poi inizia a lavorare come giornalista freelance. In questo senso, la serie comica di Netflix Unbreakable Kimmy Schmidt sembra essere più realistica: il seminterrato in cui vive la protagonista potrebbe costare circa 2000 dollari al mese, una cifra decisamente più alla portata della sua occupazione da baby-sitter.